Richard Corben – L’antro dell’orrore – recensione

Poe e Lovecraft riproposti da un Corben non troppo in forma

L’horror ha sempre appassionato lo scrivente, che si è sempre definito un grandissimo fan dei racconti dell’orrore, sia di Edgar Allan Poe che di Howard Philips Lovecraft.

Al contrario, chi scrive non ha hai amato i disegni di Richard Corben, fin troppo grotteschi ed anatomicamente strani. Ma in questo caso il disegnatore, che con le sue matite riesce a dosare senza problemi le sfumature delle ombre, si trova in maniera naturale a suo agio.

Quindi, come funziona questo connubio? In maniera particolare: Corben mette su tavola, con un sapiente gioco di sfumature, dei personaggi quasi deformi e mostruosi, quasi esclusivamente con tonalità di grigio, che rappresentano l’orrore dei protagonisti delle storie. Ma quali sono le storie?


Ne abbiamo varie: Il corvo, La dormiente, Il verme conquistatore, Eulalia, Dagon, Arthur Jermyn, e molti altri.

I testi sono di Rich Margopoulos e Dahl, ma non si tratta totalmente di farina del loro sacco, in quanto si tratta solo di adattare alcuni dialoghi presenti nei racconti, racconti che vengono poi messi a fine di ogni storia breve. Storie che comunque non superano mai le 8-10 pagine.

Purtroppo tutte le storie non sono il massimo neanche dalla parte artistica: alcune storie, rispetto ad altre, sembrano affrontate con una cura quasi disarmante, mentre altre sembrano fatte con una certa fretta. Questa alternanza però viene sistemata da una cura del dettaglio che viene celebrata con sapienza dallo scrittore, che in alcune storie, come il corvo, ci mostra un tratto leggero con una lieve colorazione di grigio, mentre in altre, più grezze e potenti, mostra un tratto più crudo e violento, rendendo il tutto efficace ed appropriato.

Alcune storie inoltre sono rivisitate in maniera più moderna ed attuale rispetto ai racconti originali, non perdendo però mai la vena noir e malinconia, anche se, purtroppo, si perde quella sfera thriller e di mistero: nonostante si veda, per la maggior parte, l’impegno del disegnatore, purtroppo non risulta facile andare a mostrare “l’osceno e blasfemo terrore” insito nella storie di Lovecraft.

La lettura di tale fumetto è consigliata, in conclusione, ai veri fan degli scrittori, per due motivi principali:

  • non tutti potrebbero apprezzare veramente il disegnatore;
  • se non si amano i due scrittori, sembrerebbe di leggere qualche storia della collana Vault of Horror della EC Comics, ma senza il mordente che la caratterizza.

CONCLUSIONI: Questo cartonato ha un lore ed una radice storica molto importante. Il problema si pone proprio in questo però: nonostante siano delle belle storie, ed anche ben gestite, non sempre arrivano al livello dei racconti, e questo potrebbe allontanare dei fan, mentre al contrario, questo volume non ha una forza talmente potente da attirare i lettori verso il genere letterario.

VOTO FINALE: 6.5

SCHEDA FUMETTO

  • DATA RILASCIO: 24/01/2019
  • SOGGETTO:
  • SCENEGGIATURA:
  • DISEGNI: Richard Corben
  • COLORI:
  • CASA EDITRICE: Panini Comics
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un commento

  1. Luca Brunori ha detto:

    Sto leggendo ora questo libro, comprato perché mi piace Corben ed amo il bianco e nero. Riguardo all’alternanza stilistica c’è da dire che alcune storie risalgono ad almeno trent’anni prima delle altre.

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