KOBANE CALLING – Recensione

NON CHIAMATELO FUMETTO

15 Apr 2016

Kobane Calling, Zerocalcare

Io conosco Zerocalcare per le sue vignette on line, per quella sua ironia dissacrante e il sarcasmo da nerd anni ’80 che tanto me lo fa sentire un amico, un compagno di bevute di Billy, anche se lui vive a Roma e io mangio focaccia e pesto da quando son nato.

È divertente, Calcare (leggo le sue strisce, siamo amici, posso chiamarlo Calcare), lo consiglio a tutti, condivido i suoi lavori su Facebook; poi un giorno scopri che Calcare ha fatto un viaggetto, una vacanzina in una delle zone più tranquille del pianeta. Se la merita pure una vacanza, lontano da accolli di tavole (come li chiama lui) e problemi, bravo Calcare, vai in vacanza, e lui se lo fa davvero un viaggio. Lui il disegnatore comico, quello che ti fa ridere mentre massacra il cinema 3d, la matita che ti fa sghignazzare parlando con il suo armadillo parte davvero. Va a Kobane. E ti cambia il mondo di vedere il mondo.

Perchè noi l’Isis lo conosciamo per i telegiornali, per noi Isis è Bataclan e Bruxelles, per noi Isis sono tutti gli immigrati che arrivano in Italia. Noi sappiamo ciò che vogliamo sapere, quello che ci fa comodo, quello che occupa quella fascia di TV fra Gerry Scotty che ride e Striscia col Gabibbo (anche lui mangia pesto e focaccia, lo so, ma non lo reggo proprio!).

Calcare sceglie di andare laggiù, lui vuole sapere e capire, non accetta la versione ufficiale, sa che Eraclito diceva Gli occhi sono testimoni più precisi delle orecchie. E i suoi occhi diventano i nostri, le sue mani diventano la voce di chi laggiù si confronta ogni giorno con morte, distruzione e dolore. Lui lo racconta col suo stile, il suo tratto è sempre lo stesso, ma è l’anima dietro che cambia, che ti apre gli occhi e ti fa capire che alla fine di cosa succede laggiù non sappiamo proprio un cazzo!

Calcare è un genio (un po’ bastardo, ma geniale). Nelle prime pagine la mette quasi sul ridere, scherza con la sua preparazione per il viaggio; tu leggi e pensi che alla fin fine è sempre il solito, l’armadillo c’è, la madre gallina pure! Ok, la Bao ha raccolto qualche striscia, parleranno un po’ di guerra e poi tutto nella norma.

Sbagliato.


SE DA TEMPO CI FA SORRIDERE CON LE SUE DISAVVENTURE, CON KOBANE CALLING ZEROCALCARE CI COSTRINGE A RIFLETTERE


Perchè Kobane Calling mantiene la linea tipica di Zerocalcare, non si priva della sua ironia o del suo sarcasmo; non si perde nulla di quello che conosciamo dell’autore, ma mi sconvolge vedere quanto di più c’è in quel tipo che disegna le vignette buffe.

Le prime tavole sono basate su un bombardamento notturno. Poche parole, secche, un primo piano sugli occhi di un personaggio curdo. E capisci che Kobane Calling è Zerocalcare nella forma migliore, perchè non ci sono solo i personaggi comici, li c’è una storia reale, Calcare smette i panni del semplice fumettista, diventa qualcosa di più: diventa un amico, quel tipo di amico che ha vissuto un qualcosa di sconvolgente e te lo racconta, come se tu lo avessi vissuto con lui. Non ti racconta balle, ti prende a sberle se serve per dirti “Apri gli occhi, cazzo!” e tu non puoi fare a meno di aprirli gli occhi, perchè la verità è così forte che non riesci a girarti, la devi leggere, la vuoi far tua.

Non mancano le solite battute alla Calcare, il suo tono dissacrante. C’è tutto il repertorio della sua vena comica, perchè Calcare ci vuole bene, ci vuole raccontare una storia vera ma sa anche come attirarci, sa che corde stimolare per tenerci incollati alle pagine.

Sa che nessuno può resistere al suo tratto quasi caricaturale, ma che riesce a cogliere in pieno lo sguardo di chi ha perso tutto; non strumentalizza il nemico per farne il cattivo da film americano, non lo umanizza nemmeno. Ti dice che c’è, perchè ha visto la gente che muore. In una tavola, si rivolge ad una giovane donna e chiede come mai ci siano solo bambini e vecchi nel villaggio, Questo campo è per chi è scappato da Kobane, i giovani sono rimasti a combattere. Lui si ritrae come l’ingenua rana Kermit, io penso che in realtà non so un beneamato cazzo di cosa succeda in quella parte del mondo.

È divertente e comico in certi punti, Kobane Calling, ma è una doccia fredda per quasi tutto il tempo, per noi che la guerra la vediamo dalle telecamere in bianco e nero di un drone; noi vediamo case esplodere e militari al sicuro in bunker darsi pacche sulle spalle, Calcare ha conosciuto gente che vorrebbe che la propria casa venisse bombardata, perchè lì c’è il nemico, non dove conviene a chi preme i bottoni. Noi conosciamo dell’Islam quello che reputiamo comodo, quello che una manica di folli ci sta insegnando scrivendo la storia attuale con sangue e polvere; eppure Calcare ci racconta un Islam di donne che mantengono unite intere comunità, di donne che aiutano la legge a proteggere le donne maltrattate.

Leggi Kobane Calling e capisci che non hai di fronte un fumetto, hai tra le mani un reportage di guerra, ma visto dalla parte delle vittime. Leggendo il volume di Zerocalcare mi sono venuti in mente i servizi di David Arnett o di Tony Capuozzo, ho capito che solo un occhio disinteressato e un cuore sincero e libero da preconcetti può raccontare il dramma di un popolo. Leggi Ezel respira coi piedi e ritrovi il dramma di una vita stravolta, disegnata con toni che solitamente ti fanno ridere e inizi a farti domande, a rivedere tutto ciò che credi di sapere, le tue convinzioni. E a farlo è stato uno che disegna vignette comiche, ma che sotto la maschera nasconde una gran bella persona.

Però per favore, ora toglietegli quel diamine di Chai da sotto il naso!

CONCLUSIONI: Kobane Calling è il frutto di un reportage che Zerocalcare ha svolto per l'Internazionale in cui racconta la propria esperienza di supporto al popolo curdo. Questo volume della Bao raccoglie quelle strisce e altre create durante un secondo viaggio; sono esperienze dirette, raccontate a modo suo, dissacrante, umano e impietoso, ironico e emozionante. Forse la visione migliore di cosa accada realmente laggiù, raccontata in modo da poter essere letta da tutti. OBBLIGATORIO

VOTO FINALE: 8

SCHEDA FUMETTO

  • DATA RILASCIO: Aprile 2016
  • SOGGETTO: Zerocalcare
  • SCENEGGIATURA: Zerocalcare
  • DISEGNI: Zerocalcare
  • COLORI:
  • CASA EDITRICE: Bao Publishing
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