Ghost Recon: Breakpoint – Recensione

GHOST RECON: BREAKPOINT, BENVENUTI AD AUROA


A due anni di distanza dalla pubblicazione del (non troppo convincente) Wildlands, Ubisoft ci riprova lanciando sul mercato Ghost Recon: Breakpoint, titolo che ha il compito di portare la saga a nuovi standard qualitativi.

BENVENUTI AD AUROA

Messo da parte il cartello di Santa Blanca dello scorso capitolo, veniamo catapultati sull’isola high-tech di Auroa, con l’obiettivo di recuperare un relitto affondato in circostanze misteriose poco a largo.
Come facilmente prevedibile, le cose non vanno secondo i piani ed il nostro elicottero verrà abbattuto, lasciandoci soli e feriti nel bel mezzo di una foresta irta di pericoli, fra i quali spiccano i Lupi, squadre d’elitè che rappresentano gli antagonisti principali del titolo.

A capitanarli troveremo Cole Walker (interpretato da Jon Bernthal), un nostro ex compagno che approfondiremo nel corso della campagna attraverso vari flashback.
Qualitativamente parlando la storia di Ghost Recon: Breakpoint non tocca mai alte vette ma risulta comunque buona, grazie sopratutto ai vari misteri che saremo chiamati a risolvere, legati all’isola e alle motivazioni che hanno spinto il villain a voltarci le spalle.

ghost recon breakpoint.

GHOST SUL CAMPO

A minare parzialmente l’esperienza troveremo una ripetitività delle attività decisamente imperdonabile, dato che la struttura sarà bene o male sempre la seguente: localizzazione del luogo, ricognizione col drone, eliminazione dei nemici, raccolta del documento/ uccisione del bersaglio.
L’avventura sarà tranquillamente affrontabile in singolo, tuttavia considerata anche la rimozione dei compagni controllati dalla cpu è un opzione che sconsiglio, poiché è proprio così che emergerà la debolezza alla base della struttura delle missioni.

Il titolo infatti dà il massimo se giocato con altre persone, preferibilmente amici che conoscete e con i quali comunicare senza problemi, in modo da elaborare una strategia e dividervi i compiti prima di affrontare una missione, oppure per decidere in che luogo di Auroa andare col solo obiettivo di fare un po’ di confusione.

IL MIO SOLDATO É UNICO

Per quanto concerne personalizzazione ed avanzamento, Breakpoint offre varie opzioni, partendo dalla scelta di una delle quattro classi disponibili, quali Assalto, Pantera, Tiratore e Medico da Campo, ognuna provvista di una skill speciale da utilizzare nelle situazioni più difficili; in aggiunta a ciò avremo un classico skill tree nel quale sbloccheremo le abilità ogni qualvolta saliremo di livello.

A chiudere il cerchio troveremo un loot system preso parzialmente in prestito dal cugino The Division, il quale se inizialmente sarà un buono stimolo ad esplorare ogni anfratto di Auroa, verso il late game si mostrerà come una feature con poca influenza sulle statistiche del personaggio, dando l’idea di un elemento poco rifinito.

UN’ISOLA TECNICAMENTE ALTALENANTE

Dal punto di vista grafico, Ghost Recon: Breakpoint vive di alti e bassi.
Se ad esempio nell’ambito degli ambienti e degli scorci l’impatto generale è sicuramente buono, in altri aspetti troviamo delle texture e dei modelli poligonali non sempre di qualità, e la cosa ha ripercussioni anche sulle cutscene.
A coronare il tutto troviamo poi una buona quantità di bug che si manifestano sopratutto durante le fasi coop, ad esempio con giocatori che in alcuni casi saranno a diversi metri dagli abitacoli dei veicoli, rendendo di fatto ben riconoscibile la firma di Ubisoft anche in senso negativo.

ghost recon breakpoint

PVP ED ENDGAME

Il comparto PvP di Breakpoint rappresenta sicuramente una modalità accessoria e fortemente secondaria rispetto a quella PvE, ma nonostante ciò ha dalla sua degli elementi funzionanti.

Le modalità giocabili sono due: Eliminazione e Sabotaggio.
La prima offre il più classico dei deathmatch, con una mappa che andrà lentamente stringendosi (come nei battle royale), mentre la seconda mette in campo due obiettivi ai quali una squadra dovrà piazzare degli ordigni mentre l’altra cercherà di impedirlo.

Nel complesso la natura tattica del titolo si sposa bene con queste dinamiche e dunque non ci sentiamo di bocciare tale modalità, considerato anche che sarà comunque funzionale alla progressione del proprio personaggio.

Passando invece all’endgame, è evidente come molti contenuti arriveranno solo in futuro (difatti il primo raid è previsto per gennaio), pertanto terminata la storia principale la quantità e varietà di attività è decisamente bassa; la speranza è quella che il titolo venga ben supportato nei mesi a venire.

CONCLUSIONI: "Ghost Recon: Breakpoint rappresenta un titolo dotato di alcuni elementi di qualità e che sicuramente sa divertire in coop, tuttavia non riesce a fare un balzo di qualità rispetto al precedente capitolo, portandosi dietro i problemi tipici della saga e della Ubisoft."

VOTO FINALE: 6.5

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