Capcom torna a far parlare di sé grazie a Monster Hunter Wilds, nuovo capitolo della storica saga sul quale milioni di giocatori attendevano da tempo di mettere le mani. Pronti a tornare a cacciare?
PER VETERANI E NEOFITI
Dopo una breve cutscene il titolo ci farà creare il personaggio ed il nostro fido compagno felino con un editor incredibilmente ricco, sul quale chi vuole potrà passare ore a personalizzare ogni minimo aspetto estetico.
Fatto questo verremo catapultati nel vibrante mondo di gioco e guidati attraverso un tutorial ben fatto ed indirizzato soprattutto ai neofiti, rendendo di fatto questo capitolo un ottimo punto di partenza per chi non ha mai giocato la saga, grazie anche ad una difficoltà iniziale tarata verso il basso.
Tutta questa fase iniziale di apprendimento ha però un grosso problema, che è anche il più grande problema del gioco: la storia.
LA COMPONENTE NARRATIVA
Leviamoci subito il sassolino dalla scarpa dicendo senza mezzi termini che la storia di Monster Hunter Wilds è semplicemente terribile.
L’incipit di gioco ruota intorno al salvataggio di un bambino (Nata) scampato alla presunta distruzione del suo villaggio per mezzo di un terribile e misterioso mostro, lo Spettro Bianco. Sarà quindi nostro compito cercare e sconfiggere questo mostro e ritrovare ciò che resta del villaggio, la cui via di accesso iniziale risulta impossibile da attraversare a causa di un crollo di macerie.
Questo ci porterà a fare la conoscenza di svariati personaggi, esplorare diversi biomi e soprattutto cacciare tanti mostri.
Fin qui non ci sarebbe nulla di male, accompagnare la scoperta graduale delle nuove prede con delle motivazioni narrative potrebbe risultare stimolante, il problema è che in questo caso non è affatto così.
I personaggi sono a malapena abbozzati, i dialoghi hanno un livello di scrittura infimo e tutto l’intreccio narrativo non è affatto avvincente, soprattutto perché la struttura delle missioni ci porterà a diverse camminate scriptate dove non vedremo l’ora di passare all’azione combattendo il mostro di turno.
Ad aggravare il tutto la durata della storia/tutorial si aggira intorno alle 15 ore, rendendo di fatto il vero inizio del gioco davvero troppo “lontano”, portando il giocatore a rushare la campagna per liberarsi di questi fastidiosi personaggi e per vedere un necessario aumento di difficoltà.
NUOVI MODI DI MUOVERSI…
Affrontata la questione più spinosa, parliamo ora delle novità principali che Monster Hunter Wilds ha introdotto.
Per iniziare, ad affiancarci per tutta l’avventura ci sarà con noi il Seikret, una cavalcatura simile al chocobo (anch’essa personalizzabile nell’estetica) che renderà i nostri spostamenti per i biomi decisamente più veloci con la capacità di attivare il “pilota automatico” per godere dei paesaggi ed afferrare le varie risorse qua e la, ma non solo.
Difatti esso potrà tenere con sé delle scorte di oggetti vari, ma soprattutto ci permetterà di portare una seconda arma in campo, intercambiabile con la prima in pochi secondi; un’aggiunta gradita che dona dinamismo e permette di adattarsi più facilmente all’evolversi delle situazioni in battaglia.
…E COMBATTERE
Ed a proposito della battaglia, Monster Hunter Wilds introduce una feature interessante: le ferite. In pratica se colpiremo ripetutamente la solita zona del corpo di un mostro, entrando in modalità concentrazione potremo vedere che sarà diventata rossa, e continuando ad indirizzare i colpi in quel punto (cosa facilitata dalla nuova modalità di attacco che ci rende più precisi) distruggeremo la ferita infliggendo dei notevoli danni ed in taluni casi facendo droppare materiali specifici.
Un’aggiunta gradita che va ad impreziosire un combat system solido e divertente, capace di far sentire il peso di ogni colpo e di regalare grandi soddisfazioni.
Le armi in totale sono 14 e ben diversificate, permettendo ad ogni giocatore di trovare facilmente quelle con cui ha maggior affinità, ed una volta imparate ad usare al massimo delle loro potenzialità (cosa che richiede non poco tempo) risulteranno ancora più gratificanti.
Ed i mostri contro i quali utilizzeremo il nostro armamentario non sono da meno: visivamente splendidi, ben variegati e con un parco mosse notevole, riusciranno a rendere ogni sfida unica, anche grazie agli ottimi biomi in cui sono inseriti e che potremo sfruttare per infliggere danni ambientali.
PROBLEMI TECNICI
Per quanto concerne il fronte tecnico, purtroppo Monster Hunter Wilds è afflitto da numerosi problemi.
L’utilizzo del RE Engine per un titolo con dei livelli di gioco così estesi si riconferma un problema (come fu per Dragon’s Dogma); nonostante da un punto di vista grafico il titolo non brilli in nessun aspetto fra texture in bassa qualità ed un sistema di illuminazione tutt’altro che valido, per farlo girare a dovere i requisiti sono davvero esigenti.
Personalmente ho utilizzato un PC di fascia alta (con Ryzen 7 7800X3D e RTX 4070ti Super) e solo grazie all’utilizzo del Frame Generator sono riuscito ad avere un buon numero di FPS rendendo di fatto il titolo difficilmente accessibile per chi ha pc poco prestanti.