Lullaby of the Dawn 1 – Recensione

Lullaby of the Dawn 1 è l’opera queer di debutto di Ichika Yuno e vincitore del primo premio come ‘Best Comics‘ ai ChilChil BL Awards 2022.

Lullaby of the Dawn 1 – Copertina

Il titolo, evitando spoiler ma descrivendo a grandi linee la storia, ci introduce nella vita di un sacerdote, Elva, che combatte ogni notte ciò che proviene dal ‘Mare Nero’, proteggendo e salvando gli abitanti dell’isola su cui vive. Questa difesa, però, non è priva di compromessi, tra i quali possiamo trovare la solitudine data dall’ emarginazione, il sacrificio e la rinuncia. In questa vita solitaria subentra, in maniera tanto esuberante quanto timida, Altonour – alias Alto – un ragazzo del villaggio che rimane fortemente affascinato dal sacerdote. Tra i due nascerà un forte legame nel corso degli anni, ed è proprio questo che ci permetterà di iniziare, insieme allo stesso Alto, ad esplorare i misteri celati dietro ai sacerdoti.

Elva – Coricato sul letto dopo una delle tante battaglie

Il manga si sviluppa in maniera equilibrata, introducendo brevemente Alto ma lasciando un velo di mistero su Elva, velo che continuerà ad essere trascinato per tutto il volume. La gravitas della storia, data soprattutto dal sacerdote, viene accompagnata da scenette in stile comico, che permettono di sorridere, e da argomenti sociali attuali, collocati in tempi passati. Tra questi, spicca il sentimento spontaneo di Alto nei confronti di Elva il quale, al contrario, non riesce ad esprimersi e la paura dettata dalle differenze fisiche. Di gradevole fattura sono i disegni, dettagliati tanto nei volti quanto nelle ambientazioni, riuscendo a dare un certo spessore alle scene più ambiziose e una certa comicità in quelle piccole parentesi leggere.

Lullaby of the Dawn è disponibile in Italia da oggi, 8 febbraio 2023, al prezzo di 6,50€.

Inizia così questa storia fantasy di amore e salvezza, incentrata su un cagnolino fedele e coraggioso e su un giovane che non sa come amare“, così si conclude la descrizione sulla copertina del manga, e così si conclude l’articolo.