Cosa vuol dire mettersi in gioco? Quanto costa inseguire i propri sogni? Cosa ci vuole per innovare, oltre a intuito, fortuna e ponderatezza? Ce lo racconta ‘Losers’, miniserie in 3 parti di Kōji Yoshimoto, edita in Italia da Nippon Shock Edizioni (XPublishing) al costo di 9.50€ a volume.
Siamo a Tokyo, metà degli anni ’60. La società è in fermento per la ripresa economica di un Paese che duramente ha sofferto gli esiti della Seconda Guerra Mondiale. I giovani per strada, i baby boomers, ascoltano Presley e i Beatles, seguono le mode e si interessano attivamente di politica. È in questo clima di profondo cambiamento culturale che questa storia si svolge.
Veniamo proiettati nella frenesia degli uffici della Futubasha, piccola realtà editoriale che, con le sue proposte, fatica a trovare consensi tra i lettori. Le dimissioni e i licenziamenti sono all’ordine del giorno, ma tra i dipendenti della ditta ve ne è uno fuori dal comune. Bunjin Shimizu, 33 anni, è redattore della sezione manga per adulti: appassionato di letteratura, ha una sensibilità spiccata nell’osservazione delle dinamiche sociali del suo tempo. Bunjin capisce come la sopravvivenza per “Manga Story”, la rivista di cui è curatore, dipenda dalla necessità di un cambio di rotta. Ma come può un solo uomo rivoluzionare quella che è la percezione del fumetto come medium, quando lo stesso sembra essere rivolto principalmente a un pubblico adolescente, o in misura minore agli adulti, ma quasi esclusivamente attraverso brevi strisce di stampo satirico? Serve innovazione, serve coraggio, serve fiducia e pionierismo. Servono nuovi artisti e nuove proposte. Serve tutta la maestria e la passione di Kazuhiko Katō, il futuro, leggendario, Monkey Punch. Serviranno poi altri volti, e li incontreremo lungo il cammino, negli altri volumi.
‘Losers’ è la storia dietro alla genesi del Seinen. É l’insieme delle vicissitudini che hanno portato tanti attori, più o meno noti nel Bel Paese, a incrociare le proprie strade ed a unire i propri sforzi per amore verso il manga, per un sogno, o per la necessità di sopravvivere al precariato. Un metafumetto complesso e maturo, dagli stilemi grafici richiamanti quelli del tempo, e una buona narrazione, ben bilanciata tra l’avanzamento della trama principale e la contestualizzazione storica. ‘Losers’ è una piccola perla, sicuramente meritevole di più attenzione dalla parte del pubblico. Unico neo è quello di essere, però, un’opera non per tutti, considerando il tema trattato, e nata con il comunque riuscitissimo intento di documentare più che intrattenere.