Boxers&Saints: La Recensione

Una Cina di folklore, spiritualità, sangue e rivolte

2 Gen 2024

La Cina: terra sconfinata, ricca di tradizioni antiche, cultura, folklore e spiritualità millenari. Una Storia affascinante quella dell’immenso paese asiatico, seppur perlopiù ignota al mondo occidentale. Non c’è tempo né spazio adeguato per la Cina nei nostri programmi scolastici. Qual miglior modo di acculturarsi un poco sul tema, quindi, se non leggendo un fumetto?

Lo scorso Ottobre Tunué portava in libreria il lussuoso cofanetto dei due volumi di Boxers&Saints, opera del 2013 di Gene Luen Yang.
L’autore di origine cinese, oggi americano, torna a concentrarsi sul tema della sua terra natia come già visto in American Born Chinese, meritevole dell’Eisner Award come Best Graphic Album nel 2007.

Nel primo dei due volumi scopriremo gli avvenimenti che portarono all’insorgenza della rivolta dei Boxer, ribelli praticanti del Kung Fu e militarmente attivi a cavallo di ‘800 e ‘900. Seguiremo la vita del Giovane Bao e capiremo come con sacrificio, allenamento e ritualità egli riuscirà a padroneggiare le antiche arti marziali in difesa dei più deboli e delle tradizioni della Cina. Dalle sue azioni scaturirà un movimento di fratelli-discepoli, disposti al sacrificio estremo in virtù delle proprie credenze.

Nel secondo ripercorreremo le vicende di Ragazza-quattro, giovane, incompresa e intransigente che si lascerà indietro la propria vita alla non facile ricerca di una nuova identità spirituale. Si convertirà al cattolicesimo e diventerà Vibiana. La vedremo persino dialogare con Giovanna d’Arco nel tentativo di inquadrare il proprio posto nel mondo.

Due trame apparentemente distanti, ma intrecciate tra loro. Da una parte la Storia del Popolo, dall’altra una storia dal popolo.

Plauso, dunque, all’autore che riesce facilmente a trasportarci lontano nello spazio e nel tempo, fornendoci la giusta contestualizzazione, frutto di una minuziosa attività di ricerca e documentazione, per renderci partecipi appieno di questa epopea.
Il violento movimento dei boxers prese piede in maniera spontanea a causa delle condizioni di instabilità cui la popolazione sottostava.
Ancora sconvolta dalla guerra dell’oppio, ma ancor più straziata dalla prima guerra sino-cinese, l’Impero giungeva all’alba del nuovo secolo in condizioni di povertà diffusa e mancanza di una leadership definita. La Capitale, Pechino, era ormai corrotta e distante dalla vita reale di chi abitava i villaggi. L’Imperatrice Madre Cixi incapace di porre freno alle ingerenze occidentali. Un clima esplosivo, esacerbato dalla presenza sul territorio di delegazioni estere e missionari cristiani.
Leggere Boxers&Saints richiede lo sforzo di abbracciare un punto di vista nuovo. Un punto di vista in cui gli infedeli sono i cattolici che minacciano il popolo dai capelli neri. Diavoli subalterni, stranieri, visti come uomini pelosi e dagli occhi tondi. La rivolta nacque nel sangue e nel sangue fu repressa definitivamente sul finire del 1901, per mezzo dell’intervento armato dell’esercito dell’Alleanza delle Otto Nazioni. Alle spalle migliaia di vittime tra civili e militari, villaggi da ricostruire e una Pechino gravemente ferita dell’assedio dei boxer, seguaci della Società di Giustizia e Concordia.

Il tratto grafico di Yang è peculiare, caratteristico. Colori perlopiù spenti, ombre assenti e linee di contorno nette ben si sposano col tema trattato, richiamando in forma moderna l’arte pittorica tradizionale cinese. Eccezion fatta per la rappresentante delle divinità che i militanti incarnano quando impegnati in uno scontro: qui i colori si accendono, valorizzando i costumi tradizionali del pantheon cinese. Mancano, poi, quasi totalmente le linee cinetiche: le immagini sono ferme, statiche. Le scene di battaglia sono rappresentate senza cruenza, quasi a voler censurare la crudeltà dilagante di quegli anni bui. Scelte artistiche convincenti e funzionali alla narrazione.
Le tavole di questo graphic novel possono soggettivamente non piacere, mancando dell’effetto wow cui tanti altri artisti oggi puntano. In Boxers&Saints è infatti la narrazione la regina incontrastata, capace di arricchirci culturalmente, facendoci viaggiare mentalmente e richiedendoci il sopra citato sforzo di vestire panni non poi così comodi.

Un’opera riuscita, scorrevole, diversa e convincente.
Un’opera che fa venir voglia di leggere altro di questo incredibile artista.

CONCLUSIONI: Un dramma storico alla scoperta della Cina, delle sue tradizioni e degli anni bui della rivolta dei boxer. Una graphic novel in due parti firmata Gene Luen Yang, pluripremiato artista di origine asiatica.

VOTO FINALE: 8

SCHEDA FUMETTO

  • DATA RILASCIO: ottobre 2023
  • SOGGETTO: Gene Luen Yang
  • SCENEGGIATURA: Gene Luen Yang
  • DISEGNI: Gene Luen Yang
  • COLORI: Gene Luen Yang
  • CASA EDITRICE: Tunué
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