Mafia è una di quelle saghe videoludiche che ha avuto un impatto enorme all’uscita del primo capitolo nel lontano 2002 su PC Windows e poi successivamente nel 2004 su Playstation 2, Xbox e Steam. La caratteristica principale di questo gioco sviluppato da Illusion Softworks (diventata poi 2K Games) era la narrazione e difatti il primo capitolo è ancora oggi considerato da molti come una delle migliori rappresentazioni videoludiche dedicate al gangsterismo italoamericano degli anni ‘30. Ben diciotto anni dopo la saga ritorna in grande forma con un trilogy pack comprendente il terzo capitolo (uscito su console di attuale generazione), la remastered del secondo e un bel remake del primo. Chiaramente il titolo più atteso è stato proprio quest’ultimo che, uscito separatamente rispetto ai suoi successori è riuscito a rendere vivo ancora oggi questo bellissimo brand videoludico.
Siamo nel 1930, e gli Stati Uniti stanno affrontando le dure conseguenze della crisi del’29. La disoccupazione è alle stelle, le tensioni sociali continuano ad aumentare e la criminalità organizzata prospera approfittando di ogni opportunità di business illegale. Una situazione molto difficile, nella quale Tommy sembra comunque aver trovato il proprio equilibrio facendo il tassista nella città di Lost Heaven, una metropoli di fantasia visibilmente ispirata alla New York dell’epoca. Le cose però cambieranno molto rapidamente quando Tommy è costretto ad aiutare Paulie e Sam, che lavorano per conto di Ennio Salieri, uno dei “Don” della città. Inizialmente Tommy tenta di resistere al fascino della “famiglia”, ma quando la guerra tra Salieri e il boss Morello, suo acerrimo rivale, finisce per interferire con la vita privata del tassista quest’ultimo abbandona ogni esitazione, iniziando così la propria ascesa all’interno dell’organizzazione. Una scalata fatta di crimini e nefandezze di ogni genere, che viene raccontata nella modalità “Storia” attraverso una lunga serie di flashback ambientati tra il 1930 al 1938 per un totale di circa 10/12 ore di gioco, variabili come sempre in base alle proprie capacità e al livello di difficoltà selezionato tra i 4 disponibili.
La più grande ambizione di 2K Games (Hangar 13) è stata quella di andare oltre la semplice riproposizione di un classico del passato per riuscire a confezionare un’esperienza fedele agli stilemi dell’opera originale ma decisamente “nuova” e ancor più appassionante. Le meccaniche e l’HUD sono quelle che abbiamo visto in Mafia III, ridefinendo ed approfondendo persino situazioni, scene d’intermezzo e dialoghi per donare all’esperienza uno spessore narrativo e un’atmosfera inediti. Come il capitolo originale, Mafia non è infatti un vero e proprio open world, o almeno non come lo si intende oggi. L’avventura propone una modalità principale composta da 20 missioni differenti, le stesse presenti nella versione del 2002, alle quali si affianca la possibilità di esplorare liberamente le strade di Lost Heaven a piedi, in auto o con i mezzi pubblici nella modalità “Fatti un giro”. Proseguendo nella storia principale si possono infatti sbloccare nuove aree, nuove auto, nuovi completi e nuove armi da utilizzare quando si gira liberamente per le strade di Lost Heaven, così come nelle modalità libera, che non propone attività specifiche, si possono recuperare i collezionabili (albi dell’epoca e figurine), che magari ci sono sfuggiti durante le missioni o, perfezionare le proprie abilità come scassinatori di auto portando nuovi modelli di auto a chi gestisce il parco auto della “famiglia” Salieri. I controlli sono stati ripensati ed ora sono molto meno legnosi rispetto al titolo originale (anche se, rispetto a titoli più attuali noterete sicuramente la differenza). Migliorato anche il sistema di guida dei veicoli ora più realistico e dotato di una fisica in grado di esaltare il modello di guida dei veicoli del tempo. Parlando di veicoli dobbiamo far notare un’altra aggiunta che nell’originale mancava, quella delle motociclette che ora potete guidare anche nell’autodromo cittadino. Ottimo anche il lavoro svolto sull’illuminazione che ora è molto più realistica, la stessa cosa si può dire per le animazioni dei personaggi (principali e non) che rendono il tutto più fluido. Stessa cosa per le texture, alcune decisamente di pregio, altre un po’ meno. Abbiamo riscontrato alcuni glitch e rallentamenti durante la nostra prova ma, per fortuna nulla che possa compromettere l’esperienza di gioco. Incrementata anche la mole poligonale dei vari elementi presenti ingame che garantiscono al gioco un realismo impensabile diciotto anni fa. Quello che lascia più stupiti però non è il singolo dettaglio in se ma il colpo d’occhio e come Lost Heaven sia in grado di regalare scorsi e panorami decisamente mozzafiato. Molto curato il comparto audio con un doppiaggio italiano ben riuscito anche se in certi tratti un po’ troppo sforzato ma sicuramente molto cinematografico e fondamentale per aumentare l’immersione del giocatore. Anche le musiche e la colonna sonora svolgono egregiamente il proprio compito regalando un quadro sonoro di tutto rispetto.