007 – No Time to Die – La recensione

No Time to Die per Craig

No Time to Die è il venticinquesimo film legato alla saga di 007, meglio conosciuto come James Bond, interpretato per la quinta ed ultima volta da Daniel Craig.

Il personaggio che ha fatto la fortuna di casa Broccoli, questa volta diretto da Cary Fukunaga, ha destato diverse polemiche già dai trailer, venendo accusato persino di Gender-Swap. Ecco, James Bond è lui, 007 è un titolo che si da agli agente del MI6, quindi nessun cambio di genere per James, semplicemente ha passato il testimone. Ma questo perché? Perché ha mollato. Semplice.

Passiamo ora al film vero e proprio, evitando gli spoiler, come richiesto dalla produzione e da Daniel Cragi con l’hastag #notimeforspoilers: iniziando con uno scarejump, questa pellicola si allontana dai temi inerenti la vecchiaia e la paura di non esser al passo con i tempi, pensiero che tocca Bond diverse volte, ma che in ogni caso abbandona vista la quantità d’azione. In questo caso abbiamo quasi un cambio di rotta, lo stesso, volendo fare paragoni azzardati, che c’è stato tra Iron man 1-2 ed Iron Man 3. No Time to Die rimane un film d’azione, ma viene aggiunta quella vena sentimentale/drammatica molto sentita, in aggiunta ad un nuovo leitmotiv, si abbandona la paura della vecchiaia per abbracciare la paura di non avere tempo, di non potersi godere il momento.

Anche il personaggio stesso di Bond si evolve, e matura la propria caratterizzazione, abbandonando le vesti del rude killer dei film precedenti, e le vesti del donnaiolo incallito che ha caratterizzato la saga, per tirare finalmente fuori il suo lato umano, ossia la sua debolezza, diventando in tal senso un eroe tragico, ferito, e dedito al sacrificio, come un moderno Prometeo.

Potrebbe esser quasi inutile e ripetitivo lodare il cast – non che lo abbia mai fatto io, il resto del mondo sì, ma a quello bisogna ancora arrivarci. Abbiamo detto che James Bond in No Time to Die è un personaggio più maturo, e disilluso, ma non posso dire altro per evitare spoiler, che ad un tratto scopre la speranza, alla quale si aggrappa con entrambe le mani.
Anche Rami Malek fa la sua bellissima figura portando sulla scena Lyutsifer Sain, un nome che ricorda molto il portatore di luce, presentandosi come un personaggio nuovo, che ruba un po’ dal Dottor Shatterhand di Si vive solo due volte, per poi presentarsi come un personaggio nuovo, un terrorista che venderà morte per soldi, che nasconde il proprio essere con una forte maschera nichilistica e fatalista, un gioco che gli riesce qualche volta, prima di gettarla, la maschera, sia in senso astratto che pratico. Anche lui incarna un qualcosa, e questa volta è la paura del tempo e la propria evoluzione, ed in questo caso la guerra tecno-batteriologica tanto cara ai Novax.

Il fattore realmente positivo di questa saga, è che ogni tassello si ricollega ad un tassello precedente, quindi il cattivo questa volta viene dal passato di Madeleine Swann, interpretata da una splendida Léa Seydoux che riesce a rafforzare quel personaggio, donando un’impronta ancora più forte rispetto ai film precedenti, portando lo spettatore ad entrare in empatia con lei. Altro ritorno dal passato è quello di Blofeld (Christoph Waltz) che qui ha pochi minuti sullo schermo, ma la sua presenza da inizio a tutto il film, e non posso spingermi oltre. Ed è questo mood di ritorno al passato, questo cerchio che ora va a chiudersi, creato dal reboot di Casino Royale, che ha dato una nuova linfa vitale al franchise, rinnovandolo e rilanciandolo, creando una nuova narrazione, del tutto opposta ai film precedenti, quasi del tutto scollegati tra di loro.

Sicuramente questo film è il canto del cigno di Craig nei confronti della saga, che riesce a tirare fuori il meglio, sia nelle scene d’azione, e va seriamente lodata tutta la prima parte ambientata a Matera, ma anche nelle scene più soft, anche se purtroppo in alcuni casi questo leggero cambio di rotta si sente troppo: ci sta quella battuta di troppo e quella “il regolamento dice di fare diversamente!” che stonano – e questa forse è la firma di Waller-Bridge di Fleabag , ma non interrompono assolutamente il corso del film, che nonostante la sua durata, non risulta pesante o allungato inutilmente, ed anzi, sul finale, che è la fine di Bond/Craig, si rimane sempre lì con la speranza che il film continui ancora ed ancora, magari con meno product placement troppo palesi.

Ora, allontanandosi dalla questione del film, che è un bel film, ci sono anche diverse critiche da porre: abbiamo già parlato dei dialoghi delle volte troppo fuori personaggio, come quando Bond si rivolge ad M chiamandolo “tesoro“, io mi chiedo, abbiamo ancora bisogno del cattivo che si nasconde sull’isola di famiglia? Non è un cliché ormai sfruttato troppe volte? Abbiamo ancora bisogno di capire che i governi hanno un lato oscuro e che le buone intenzioni non bastano ad esser considerati dei buoni?

Un ultimo punto lo voglio fare su Lashana Lynch, che interpreta Nomi, la nuova 007. Sicuramente è un personaggio con tanto potenziale, ma anche attorno alla sua costruzione abbiamo dei difetti: il primo è il confronto bambinesco tra lei che sembra gelosa/infastidita del ritorno di Bond, ed il secondo solo le scene a lei dedicate, difatti la scena più bella del film, dal punto di vista del team up, è tra Bond e Paloma (Ana de Armas), un’agente che lo aiuterà per 10 minuti. Quindi la problematica è che sì, Nomi è un bel personaggio, ma purtroppo non sfruttata al massimo delle sue potenzialità, rimanendo relegata quasi ad una spalla/ombra del protagonista.

In conclusione, nonostante qualche piccola pecca, il film è sorprendente, entusiasmante e ben girato, con una ottima fotografia, in grado di farci godere a pieno l’azione, farci sorridere in qualche punto, e farci stupire in altri.

CONCLUSIONI: Il film si è aperto con Craig che ha ringraziato gli spettatori, dicendo che questo è un film da cinema, ed il cinema è il suo posto. Mai più d'accordo su questo concetto. Il film è adrenalinico, scorrevole, che alterna alla perfezione momenti di vera azione con momenti più teneri, e ci piace così.

VOTO FINALE: 9

SCHEDA FILM

  • USCITA: 5 novembre 2021?
  • GENERE: Azione
  • REGIA: Cary Fukunaga
  • DURATA: 163 min
  • SCENEGGIATURA: Fukunaga, Purvis, Wade, Waller-Bridge
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