SILENCE – Recensione

UN'IMMERSIONE TOTALE NEL PERIODO TOKUGAWA DEL XVII SECOLO

23 Gen 2017

Nel Giappone seicentesco non c’era posto per un prete gesuita portoghese. Diffondere la parola del cattolicesimo può condurre rapidamente ad una morte brutale per volere degli intolleranti signori feudali. Eppure né Padre Sebastiao Rodrigues (Andrew Garfield) né Padre Francisco Garrpe (Adam Driver) possono essere dissuasi in nessun modo dal avventurarsi in tale territorio pericoloso.
Sono determinati a rintracciare il loro mentore, padre Cristavao Ferreira (Liam Neeson). Il destino di Ferreira è un mistero di cui non riescono a capacitarsi. Non arrivano più sue notizie da tanto, troppo tempo e questo suo silenzio li ossessiona.

silence recensione

In Giappone, i sacerdoti scoprono che molti degli abitanti del villaggio sono devoti a Cristo, ma sono terrorizzati di abbracciare apertamente la loro fede. Per loro, l’arrivo di Rodrigues e Garrpe è un segno di speranza. Ma i sacerdoti devono procedere con cautela, spendendo molto del loro tempo a nascondersi.

Di conseguenza, trovare Ferreira sarà molto più difficile di quanto previsto. Poi c’è la questione se Ferreira vuole essere realmente trovato. Le voci che circolano dicono che abbia abbandonato la sua fede e preso in moglie una giapponese. Ma quanto forte è la fede Rodrigues? In definitiva, dovrà fare i conti con chi è veramente.


SILENCE NON È UN FILM FACILE DA GUARDARE, DURA BEN 160 MINUTI ED È INONDATO DI IMMAGINI CARICHE DI DOLORE E CRUDELTÀ


Silence è uno dei film meno commerciali realizzati dal regista Martin Scorsese, si tratta di un’ esplorazione sul significato e lo scopo della fede ed una meditazione sulle dure prove che la gente deve sopportare per lei. Basato su un libro di Shusaku Endo e co-scritto da Scorsese e Jay Cocks (L’età dell’innocenza), il film fa un cenno al cinema d’autore cosa che potrebbe mettere a dura prova la pazienza dello spettatore medio.

Ma il dilemma dei sacerdoti, che sono costretti a scegliere tra la fede e la sopravvivenza, è comunque convincente. Garfield e Driver danno luogo ad una sfida tra personaggi che non sono tanto eroici se non fossero guidati da un reale senso di missione.
Nel ruolo livido di un missionario gesuita portoghese alla ricerca del suo mentore, l’ex ‘Spider-Man’ Andrew Garfield fornisce un affascinante prova attoriale soprattutto nelle scene più strazianti, sia spirituali che fisiche inflitte al suo personaggio per tutto il film. Il lavoro di Garfield qui è a dir poco straordinario, ed è sconcertante per me che questa sua performance da Oscar abbia avuto così poche attenzioni. La moltitudine di disagi visitati dal suo sacerdote fermamente devoto, porta lentamente verso il basso la sua determinazione, ed è attraverso i suoi occhi profondamente addolorati che il pubblico è costretto a confrontarsi con i propri eventuali dubbi di fede.

Se quello che ho appena descritto non suona come la vostra idea di una notte di divertimento al cinema, avete fatto centro. Onestamente, ho il sospetto che molti (la maggior parte?) di voi vivranno momenti difficili seduti sulle poltroncine del cinema guardando questo film estenuante dal punto di vista emotivo. È lungo e avanza a ritmo lento, senza offrire risposte facili. Ci siamo immersi in un mondo apparentemente bellissimo in cui la presenza di Dio lotta con forza per mettere radici. Questo film funziona da metafora della nostra società occidentale sempre più secolarizzata, la cosiddetta ‘palude’ del 1640 in Giappone riflette i dubbi spirituali che la maggior parte di noi affronta durante la vita. Per coloro che sono disposti a raccogliere la sfida di Scorsese, Silence offre un viaggio profondamente gratificante alla scoperta di sé.

CONCLUSIONI: Silence potrebbe non essere il miglior film di Scorsese, ma è senza dubbio il suo più appassionato.

VOTO FINALE: 7

SCHEDA FILM

  • USCITA: 2017
  • GENERE: Drammatico, Storico
  • REGIA: Martin Scorsese
  • DURATA: 131 minuti
  • SCENEGGIATURA: Jay Cocks, Martin Scorsese
ULTIME NEWS






Lascia un commento