Non Così Vicino – Recensione

8 Feb 2023

Non così Vicino, pellicola di Marc Foster distribuita da Warner Bros Entertainment Italia, è l’ennesima dimostrazione di come Tom Hanks possa conquistare lo spettatore in sala e mantenerlo costantemente collegato alla storia. In questo caso si parla di un’ambientazione comico-drammatica, che permette di vivere emozioni completamente opposte nel giro di pochi istanti. Questo ‘sali e scendi’ emozionale permette di rendere, a volte, quasi leggera una scena altrimenti drammatica. L’alternarsi delle emozioni viene accompagnato dall’equivalente relazionale di Otto (Tom Hanks) con le altre persone, la sua iniziale e scultorea inflessibilità – tanto facciale quanto organizzativa – si contrasta con il più rilassato modo di vivere dei nuovi vicini e delle loro figlie.

Proprio grazie ai due nuovi vicini, Marisol (Mariana Treviño) e al marito (Manuel Garcia-Rulfo), una decisione apparentemente inarrestabile si trasforma gradualmente in un sentimento potente e permanente. L’amiciza, che subentra gradevolmente alla solitudine, viene utilizzata come fertilizzante per la vita. Questo processo viene accompagnato da flashback, che costruiscono una backstory dei personaggi attraverso scene drammatiche, comiche ed emozionanti. In questo modo, alla commozione ed al divertimento, si aggiunge la comprensione della storia. Ciò permette di avvolgere, per tutta la durata della pellicola, lo spettatore in sala come solo Tom Hanks, con la sua interpretazione, riesce a fare.

Di certo, un plauso va tanto a Tom Hanks, con la sua genesi cinematografica comica che ben si amalgama al suo straordinario stile drammatico, quanto ai colori che viviamo nel lungometraggio. La gamma cromatica, infatti, tende ad essere spesso invernale, come a voler accompagnare la situazione psicologica del protagonista, per poi accendersi man mano senza, però, mai esagerare.

Mariana Treviño e Tom Hanks

Per quanto riguarda la colonna sonora, non si percepisce mai un’invadente accompagnamento nelle scene, anzi si vuole solamente sottolineare, con musiche che incalzano benissimo la singola scena e il contesto in cui ci troviamo, la nostalgia del ricordo prima e la nascita di una nuova vita poi.

Otto Andersen – Tom Hanks

Un film come questo, con i suoi giustissimi ed equilibrati 126 minuti, merita di essere visto dal 16 febbraio nelle sale cinematografiche, senza dimenticarvi di apprezzare i titoli di coda.