ALLIED: UN’OMBRA NASCOSTA – Recensione

25 Gen 2017

Allied è il nuovo film di Robert Zemeckis, leggendario regista di blockbuster come Ritorno al Futuro, Chi ha incastrato Roger Rabbit, e la morte ti fa bella. Zemeckis è un regista classicista della vecchia scuola di Hollywood, che ha sempre creduto nella struttura, lo sviluppo dei personaggi, e quei momenti tipo “il pubblico applaude”. Con un regista di questo calibro e una sceneggiatura scritta da Steven Knight (Locke, Eastern Promises), il tutto sembrava promettente…in teoria.

allied un'ombra nascosta recensione

Zemeckis racconta la storia di Max Vatan (Brad Pitt) un aviere canadese che viene paracadutato nel Marocco occupato dai nazisti per incontrarsi con Marianne Beauséjour (Marion Cotillard), un combattente della resistenza francese. Sono spie che fingono di essere come marito e moglie, con l’obbiettivo comune di uccidere l’ambasciatore tedesco. L’installazione di tutto il film è proprio glamour. Magnificamente girato da una vecchia volpe come Zemeckis, l’aspetto grafico richiama la Golden Age di Hollywood, quando le vecchie star attraversavano terre straniere in abiti abbaglianti, fumavano sigarette, e si innamoravano con una semplice occhiata. Il film ricorda tanto Casablanca, completa anche di una scena in un locale notturno pieno di smoking e svastiche. Cotillard fa uno di quei grandi ingressi dove si gira di fronte alla telecamera e dà uno sguardo abbagliante a Pitt.


OGNI IMMAGINE DI ALLIED SEMBRA UN LIVE ACTION FATTO CON LE FOTOGRAFIE DI GEORGE HURRELL


Il primo atto del film ha alcune incredibili novità e si evolve con dettagli scattanti, come la capacità di Cotillard di fingere istantaneamente un rapporto a lungo termine con Pitt, o le sue abilità nel mescolare le carte, ma c’è una differenza marcata dei livelli di energia tra i due. Cotillard riempie vividamente gli spazi vuoti del suo personaggio, infondendo ogni sguardo afoso o passo nel suo cammino che ricorda la memorabile Ingrid Bergman o Greta Garbo. Mentre Pitt, sembra completamente controllato nello stesso modo di Bruce Willis quando è al telefono in un film. Non ho visto Pitt apparire così laconico dai tempi di Vi presento Joe Black, ed è sconcertante considerando tutto il grande lavoro dinamico che ha fatto nel corso della sua carriera. Forse nella sua testa pensava che la sua immobilità sarebbe stata letta come quella di Humphrey Bogart o Cary Grant, purtroppo per Pitt non ha funzionato.

Dopo la fine del primo atto, che ha un soffio di Bastardi senza Gloria, ci spostiamo a Londra. In uno stato in macerie e con sbarramenti a proteggere la città da ulteriori danni, Max e Marianne convolano in un confortevole matrimonio. Sembra che la vita sia tornata alla normalità, che è la morte finale di qualsiasi thriller di spionaggio, e per un po’, ho pensato di guardare Hope and Glory di John Boorman. Durante questa fase, incontriamo Lizzy Caplan, che interpreta la sorella lesbica di Max. E questo è tutto. Passa tutto il tempo a baciare la sua fidanzata. Nient’altro. Ha zero attinenza con la storia se non per ricordarci che le lesbiche esistevano prima del 1969. Si tratta di un dettaglio casuale in un film lento che in realtà non può permettersi di andare alla deriva. Per fortuna, i realizzatori introducono un colpo di scena, quando Max scopre che Marianne potrebbe effettivamente essere una spia nazista. Non voglio rovinarvi la sorpresa ma è sufficiente dire che le cose si fanno leggermente più interessanti. Ci sono un paio di colpi di scena, ma non riescono a generare molto calore.

Le uniche volte che il film raggiunge il punto più vicino all’ebollizione è durante i suoi momenti più intensi, come quando Marianne dà alla luce la loro figlia durante la guerra lampo di Londra o quando un aereo cade dal cielo. Per tutto il resto questa è roba abbastanza anemica avvolta in un pacchetto meraviglioso. Anche in Casablanca, non ho mai creduto fino in fondo alla storia d’amore tra Rick e Ilsa. Ho pensato, “Come possono andare insieme a Parigi, quando in realtà si conoscono da così poco tempo?” Con Allied, i personaggi languono un sacco di tempo nella loro storia d’amore. La storia si estende per diversi anni, ma nonostante tutto questo tempo, i dettagli del loro rapporto sembrano schizzi a matita. Si può solo percepire tanta passione da parte di Marianne che simpaticamente soprannomina Max, “Québécois” a causa dei suoi tentativi di parlare francese parigino, ma non è abbastanza per credere nel loro amore eterno. Il tutto si presenta come una blanda, lenta nenia.

CONCLUSIONI: Zemeckis sembra incerto se trattare la storia come una saga straziante sulla lealtà divisa o come una gita glamour. CASABLANDA

VOTO FINALE: 5

SCHEDA FILM

  • USCITA: 2017
  • GENERE: Azione, Guerra, Thriller, Drammatico, Sentimentale, Spionaggio
  • REGIA: Robert Zemeckis
  • DURATA: 124 minuti
  • SCENEGGIATURA: Steven Knight
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