A Broken Blade: La Spada del Re – La recensione

I am suppose to kill you, one bed, enemies to lovers

Sono solo alcune delle trope che si possono trovare nel libro A Broken Blade di Melissa Blair, uscito per Sperling & Kupfer il 9 gennaio. Keera Delre è una mezzosangue costretta a servire il re, come tutti quelli della sua razza, per lui è un assassina e una spia, talmente talentosa da essere la sua favorita e quindi essere la spada del re. Contro il suo volere Keera deve seguire ogni suo ordine, tra cui quello di uccidere l’Ombra, un uomo misterioso che sta causando non pochi problemi al regno di Re Aemon, Elverath. Così ha inizio il suo viaggio attraverso la terra delle fate, un viaggio che farà aumentare ancora di più i suoi dubbi. Salvare il regno del re che ha distrutto il suo popolo o l’uomo misterioso che ne minaccia la pace?

Nominate una qualsiasi trope e molto probabilmente sarà presente in questo libro, una cosa che potrebbe piacere o meno. Per coloro che hanno già letto diversi libri di questo tipo potrebbe risultare tutto molto familiare, fin troppo. Quando si mettono così tanti avvenimenti in così poche pagine rischia di sembrare tutto molto frettoloso ed è questo il caso, a causa di questo troviamo inoltre dei personaggi piatti perché i troppi avvenimenti, non particolarmente rilevanti tra l’altro, non ne permettono lo sviluppo. Le relazioni presenti tra il nostro gruppo principale nella loro missione di rovesciare il governo e causare disordini sociali sono state piacevoli da leggere. Queste relazioni prosperano non solo per quanto profondamente si impegnano a proteggersi a vicenda, ma anche per la facilità con cui sono in grado di ritenersi responsabili l’un l’altro e criticare prospettive contrastanti. Forse la trama ed il worldbuilding sarebbero potuti essere la vera salvezza di questo libro, ma no, entrambi sono risultati insipidi e poco sviluppati. Il worldbuilding, in particolare, è stato molto fragile: abbiamo terminato il libro con tante domande ma poche risposte. Forse questo potrebbe cambiare con il secondo volume, però è ancora presto per dirlo. Sono presenti molte sottotrame che approfondite potrebbero essere interessanti come il colonialismo, la lotta contro l’alcolismo e l’autolesionismo, ma tutto viene affrontato in modo superficiale in un paio di pagine. Il romanticismo non si sente tanto quanto aspettato, tuttavia, come detto prima sono in arrivo altri sequel quindi ci sarà modo di svilupparlo anche in futuro. Alla fine dei conti è un bene che non si sia stato in forma prepotente in questo primo libro, come altre storie d’amore nei libri fantasy, perché non si adatterebbe a nessuno dei due personaggi. Ma sarà sicuramente interessante vedere come progredirà la storia d’amore nei prossimi libri di questo “A Broken Blade“.

CONCLUSIONI: Un libro che ci teniamo a consigliare a chi è pazzo di questo genere, fondamentalmente è una combinazione di libri fantasy popolari e manca completamente di originalità.

VOTO FINALE: 6