Conoscete vergine di ferro? Vi è mai capitato di vederla in foto? Se si, vi siete mai chiesti a chi apparteneva il volto raffigurato sulla suddetta vergine? Bene, Minoru Takeyoshi con il suo oscuro manga ci fornisce tutte le risposte e ci riporta dritti in un Medioevo duro e ostico.
Ella, la protagonista del fumetto, che dopo essere stata abbandonata dalla sua vera famiglia, per i suoi strani comportamenti, viene presa in custodia da una donna che ben presto diventa la nuova madre; una donna intelligente e colta, volta alla medicina, che proprio per questo suo talento naturale nell’aiutare il prossimo viene accusata di stregoneria e messa al rogo dalla chiesa, che ne teme la conoscenza. La giovanissima Ella, ormai “figlia di strega“, viene portata di forza in un monastero laddove dovrà seguire la strada della clausura, per estirpare una volta per tutte il seme della stregoneria. Una nuova vita che però Ella accoglie a testa alta, senza mai scoraggiarsi, per un solo ed unico motivo: vendicarsi! Uccidere la madre superiora e rendere giustizia alla mamma che l’ha cresciuta con amore.
Una suora votata alla vendetta e alla giustizia, quella che attorno a lei agisce in maniera sbagliata, in nome di individui egoisti e spregevoli. La vendetta ha il volto di Ella in questo fumetto ed è un volto dalle mille sfaccettature, mai visibile del tutto; ha l’animo oscuro e diffidente, poiché la ragazza sembra (e fa bene) non fidarsi di nessuno, neppure di chi più volte sembra tendergli la mano, forse proprio per i continui tradimenti e le continue pugnalate al cuore che la ragazza è stata costretta a subire.
E’ proprio a partire dalla sfiducia e dalla rabbia che Minoru Takeyoshi fa sorgere Ella, la quale sembra iniziare la sua vita proprio alla morte della madre, una vita però che sembra destinata a terminare proprio con la conclusione della sua “missione”, perché del resto bisogna ricordare che quando si percorre la via della vendetta bisogna sempre scavare due tombe. Devo ammettere che nonostante abbia letto solo il primo volume la caratterizzazione della protagonista, attraverso questi due aspetti negativi, è assai interessante e affascinante. Allo stesso modo però anche i personaggi di contorno vengono trattati con attenzione (ovviamente minore rispetto alla protagonista): grazie ad essi infatti Ella cresce e matura, si spinge sempre di più verso il suo obiettivo ultimo, maturando soprattutto nella sua forza di volontà e in astuzia.
Parte dell’attenzione viene inoltre rivolta anche all’aspetto storico dell’opera, che ad una prima lettura appare ben studiato e definito, in linea con gli aspetti dell’epoca. Gli elementi caratteristici del Medioevo vengono messi in campo con intelligenza, facendo così apparire il fumetto come una sorta di “diario a fumetti” dell’epoca, poiché ciò che succede all’interno della storia non ci sorprende più di tanto proprio perché sappiamo essere eventi reali. Allo stesso modo l’ambientazione, soprattutto per quanto riguarda la vita monastica, viene descritta con la dovuta attenzione, a piccole dosi, proprio per permettere al lettore di viverla e scoprirla insieme ad Ella.
Ciò che però mi ha maggiormente sorpreso (dopo la trama che mi ha letteralmente catturato) sono stati i disegni . Ad una prima occhiata, una sfogliata veloce, non soddisfacevano i miei gusti, eppure iniziata la lettura ho capito che lo stile di Takeyoshi va assaporato lentamente, con lo stesso ritmo che contraddistingue la storia, per comprendere a pieno la crescita del tratto, spesso e affilato, perfetto per una storia dura e spietata come questa, dove la vendetta è la vera protagonista.