Anche se in ritardo, l’articolo sui giochi vissuti questo mese con GamePass è arrivato. Il mese è quello di ottobre e i giochi sono principalmente due: Expedition: A Madrunner Game e Sifu. Titoli molto diversi tra loro sotto ogni aspetto, incluso lo spirito con cui affrontarli e le tempistiche richieste per completarli.
Partiamo con il viaggio, letterale, che mi ha regalato Expedition. Un intreccio vorticoso di salite e discese, esplorazioni e -come per il predecessore- tanta pazienza. Uscito il 5 marzo 2024, quindi anche piuttosto recente, il titolo di Saber Interactive tenta di raccogliere l’eredità di SnowRunner. Quest’ultimo si era rivelato appagante, sia a livello simulativo che avventuriero. Non così, purtroppo, Expedition, che pecca dal punto di vista simulativo, risultando, ahimè, downgradato. Le macchine scivolano con troppa leggerezza e sembrano non avere l’attrito che ci si aspetta su fango, terra o neve. Insomma, sembra più un gioco arcade di quanto ci si aspetterebbe.
Graficamente nulla da dire: le texture, i panorami e l’evoluzione dei veicoli man mano che si avanza sono gradevoli, dinamici e dettagliati. Tuttavia, lo sviluppo delle missioni, seppur arricchito da supporti utili che donano un tocco di varietà, è molto lineare e poco incisivo. Al contrario di SnowRunner che, invece, appagava anche e soprattutto nelle missioni di trasporto materiali, con reazioni davvero convincenti da parte del terreno.
Anche qui, come è giusto per il genere, le tempistiche per completare le missioni più lontane sono elevate, tanto più se si commette qualche errore. Quindi, armatevi di sana pazienza, perché per giocare a Expedition bisogna apprezzare i singoli e lunghi momenti. Non è un gioco da affrontare quando si ha poco tempo e ci si vuole sbrigare a finire. Nonostante le varie sfaccettature poco convincenti rispetto al predecessore, Expedition risulta piacevole ma non pienamente soddisfacente.
Nella seconda parte dell’articolo ci confrontiamo con Sifu, sviluppato da Sloclap e pubblicato nel febbraio 2022 su PlayStation come esclusiva temporanea. Un titolo in cui si veste i panni di un maestro esperto di Pak-Mei, arte marziale tradizionale fondata sul fa jing, il rilascio di energia. Se il titolo lascia immaginazione sul nome del protagonista, è molto chiaro sulla tipologia di gioco: un picchiaduro dal carattere strategico, con una bellissima—quanto mai odiata—meccanica di invecchiamento del protagonista.
Se il primo titolo invita a prendersi il tempo necessario per affrontare il terreno ostile, Sifu richiede di non buttarsi a capofitto contro gli avversari, ma di pazientare e attendere il momento propizio. È quindi essenziale sviluppare grande abilità nelle parate e nelle risposte immediate.
Sifu sa regalare nervosismo puro, se non lo si affronta con un approccio positivo e con la volontà di comprendere i momenti giusti. Sembra quasi voler trasmettere gli insegnamenti delle arti marziali sulla disciplina e sull’autocontrollo emotivo e mentale. Una sorta di videogioco per delectare et docere sulla pratica e sull’etica kongfuista. Ammetto che giocarlo con filosofia e rilassatezza, sorseggiando un caffè e senza pretese di completarlo all’istante, mi ha permesso di migliorare la capacità di apprezzare un gioco con calma (come avevo già fatto con SnowRunner e tanti altri titoli).
Godersi un videogame, senza l’ansia di completarlo e senza la fretta di correre, è il regalo più bello che un gamer può farsi ogni volta che accende la sua console o PC. Regaliamoci anche momenti di calma con titoli single player. (Poi, per carità, scateniamoci anche con un bel CoD MW III online 😂).