Enotria: The Last Song – la recensione del souls italiano

Sii la maschera del cambiamento

L’arte è creazione dell’uomo che è creazione degli déi, la commedia diventa mezzo d’espressione degli uomini che mistificano le maschere e le rendono immortali. Le maschere così sono racchiuse nel loro canovaccio, statico e immortale, senza speranza di uscire fuori dal mondo in cui sono rinchiuse. Solo un senza maschera, un burattino senza ruolo, può liberarle dal canovaccio e cambiare il loro destino. Proprio così inizia Enotria: The Last Song, il soulslike tutto italiano che ci porta nel folklore delle maschere teatrali italiane, ed è bellissimo!

Enotria: The Last Song è un gioco ispirato ai souls come Elden Ring, Dark Souls, e tutti i pilastri del genere creati da FromSoftware. Quindi le meccaniche di gioco sono affini ai titoli citati, con qualche differenza che andremo ad analizzare in seguito.

Il mondo di gioco di Enotria è stupendo, l’Enotria anticamente era una regiona a cavallo tra Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, e proprio i paesaggi che vedremo rappresentati ricordano molto queste terre. Graficamente il gioco è godurioso, le ambientazioni sono eccellenti e il mondo di gioco è ricco di dettagli e caratterizzazioni. Il tutto è corredato da una cornice teatrale che vede le maschere folkloristiche italiane come protagoniste del nostro racconto. Essendo noi un burattino teatrale “Senza Maschera” potremo scegliere noi il ruolo del canovaccio da interpretare, e quindi caratterizzare il nostro personaggio come meglio crediamo. Difatti la caratteristica che differenza Enotria dagli altri suols è proprio la personalizzazione delle maschere, ognuna con caratteristiche diverse e sono molto variegate tra loro. La caratterizzazione è sia estetica che funzionale a livello di Abilità o Skill.

Inizieremo la nostra avventura nel villaggio di Quinta, badate bene che il gioco è pieno zeppo di riferimenti teatrali. Comune sarà leggere termini come Canovaccio, Maschera, Armi sceniche in legno, Burattino, Versi, Memoria. Avremo a che fare anche con noti “volti” del teatro tipici del folklore italiano del 1500/1600, primi tra tutti Pulcinella che come Virgilio ci guiderà nella nostra avventura. Altre note maschere che incontreremo o sentiremo nominare saranno Colombina, Pantalone, Capitan Spaventa, Arlecchino, Balanzone ed altri più o meno noti.

L’atmosfera della cittadina Quinta è meravigliosa, vivremo in una pièce teatrale a cielo aperto dove i teatranti reciteranno lungo le strade, il vino scorre a fiumi e l’ubriachezza farà ballare i paesani lungo le strade. In Enotria l’atmosfera è pazzesca, il tutto accompagnato da musiche originali che richiamano la pizzica salentina, o canti corali di folklore accompagnati da flauti e tamburelli. I personaggi sono tutti doppiati in italiano e l’effetto che gli attori hanno voluto dare è proprio quello della recitazione teatrale, pomposa e “classica”, tutto ciò si amalgama perfettamente alla messa in scena del gioco e ci farà immergere ancora di più nel mondo di Enotria. Mentre Quinta è molto ispirato a quello che può essere la costiera Amalfitana, navigheremo in altri biomi più ispirati alla Puglia salentina e Venezia.

Enotria – Ambienti

Parlando del gameplay, rispetto ad altri soulslike, Enotria si distingue per la scelta dell’uso delle maschere come mezzo per cambiare lo stile di combattimento, avremo anche degli elementi da applicare alle armi o ai “Versi“, ovvero le magie, e delle abilità da portare avanti che incrementeranno vita, attacco, resistenza, “magia”. Come tutti i souls il livello di sfida è alto ma ben bilanciato, non è impossibile o ostico anche per i neofiti ma neanche troppo semplici per i più navigati del genere. Il level design è ottimo, le mappe saranno complesse ma non labirintiche, riusciremo con poca fatica a capire dove siamo e con molta facilità a capire dove andare. I nemici base possono essere ostici inizialmente ma dopo aver sviluppato maggiormente armi o la build saranno più facili. Diversamente invece i mid boss o i mini boss ambientali che spesso saranno più difficili di quelli veri e propri, ma non tutti sono obbligatori da sconfiggere. Parlando invece dei boss principali, sono divertenti e ben fatti. Se si deciderà di attaccarli con l’elemento per cui hanno debolezze saranno decisamente più gestibili. Le meccaniche di questi ultimi non sempre sono incredibili, alcune volte sono molto semplici o prevedibili ma compensano con lo stile dei personaggi, e la caratterizzazione che hanno dato. Meccanica più debole è la gestione degli elementi, un po’ difficile da comprendere e delle volte, anche se capito come usarli, difficile capire se vengono applicati gli effetti elementali durante gli attacchi o come stanno agendo sul nemico. Niente di bloccante e non rovina l’esperienza, però poteva essere gestito diversamente. Le armi, come tutti i modelli di gioco, sono bellissime e i moveset interessanti. Gli elementi sono: Vis (Vino), Malanno, Gratia, Fatuo, e circolarmente ognuno è più forte contro l’altro nell’ordine in cui sono stati elencati.

Il team di sviluppo italiano è Jyamma Games che ringraziamo per la chiave di gioco ricevuta e gli facciamo i complimenti per l’opera che hanno creato. Ha divertito molto ed è un gioco veramente ben fatto.

CONCLUSIONI: Enotria: The Last Song è un soulslike ben fatto, divertente e bilanciato nelle meccaniche. Il livello di sfida è alto ma alla portata anche dei neofiti del genere. L'ambientazione di gioco è stupenda e l'espediente narrativo delle maschere del folklore italiano è una scelta di design meravigliosa, i personaggi che incontreremo non annoiano e l'immersione nel mondo di Enotria è garantita. Consigliato!

VOTO FINALE: 8.5

SCHEDA GIOCO

  • DATA RILASCIO: 16/09/2024
  • GENERE: Soulslike, RPG
  • SVILUPPATORE: Jyamma Games
  • PUBLISHER: Jyamma Games
  • PIATTAFORME: PS5, Xbox X/S, PC
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