Ufo Robot Grendizer – Il Banchetto dei lupi: La Recensione

Si traforma in un razzomissile con circuiti di mille valvole, tra console sprinta e va

Se è dal 1975 che sperate di comandare Ufo Robot, di compiere i suoi passi, di esplorare il mondo dentro il robot alieno per eccellenza, Ufo Robot Grendizer – il Banchetto dei lupi, pubblicato da Mircoids e sviluppato da Endroad, fa al caso vostro. Un evergreen che non può non essere provato, anche solo per la curiosità di quel salto nostalgico che possiamo provare, immergendoci, però, nel vivo dell’azione. Il titolo di Gō Nagai viene trasposto fedelmente – a livello narrativo – dal punto di vista anime a quello videoludico, regalandoci dialoghi tra Duke Fleed, Dr Procton, Alcor e tanti altri, senza dimenticarci di quel poveraccio del comandante Hydargos. Un pienone, quindi, di tutti i personaggi, riportati con i loro italici nomi, come dottor Procton al posto di Genzo Umon (da purista mi sarebbe piaciuto vedere i nomi del paese del sol levante). Interessante e rievocativa anche la scelta di inserire i personaggi in stile anime nei dialoghi, doppiati in maniera ottima.

La foga di volersi tuffare in uno degli universi pop più conosciuti viene, tuttavia, smorzata da un titolo che risulta, in poco tempo, ripetitivo. A questo, si può aggiungere un visto e rivisto delle dinamiche, con una sensazione di vedere il Ctrl+C e il Ctrl+V delle movenze di Asterix ed Obelix rapportate a Ufo Robot. Se da un lato il gioca risulta rievocativo, dall’altro non regala un ottimo gameplay, né tanto meno cura del dettaglio. Basti vedere il doppiaggio dei dialoghi, spesso difformi da quanto scritto, oppure l’ottimizzazione del lock sul nemico, elemento – almeno per la mia esperienza – davvero pesante e fastidioso, per non dire altro.

Il titolo si presenta nel genere dell’azione, regalando la possibilità di esplorare – con visuale in terza persona – un mondo piuttosto ampio e di giostrarsi in uno Space Invaders rivisitato – quindi con visuale dall’alto – in chiave Goldrake-moderno. Un gioco che, nonostante le tante pecche, vuole essere coraggioso, offrendo un’esperienza dinamica. Ad accompagnare queste due modalità di gioco, troviamo anche la visuale da dietro, in “terza persona”, quando vestiamo i panni di Goldrake in versione Ufo. Un connubio, quindi, di più modalità di gioco, che permettono uno switch dinamico e soprattutto variegato, in contrapposizione ad alcune scelte fortemente monotone.

L’incontro, continuo, con diversi avversari durante la corsa per raggiungere l’obiettivo, le diverse missioni secondarie e i punti di interesse (tra risorse da raccogliere e aree di riflessione), rendono sicuramente più divertente il salvataggio della Terra. L’interfaccia è semplice ed efficace, mostrando la salute – in azzurro – e l’energia accumalata a suon di botte – in rosso – che andrà diminuendo tra una mossa speciale e un’altra. Tra il pugno rotante e il raggio gravitazionale, tra le lame e le rigenerazioni della salute, Goldrake presenta una non vasta pletora di mosse che, però, riescono ad essere gradevoli e scorrevoli. Tuttavia, la scorrevolezza fornita dalle mosse viene ostacolata da una limitazione dei movimenti a campo aperto. Girovagando per il mondo di gioco, ci possiamo accorgere di come alcuni percorsi ci siano preclusi, presentando barriere invisibili e costringendoci ad un giro più largo di quanto preventivato.

Inoltre, viene fornita al giocatore la possibilità di potenziare i colpi del proprio robot, raccogliendo risorse in giro per la mappa di gioco. Non solo utili per potenziare, ma anche per sbloccare alcuni colpi che ci torneranno molto utili nell’affrontare i nemici e, in primis, le boss fight. I combattimenti risultano sì divertenti ma dotati di una ristretta scelta di mosse, tanto dal nostro lato quanto dal lato degli avversari. Soprattutto quest’ultimi, boss inclusi, hanno a disposizione davvero poche mosse, rendendoli tanto interessanti quanto prevedibili. Di facile risoluzione, quindi, molti degli scontri che ci si pongono davanti, la cui difficoltà trova un picco nella pessima gestione del lock sui nemici.

Muro invisibile di delimitazione della mappa

La mappa viene divisa in sei aree differenti che andremo a scoprire avanzando nella storia, correndo per il Giappone, volando tra le montagne e passeggiando nella fattoria di Rigel. Possiamo scegliere dove andare ed esplorare un mondo dalle dimensioni soddisfacenti ma dalle fattezze sempre molto monotone. Bene la presenza di pochi bug, tra i quali possiamo segnalare delle penetrazioni dei poligoni e incastri del personaggio in aree dove, evidentemente, non è stato previsto il passaggio.

Nonostante il piccolo budget a disposizione del titolo, gli sviluppatori sono riusciti a coprire bene con la coperta una parte del letto: quella degli effetti sonori. Elemento ricoperto in maniera ottima, grazie alle musiche prima – originali ma rivisitate – e al doppiaggio poi. Si, perché nonostante quella frequente e fastidiosa desincronizzazione tra parole dette e scritte, i doppiatori sono talmente ben caratterizzanti il personaggio da sembrare di sentire l’anime. Voci perfette, immersive e ben rievocative del titolo degli anni ’70 a cui tutti, ben o male, siamo affezionati.

Sarà possibile provare il titolo sia su pc che su console a partire da domani, 14 novembre 2023, al prezzo di 39.98€.

CONCLUSIONI: Titolo che permette agli appossianti, o a chi vuole affacciarsi nell'universo goldrakiano, di immergersi nei panni del robot più conosciuto di tutti i tempi. Con i suoi difetti ma con le sue caratteristiche riesce a divertire e a coinvolgere il giocatore per diverse ore.

VOTO FINALE: 7

  • Divertente
  • Nostalgico
  • Doppiaggio ed effetti sonori ottimamente realizzati
  • Monotono
  • Poche mosse a disposizione
  • Doppiaggio desincronizzato con i testi
SCHEDA GIOCO

  • DATA RILASCIO: 14 novembre 2023
  • GENERE: Azione, Avventura
  • SVILUPPATORE: Endroad
  • PUBLISHER: Microids
  • PIATTAFORME: Ps5, Ps4, Xbox Series X/S, Pc
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