Tales of Arise: Il nuovo punto di svolta dei JRPG targato Bandai Namco

Tales of Arise: Bandai fa tesoro del suo passato e guarda al futuro.

Tales of Arise si presenta come un nuovo punto di arrivo del genere JRPG, complice l’enorme lavoro di Bandai Namco sotto tutti i punti di vista.

La serie di Tales of inizialmente ha regalato le sue skills solo al cuore dei Giapponesi che hanno apprezzato il titolo di casa Bandai in maniera davvero particolare, tanto da considerarlo come punto di riferimento del genere JRPG a fianco di titoli come Final Fantasy, Dragon Quest e Shin Megami Tensei. Dopo un decennio abbiamo avuto l’onore di giocare la saga di casa Bandai Namco anche in Europa e dopo validi titoli come Tales of Zestiria e il drammatico Tales of Berseria, la saga aveva un assoluto bisogno di essere rinnovata sotto tutti i punti di vista come gameplay, storia, personaggi e combat system con annesso sistema grafico e dobbiamo ammettere che siamo di fronte ad uno dei titoli più completi del genere trattato. Questo risultato è stato ottenuto anche per via del tempo aggiuntivo che Bandai si è concessa per definire il rivoluzionario Tales of, infatti il nuovo capitolo della saga doveva uscire per PS4 e Xbox One nel 2020 e dobbiamo ammettere che la scelta di aspettare ulteriori dodici mesi per rilasciare il titolo anche per PC, PS5 e Xbox Series X ha dato i suoi frutti; e che frutti signori.

Il trailer di lancio del gioco

UNA STORIA DAVVERO DRAMMATICA E IMMERSIVA

Ormai sono passati trecento anni da quando il popolo Renano ha annientato in una sola notte grazie alla sua tecnologia avanzatissima gli abitanti del pianeta Dahna costringendoli ad una vita di schiavitù ed un forte regime dittatoriale. Per questo motivo i dahnani hanno vissuto per tre secoli sotto un regime che li ha costretti ai lavori forzati, alla sottomissione, a lavorare praticamente gratis ricevendo solo il minimo indispensabile per non morire di stenti anche se puntualmente, visto il ritmo della vita succedeva spesso. Da come potete notare stiamo trattando il tema della violenza, dei soprusi e dello schiavismo e come se non bastasse durante tutta la tortura e l’umiliazione lo sfortunato popolo si è visto strappare millenni di storia, come se gli abitanti dahnani non avessero diritto a ricordare e conoscere il loro passato. Successivamente la distruzione del mondo di Dahna, il popolo del pianeta Rena ha suddiviso il proprio dominio in cinque regni sottraendo al popolo sottomesso il loro potere astrale che una volta consumato porta ad una fine orribile visto che esaurisce tutte le energie dell’individuo a cui è stato rubato. I protagonisti principali sono Maschera di Ferro, un giovane schiavo del regno di Calaglia che indossa una maschera che non può rimuovere, non riesce a ricordare nulla del suo passato e Dulcis in fundo non sente nemmeno alcun dolore. Shionne invece è una renana che è scesa su Dahna per assassinare i Lord che occupano i cinque regni ambendo a rubare il loro potere astrale primario; su di lei grava la maledizione degli aculei: ovvero chi la sfiora le fa provare un dolore assurdo (quindi notate la contrapposizione dei protagonisti). Solo Maschera di Ferro può toccarla riuscendo a scatenare il potere della Spada ardente che risiede misteriosamente in lei; I due quindi si alleano per un obiettivo comune: liberare Dahna dal giogo renano. Al viaggio spinti dalla stessa mentalità si uniranno altri due personaggi (Rinwell e Law) e quindi oltre a combattere orde di mostri il gruppo deve affrontare maggiormente i loro risentimenti che nutrono gli uni verso gli altri. Tales of Rebirth nel 2004 aveva affrontato lo stesso tema del razzismo, dei soprusi e della schiavitù ma il titolo non è mai uscito dal Giappone. La differenza con quest’ultimo ed il nuovo Tales of Arise sono le atmosfere più cupe, adulte e veramente drammatiche, e quindi anche da questo punto di vista il JRPG di casa Bandai è cresciuto in maniera esponenziale.

Maschera di Ferro e Shionne

Gli stereotipi da battle shonen sono presenti a raffica in Tales of Arise ed ovviamente per alcune scelte ed alcuni personaggi, chi mastica la cultura manga ha un occhio più lungo sui PG e inquadra già il tutto; ma come abbiamo accennato precedentemente la storia di Tales of Arise punta sullo sviluppo della mentalità dei protagonisti che muta durante il viaggio intrapreso e sulla loro prospettiva riguardante il razzismo, la vendetta e la morte che si troveranno davanti passo dopo passo. Il merito della storia immersiva e ben raccontata è dovuto non solo ai dialoghi principali (soprattutto l’interpretazione in lingua giapponese colpisce duro) ma anche a quelli secondari che possono essere intrapresi durante tutta la nostra avventura trasmettendo empatia ed emozione al cuore del giocatore oltre che ai personaggi; lo stile di narrazione presenta, oltre alle classiche cutscenes (col motore di gioco ed anche in stile anime) anche intermezzi a vignette con i dialoghi dei personaggi, come un autentico manga animato. Un difetto degno di nota è assolutamente la mancanza di carisma e caratterizzazione degli antagonisti, che appunto visto e considerato che sono cinque in tutta l’avventura e non c’è la possibilità di concentrarsi solo su un singolo sono molto abbozzati e mai di spicco; ma nonostante tutto donano sempre e comunque un’aura di odio e antipatia non indifferente. L’incalzante ritmo della narrazione è scaturito in maniera elegante ed egregia dalla colonna sonora di Motoi Sakuraba fatta di cori e coinvolgenti tracce orchestrali che catapultano il giocatore nell’azione più pura nelle boss fight più travolgenti, lo fa riposare dolcemente durante le pause e lo culla e guida nel giusto percorso da intraprendere.

Balseph, la prima boss fight del gioco


GAMEPLAY E COMBAT SYSTEM POMPATI AL MASSIMO

La campagna di Tales of Arise è davvero longeva, infatti per portare a termine l’avventura occorrono quaranta o anche cinquanta ore (dipende dalla difficoltà e dalle missioni secondarie che si sceglie di affrontare) ma gran parte del tempo lo trascorrerete affrontando le creature che vi si pareranno davanti durante il vostro percorso come nel classico del JRPG a cui siete abituati; infatti questa scelta può essere ripetitiva e spesso ridondante se state affrontando una sessione di gioco parecchio lunga visto e considerato la buona (ma non infinita) varietà dei mostri che di certo poco aiutano ad affrontare la frustrazione e la poca abbondanza in questo senso; per quanto funzionale lo stesso al gameplay queste mancanze sono comunque riempite da caricamenti e transizioni rapide e quasi inesistenti, che rendono l’inizio e la fine delle battaglie (con le scene di vittoria finalmente eliminate) più fluide e sopportabili a chi non conosce il termine pazienza. Il punto dolente (ma neanche tanto in realtà) è di certo il sistema di intercettazione e inizio della battaglia; infatti il giocatore dovrà correre contro i modelli sparsi per la mappa del nemico per avviare lo scontro così da rendere tutto macchinoso ed anche facile da evitare, e come se non bastasse fa un passo indietro rispetto ai suoi concorrenti come Dragon Quest XI o KH dove l’interazione col nemico è maggiore ed anche più realistica visto che il giocatore può elaborare tattiche diverse per approcciare una battaglia cosa che in questo nuovo Tales of non è possibile. Nonostante tutto e fatte le dovute premesse il sistema di combattimento è di certo il migliore di tutta la saga: dinamico, divertente e davvero molto vario. Gli sviluppatori hanno ascoltato i fan raccogliendo il meglio dagli altri titoli di Tales of ed hanno insaporito e rivisitato maggiormente il Linear Motion Battle System. Il nuovo Tales of Arise abbandona i classici TP/MP per impiegare un’altra risorsa, i BA, che consentono l’attacco e la ripresa delle Arti speciali usate dai personaggi, fatta eccezione per quelle curative però dove occorono invece i PC che si rigenerano dormendo o mangiando appositi oggetti davvero costosissimi che permetteranno una gestione curata e soprattutto ostica per il giocatore visto che a farne uso è tutto il gruppo composto dagli otto personaggi (quattro in battaglia ed altrettanti in panchina).

Alcuni dei nemici che incontrerete in giro

Il combat system di Tales of Arise vira sulla velocità e sulla dinamicità: il fulcro di una vittoria semplificata, diretta e spettacolare sono di certo le schivate che se effettuate al momento giusto possono scaturire delle combo davvero degne di nota che coinvolgeranno tutti i personaggi del gruppo facendo pentire il nemico di aver calpestato il vostro stesso suolo. Tutti i PG che potete controllare durante l’avventura posseggono delle mosse finali dette Attacchi boost; questi ultimi si differenziano ampiamente tra loro ed in base alla natura del nemico potete adottare strategie differenti usandone alcuni in determinati momenti per conservare gli altri e combinare il tutto negli Assalti boost dove verranno coinvolti più personaggi per sprigionare attacchi devastanti e spesso distruttivi per il nemico che sta intralciando la vostra strada. Oltre il limite è ancora un’altra modalità che avrete modo di sbloccare durante l’avventura dove verranno aggiunte potentissime abilità riguardanti le Arti Mistiche. Il tutto fortunatamente scandito e presentato in maniera graduale, così da non confondere il giocatore che deve familiarizzare con un sistema di combattimento profondo e divertente che dovrà gestire anche sotto l’aspetto della crescita e della configurazione proprio come un vero albero delle abilità; l’unica pecca si conferma nella fasi avanzate del gioco dove il numero dei nemici misto alle mosse devastanti dei personaggi confondono la battaglia rendendo difficile capire il momento giusto per schivare o attaccare. In questo senso però ci viene in aiuto il sistema strategico per la gestione dei personaggi: infatti possiamo cambiare il nostro PG durante la battaglia se notiamo molta confusione in quello che stiamo attualmente usando lasciando al IA il compito di riprendere in mano la situazione visto e considerato che ognuno agisce e gioca a modo suo, proprio come se avessero un’intelligenza propria – un aspetto davvero importante se consideriamo la natura JRPG del titolo. Inoltre con l’aggiunta della modalità Strategia, il giocatore può assegnare alcune regole al gruppo ed impostare il combattimento come quest’ultimo desidera a grandi linee così da avere una visione completa delle fasi di combattimento.

Combat Phase

MISSIONI SECONDARIE, EQUIPAGGIAMENTI E COMPONENTI GDR

I Punti Abilità che guadagneremo dopo ogni battaglia si possono spendere per migliorare le abilità dei nostri personaggi tramite un apposito pannello che renderà lo scorrere dell’avventura più semplice e maggiormente vario, visto che i nostri protagonisti potranno apprendere nuove mosse e potenziare quelle già presenti diventando così dei guerrieri fuori dalle righe e più completi. I rami delle abilità si incrementeranno col completamento delle missioni secondarie e di quelle principali; insomma tutto nella normalità, nulla di nuovo. Tales of Arise infatti da questo punto di vista è un JRPG molto classico visto che per riposare e ripristinare le condizioni dei personaggi saranno presenti accampamenti e locande e accampamenti di fortuna con annessi mercanti e fabbri per la costruzione di armi ed oggetti bonus che miglioreranno le caratteristiche dei PG – inoltre alla fiera del “già visto” si aggiunge la pesca e la gestione di un ranch dove sarà possibile allevare animali per ottenere le materie prime.

Comodo sarebbe comodo

Siamo di fronte ad una struttura di certo non innovativa per Tales of Arise ma che incarna a pieno il genere JRPG per quanto riguarda l’esplorazione e la ricerca di collezionabili e secondarie. Infatti non abbiamo l’ormai sempreverde open world iniziale che nei primi trailer Bandai ci aveva mostrato, ma rimaniamo piatti e molto lineari in questo campo con l’aggiunta del comodissimo viaggio veloce che elimina la frustrazione di elementi e luoghi già esplorati che senza la componente open hanno veramente poco da offrire, soprattutto se mantieni un’esplorazione comunque ristretta e non dispersiva come si poteva pensare inizialmente. Anche se non ci perdiamo e non ci sono attività infinite e varie da compiere, le mappe sono variegate ed ampiamente esplorabili in realtà: tra piccoli rompicapo, bivi, scorciatoie e la ricerca di oggetti collezionabili il giocatore proverà sicuramente piacere nel cercare, trovare e ficcare il naso negli enormi e vasti ambienti che possiamo incontrare dopo le prime fasi del gioco – peccato per le missioni secondarie – che sembrano essere state aggiunte tante per tappare qualche buco, visto che hanno trame e sottotrame neanche lontanamente abbozzate, mancano di originalità e servono solamente per guadagnare oggetti e monete; operazione riuscita a metà (se tutto va bene).

Visivamente bello esplorare

COMPARTO GRAFICO

Bandai Namco finalmente si è decisa ad usare e sfruttare al meglio il motore Unreal Engine 4. Tales of Arise ha fatto un balzo veramente enorme per quanto riguarda il comparto grafico, che grazie all’inserimento del Atmospheric Shader la spigolosità della vecchia generazione viene eliminata lasciando spazio ad un design bellissimo, quello di Minoru Iwamoto che spalanca le mascelle grazie anche ad ambienti che sembrano veramente dipinti sullo schermo – La varietà dei nemici è davvero buona, non vastissima, ma degna di nota: i mostri che troviamo in giro per la mappa sono quasi tutti simili, ma la variegata presenza di boss dal design particolare compensa questa mancanza che grazie anche ai tratti delicati ed ai colori brillanti pastello che possiamo trovare un pochino ovunque, anche l’occhio viene ricompensato nonostante stia ammirando dei veri e propri mostri. Le scene di animazione d’altronde risultano ancora poco fluide ed a tratti troppo legnose ed Oldgen per paragonarle ad altri titoli Current Gen e quindi alcuni difetti grafici e visivi dei vecchi titoli della saga sono ancora presenti; questo è veramente un peccato visto che la regia delle cutscenes è davvero spiccata, dinamica, ispirata ed a volte originale e quindi queste legnosità grafiche smorzano un titolo ambizioso, migliorato e che proietta delle ottime basi verso un futuro più radioso non solo per Tales of ma per l’intero genere JRPG e GDR.

CONCLUSIONI: Con Tales of Arise Bandai Namco ha in mano il titolo più ambizioso e completo della saga senza alcun dubbio. Una storia immersiva, profonda, toccante e dolorosa come poche ricca di colpi di scena e personaggi in continua evoluzione, resi quasi umani e tangibili a noi talmente tanto da toccare le corde del nostro animo. Il gameplay è fluido, dinamico e davvero divertente grazie ad una vasta scelta di mosse sbloccabili e combo infinite che renderanno anche la battaglie più ostiche e frustranti degne di essere concluse; come se non bastasse il lato artistico è davvero superbo, spesso e volentieri ci troviamo catapultati in un mix di dipinti e musiche uniche che ci coinvolgeranno non poco. Peccato per la legnosità dovuta al comparto grafico non incisivo, che insieme ad un lavoro striminzito sulle attività secondarie e sulla costruzione dei boss rende il titolo ancora da definire ma con un futuro più radioso di quanto si possa immaginare.

VOTO FINALE: 8

PRO

  • Storia immersiva e personaggi profondi
  • Gameplay dinamico, veloce e completo
  • Design, musica e regia davvero di spicco

CONTRO

  • Attività secondarie spoglie ed abbozzate
  • Caratterizzazione dei boss essenziale e quasi nulla
  • Ancora legnoso e non pronto per la Current Gen
SCHEDA GIOCO

  • DATA RILASCIO: 10 Settembre 2021
  • GENERE: JRPG
  • SVILUPPATORE: Bandai Namco Studios
  • PUBLISHER: Bandai Namco Entertainment
  • PIATTAFORME: Microsoft Windows PlayStation 4 PlayStation 5 Xbox One Xbox Series X/S
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