Niente a parte il sangue: recensione dell’opera di Adil Bellafqih

Una storia di un lento declino e redenzione

12 Apr 2021

Raramente capita di leggere un’opera come “Niente a parte il sangue“, molti autori propongono storie drammatiche o che trattano argomenti molto particolari ma quasi nessuno di questi scivola via veloce come l’opera di Adil Bellafqih.
Come vedremo più avanti, l’autore si è addentrato nella criminalità giovanile, aggiungendo al calderone situazioni che sembrano prendere spunto da situazioni di vita reale

Niente a parte il sangue

La trama di “Niente a parte il sangue” racconta le vicende di un ragazzo di nome “Alì che prima di legarsi una bomba al petto e incamminarsi verso una piazza piena di gente, è un ragazzo qualunque, nato e cresciuto in un paesino della provincia emiliana.
Frequenta per la seconda volta l’ultimo anno delle superiori, racimola qualche soldo che spende soprattutto in fumo, trascorre serate indolenti tra strade grigie e stanchi bar insieme al solito gruppo di amici, uniti quasi esclusivamente dall’assoluta disillusione. Niente sembra in grado di scalfire l’armatura di gomma che si è creato: non la madre o il padre, non la professoressa che gli vede nel cuore e nella testa qualità che nemmeno lui crede di avere, non la sensazione sottopelle che la vita già stia passando.
L’unico a capace di sfuggire a tutto ciò è Amir, il suo migliore amico, piccolo spacciatore solitario e fascinoso, che un giorno gli propone di entrare in un giro più oscuro di quel che sembra.
Amir ha una sola regola: non esiste Niente a parte il sangue.”

Questa convinzione che al mondo non esista niente di buono e che ci siano solo delusioni, convincono il giovane Alì ad accettare la proposta del suo migliore amico, non cosciente di cosa dovrà affrontare e di quanto tutto quello che gli accadrà lo cambierà nel profondo.

Per quanto riguarda la leggibilità dell’opera, la storia è raccontata in maniera fluida senza impuntamenti, flashback improvvisi o altro, cosa che permette al lettore di leggere senza interruzioni

Alì e Amir: Due amici legati forse fin troppo stretti

Per quanto in “Niente a parte il sangue” ci siano molti personaggi che non sono solamente dei semplici comprimari, il numero dei personaggi importanti possono ridursi a 3: Alì, Amir e Mary.

Alì è un giovane ragazzo marocchino, non curante delle regole che fa di tutto pur di estraniarsi dal mondo, nonostante la sua grande capacità di scrittura. Secondo lui, nessuno al mondo è in grado di capire cosa prova e forse nemmeno lui stesso riesce, tanto da sprofondare lentamente in un baratro da cui faticherà ad uscire fino alla fine dell’opera, “aiutato” dal continuo fumare e sniffare varie droghe

Amir, ex spacciatore anch’esso marocchino, è il migliore amico di Alì e lo reputa l’unico meritevole di fiducia, tra tutta la sua compagnia, per cominciare a tornare gradualmente nel mercato dello spaccio.
Con la sua convinzione che al mondo non esiste “Niente a parte il sangue” spinge il suo giovane amico in una spirale di violenza rendendolo dipendente da lui e portandolo a commettere un’omicidio, seppure per salvare Mary.

Mary è l’altra faccia della medaglia, l’altra parte di Alì che per prima si sveglia e chiede al giovane di scappare da tutto quello che sta accadendo, dopo essersi trovata nel mezzo di una operazione organizzata da Amir che è finita male. La ragazza si innamora di Alì e i due iniziano una relazione, e così facendo il protagonista comincia a provare un sentimento diverso dall’odio

Sebbene Mary e Amir siano dei personaggi che acquistano sempre più importanza col passare dei capitoli, Alì è quello più “interessante”.
Col passare del tempo, la paranoia porterà il protagonista a commettere una serie di errori che gli costeranno caro e che andranno ad intaccare ancora di più la sua già fragile sanità mentale che crollerà pezzo dopo pezzo.

Alla scoperta dell’Emilia Romagna

La storia raccontata in “Niente a parte il sangue” è ambientata per la maggior parte in Emilia-Romagna, non mancando di raccontare di un viaggio a Bologna da parte dei proganisti.
Nonostante la buona ambientazione, la storia si svolge quasi interamente in posti chiusi come la scuola frequentata da Alì, la casa di Amir e via dicendo. Quasi mai il racconto si sposta fuori dalle abitazioni o dai locali se non per alcune brevi situazioni in cui viene raccontata una determinata operazione del gruppo.

Proprio la casa di Amir, avrà un ruolo centrale nella vicenda da quando Alì passa da semplice visitatore ad inquilino fisso. L’appartamento di Amir viene descritto come un luogo chiuso, in cui l’odore di Hashish e Marijuana sono persistenti e non vanno via, ed è qui che inizierà in maniera brutale il crollo psicologico del protagonista che si troverà addirittura chiuso in bagno per sfuggire ai cattivi pensieri e alle allucinazioni che l’abuso di droga gli causa

Niente a parte il sangue: Dove comprarlo?

Il libro “Niente a parte il sangue” di Adil Bellafqih, edito dalla Mondadori, è attualmente disponibile su Amazon.it (attraverso il Box in basso) o sul sito della Mondadori

CONCLUSIONI: "Niente a parte il sangue" è un opera ottima, un'opera molto diversa dai soliti canoni di letteratura. La storia raccontata coinvolge in maniera massiccia il lettore senza mai annoiarlo: La storia raccontata viene rappresentata in maniera così reale che non mancano riferimenti espliciti alla droga o omicidi, facendo sentire il lettore come se fosse presente nella scena.

VOTO FINALE: 9