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NATHAN NEVER: DOVE MUOIONO LE STELLE
[/vc_column_text][vc_separator color=”custom” border_width=”4″ accent_color=”#dd3333″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”2/3″][vc_column_text]La prima sorpresa di questo mese leggendo il nuovo numero di Nathan Never è l’Alfacom, curato da Michele Medda, uno dei tre padri di Nathan. Nel suo messaggio di accoglienza, Medda racconta il suo ritorno a casa sulle pagine di Nathan Never, con una storia che ha tutto il fascino delle prime avventure del nostro Agente Alfa.
Dove muoiono le stelle è particolare, riesce a mescolare l’indagine futura con un’anima da hard boiled vecchio stampo; la voce narrante di Nathan usata come sottofondo narrativo è una scelta azzeccata, dona al tutto un’aria molto malinconica.
Anche perchè malinconico è il nostro eroe in questo albo; questo numero mette Nathan nella condizione di sentirsi quasi fuori dal mondo, come se non riuscisse a tenere sempre il passo con il cambiamento dei tempi.
QUALE VERITÀ SI NASCONDE DIETRO LE MINACCE ALLA STAR SADIE FLETCHER?
Prendete ad esempio lo scambio di battute con l’amico Mac, il suo fornitore di antichità. Il loro dialogo diventa un’analisi del rapporto di Nathan col passato (Potrei risponderti che preferisco il passato perché, col tempo, ho visto cosa ne è stato del futuro), una visione disillusa a cui Mac risponde con una frase stupenda (Siamo tutti nel passato di qualcun altro), che non riesce comunque a togliere Nathan dal suo momento di malumore (finchè qualcuno si ricorda di noi, risponde al robot). Il disincanto e l’umore introverso di Nathan sono evidenti in questo albo, sembra un ritorno ad un Natahn visto nei primi numeri della serie, il Musone che riemerge.
E cosa può esserci di meglio che metterlo ad indagare su una star del jet set?
Sadie Fletcher è il volto più visto e sfruttato del momento, una presenza costante sugli immensi schermi pubblicitari della città, ma la notorietà ha anche i suoi costi; salvarla da un attentatore in un locale pubblico, trasforma Nathan nel suo body guard, dando il via ad un’indagine particolare e intricata.
Scoprire chi sia il misterioso attentatore costringe l’Agente Never a scavare nel passato di Sadie, scoprendo zone d’ombra che ribaltano completamente l’idea che l’uomo si era fatto sulla sua cliente.
Dove muoiono le stelle ha il merito di farci riflettere su alcune pecche della società contemporanea, il ridurre tutta la nostra esistenza ad un click o un like on line, ad un’apparenza ingannevole spesso costruita a tavolino per massimizzare l’interesse della massa, mostrandoci come lo sfruttamento di questo sistema arricchisca chi riesce a creare personaggi dal nulla, belle facciate che all’interno non hanno nulla, ma che sanno colpire il pubblico con un sorriso carico di promesse, che verranno puntualmente disilluse. Leggendo questa storia viene anche da chiedersi quanto chi sia sotto i riflettori sia realmente libero (i mille vincoli contrattuali di Sadie sembrano una galera) e soprattutto quanto una vita pubblica possa lasciare spazio all’anima del personaggio stesso.
La trama di Medda parte come un’indagine di routine ma si trasforma pian piano nella ricerca di una verità più complessa, con un risvolto finale tenero, che suscita compassione per un personaggio che sembra non avere più una propria identità, un vuoto che vorrebbe colmare disperatamente.
In Dove muoiono le stelle abbiamo anche modo di scoprire come prosegue la vita nei livelli più bassi della città, con un viaggio nel più infimo degli strati dell’immensa megalopoli. Non si arriva alla rappresentazione di questo ambiente come in capolavori del passato (Inferno su tutti), ma rimane comunque un ottimo palcoscenico per questa avventura. Il primo livello rappresenta il passato della città, un luogo in cui sopravvivono coloro che sono rimasti indietro, i reietti e chi non ha un posto nella superficie fatta di ricchezza e lusso; è il giusto ambiente per questo Nathan, che fatica a conciliare la sua visione del passato con il presente in cui vive. Ma è soprattutto incarnazione di una caduta, quella di Sadie, che leggiamo lentamente, seguendo Nathan nella sua indagine.
Se Medda scrive una trama intensa e profonda, Bonazzi (giustamente definito da Medda una delle colonne di Nathan Never) conferisce alla storia una rappresentazione grafica inappuntabile. Il tratto di Bonazzi è deciso, si adatta perfettamente ad ogni ambientazione o espressione dei personaggi; alcune vignette hanno una continuità che dona appieno il senso di movimento dell’azione. Come extra, in questo numero ci godiamo anche i colori di Oscar Celestini, che svolge un ottimo lavoro, la stessa professionalità mostrata da Alessandra Belletti nel lettering!
La copertina è nuovamente opera di Giardo, che dopo averci deliziato con i disegni della storia in tre numeri conclusasi lo scorso mese, ci accoglie in Dove muoiono le stelle con un Nathan che domina la copertina con un carisma impressionante!
L’appuntamento con Nathan Never non è ancora finito in questo ultimo mese estivo, e il 28 arriva in edicola il quinto numero di Annozero (Crisi Internazionale), mentre la serie regolare torna il 18 ottobre con Il viandante, e dalla copertina si prospetta come un viaggio nel passato di Nathan!
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- USCITA: 17.09.2016
- SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Michele Medda
- DISEGNI: Germano Bonazzi
- COLORI: Oscar Celestini
- COPERTINA: Sergio Giardo
- LETTERING: Alessandra Belletti
- CASA EDITRICE: Sergio Bonelli Editore
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