Quest’oggi torniamo a parlare di libri, dopo aver recensito “I fiori della Morte” , questa volta si parla de “I Curatori di Sunblack” scritto da Nicolò Manuel Bellenzier. L’opera di Bellenzier si affonda a piene mani nella cultura dei videogiochi e dei fumetti, raccontando una storia avvincente ma che lascia un pò di amaro in bocca.
Benvenuti a Sunblack
La storia de I Curatori di Sunblack racconta le avventure di Roj, un ragazzo che ha sempre evitato di intromettersi nelle questioni della cittadina di Sunblack finché non decide di unirsi alla setta dei Curatori.
“In un mondo devastato da una misteriosa malattia, ciò che resta dell’umanità ha abbandonato le Terre Perdute per rifugiarsi in un vasto arcipelago in mezzo alla Pece Perlata, l’ampia distesa d’acqua nera che brilla di notte. Qui gli uomini vivono guidati da due centri di potere: i Curatori e la Chiesa, entrambi impegnati a salvare l’umanità dal morbo. Roj è un ragazzo schivo che vive a Sunblack, la Città Oscura, base della setta dei Curatori, adoratori del dio sanguinario Nurasha. Un giorno Roj decide di abbandonare la tranquillità delle mura domestiche per entrare nella setta. Da qui la sua vita prenderà una piega inaspettata fatta di incontri, amori, battaglie e terribili segreti che condizioneranno il futuro dell’intero arcipelago.”
Roj non è l’unico protagonista dell’opera, al suo fianco infatti troviamo altri due giovani adepti della setta, Annabeth e Cristhoper, con cui il ragazzo stringerà un rapporto di amicizia che li porterà anche a combattere insieme sul campo sotto l’ala protettrice dell’incursore Lucy.
Come ho detto in apertura, la storia de “I Curatori di Sunblack” è si avvincente, ma lascia un pò l’amaro in bocca: La trama è lineare, ma alcune volte cade in delle scelte narrative scontate e ovvie, e sopratutto il finale è molto anticlimatico e affrettato ma in fin dei conti il libro si lascia leggere con piacere.
Ambientazioni e personaggi
Le avventure dei Curatori e dei Sacerdoti della chiesa si svolgono tra Sunblack, Par e Yalla, la cittadina sede dei sacerdoti. Tutti questi luoghi, eccetto Yalla, hanno una doppia anima che si affaccia sulla pece perlata: Durante il giorno sono cittadine come le altre attorno a Sunblack, mentre durante la notte diventano un luogo oscuro, nero, che si popola di malati e pestilenza. Tutta la descrizione dei luoghi in cui si svolgono gli avvenimenti narrati nel libro si aggira attorno all’alternanza di buio e luce senza una particolare cura dei dettagli eccetto nella Magione, dove vengono messe in risalto le statue ad esempio, o nella cattedrale di Yalla, dove al contrario si mettono in luce le sale o la prigione.
I personaggi dell’opera hanno un qualcosa che li rende al quanto scontati nel carattere e in ciò che succederà: Il primo incontro tra Christopher, Annabeth e Roj mostra chiaramente che i tre sono destinati a diventare un trio; o ancora il destino del giovane protagonista verso la setta con uno scontro tra lui e il gran sacerdote che poterà Roj a prendere il comando della chiesa dei Curatori.
Tutte queste cose non contribuiscono molto a rendere il libro un’opera priva di difetti, ma comunque rimane una storia leggibile e scorrevole se volete tralasciare i difetti che girano attorno alla storia.
I Curatori di Sunblack: Conclusioni
Purtroppo “I Curatori di Sunblack” è un libro che non convince fino in fondo, complice l’essere la prima opera di Bellenzier?, resta il fatto che ci sono parecchie cose che rendono la storia difficile da digerire e si ha sempre la sensazione di non aver capito tutto fino in fondo, anche se alcune scelte narrative rimangono parecchio scontate e discutibili, soprattutto il finale. Promosso, ma con la speranza che le prossime opere siano migliori.
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