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FRANK: LA MUSICA REGNA SOVRANA E DIVENTA TOTALE VIA DI FUGA DA UN’ESISTENZA DIFFICILE PERCHE’ TROPPO PIENA DI “TUTTO”
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Un giovane ragazzo proveniente dal ceto medio, studente e appassionato di musica, suona la tastiera e compone brani musicali nella cameretta di casa sua, al pc. Al ritorno a casa, un giorno, s’imbatte in una band scapestrata dal nome impronunciabile. Il destino disegna in maniera diabolica l’avvenire: la band ha urgente bisogno di un tastierista per un concerto. Inizia così il sodalizio fra i Soronprfbs e Jon(Gleeson). Dopo il concerto si ritirano lontano dalla città e dai rumori per trovare ispirazione e creare nuove canzoni. Jon farà a breve conoscenza di ogni membro del gruppo e inevitabilmente del suo front man, santone e guru: Frank(Fassbender). Il leader e cantante è osannato come una divinità dai colleghi e sicuramente non manca di originalità e talento, segno particolare: porta sempre in testa una grossa e rotonda gigantesca maschera di cartapesta.
Durante i concerti, durante le prove, mentre dorme, quando mangia, in ogni frangente della giornata Frank porta sempre la maschera. Durante il loro “esilio creativo” ne succedono “di tutti i colori” e il loro cammino li porterà ad autodistruggersi e decomporsi, tornando ad essere singole persone alla ricerca di ciò che li rendeva se stessi e cioè essere in una band. Chi è allora Frank? Chi c’è dietro la maschera? Per saperlo bisogna vedere il film, posso solo anticipare e l’ho già fatto che c’è un ottimo Fassbender: movenze e presenza degna di personaggio della Marvel, sembra in effetti un supereroe. Gleeson recita una parte difficile e controversa, il bravo ragazzo di provincia, nerd, che brucia dalla voglia di riscatto e con modi educati e pacati contagia con la sua morbosa ambizione quel nucleo creativo e incontaminato capitanato da Frank.
PROBABILMENTE LA STORIA DI FRANK È ISPIRATA AD ALCUNI PERSONAGGI VERAMENTE ESISTITI FRA CUI CAPTAIN BEEFHEART, AMICO D’INFANZIA DELL’IMMORTALE GENIO DELLA MUSICA FRANK ZAPPA.
Ho trovato bellissima la storia propria perché ci conduce ad un ragionamento molto sottile e attuale: l’ambizione, spesso motivata e incentivata dalla facilità di circolazione di informazioni, diventa invadente e invasiva e annulla buoni progetti e penetra in ottimi inizi e brillanti partenze, annichilendo tutto ciò che c’è di buono, con una mielosa mistura di sogni, illusioni e falsi miti. Io sono a favore del sogno e ancora di più dell’illusione, elisir di lunga vita e se non abusato, di felicità, ma questa totale circolazione di sogni, sfocia nella coazione di guardare oltre ciò che si fa, e allontana dal puro amore di lavorare al proprio progetto. Cosa dire del film? Assolutamente da vedere! Riesce a fare ridere con un humor cinico e freddo stile english, riesce a commuovere e riesce soprattutto a mostrare come la follia o le manie possano esistere e sussistere là dove c’è musica e creatività e come invece scompaiano nel mondo della vita fatto di social, di youtube, di video virali, di like, etc… L’offerta pluralista e benigna del web diventa invece un colosso monolitico incapace di accettare ciò che non è “così”: aiuto!! Il resto del film è: amore e patologia, pazzia e passione, violenza e felicità, disperazione e successo, genio e sregolatezza. Jon da timido studente di provincia avvelena con l’ambizione fasulla generata dal web e con la sua voglia di rivincita nerd una band di grande talento. Una band di pazzi a piede libero accoglie un nerd a suonare con loro e ne combinano “una più che Bertoldo”.
Un cantante con una maschera di cartapesta dirige la sua band con il mestiere di un grande big della musica. Tantissime perifrasi ma un solo film: Frank: e lo dico già adesso: “Io sto con Frank!” Sto con l’amore e non con il successo, sto con la volontà creativa nel bene e nel male, sto con la necessità di produrre, creare e scrivere o suonare, sto dalla parte di chi ama le potenzialità umane senza catalogarle e vincolarle alla resa(economica e non solo). Allora non perdete tempo in filosofie da quattro soldi e guardate Frank, ritroverete la voglia di scrivere poesie o di costruire modellini di barca a vela con gli stuzzicadenti. Se qualcuno un giorno userà le stesse parole che ha detto Jon a Frank: ”Dovresti fare qualche pezzo più orecchiabile, più commerciale…”, 1) Scappate il più lontano possibile; 2) Continuate così siete sulla strada giusta. 3) Dategli un pugno in faccia!
Allora guardate questo film e fatevi delle opinioni senza convenire con la mia interpretazione moderno-romantica, ma guardatelo perché assolutamente ne vale la pena.
Voglio terminare, esaltato ancora dalle immagini e dai contenuti del film, con un monito: suonate strumenti, scrivete poesie, inventate personaggi e compilate migliaia di file di storie e parole, il successo non è la cosa più importante, la passione lo è. Il talento fa la differenza mentre scrivete una poesia per vostra moglie o un testo dal titolo “Pale Blue Eyes” (Lou Reed) sono entrambi due capolavori di passione ma uno solo è un capolavoro assoluto, quindi il talento può essere in ognuno di noi.
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- RILASCIATO: 2014
- GENERE: Commedia, Drammatico
- DURATA: 95 minuti
- REGIA: Lenny Abrahmson
- SCRITTO DA: Jon Ronson, Peter Straughan
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