Dottor Andromeda – La recensione

Dottor Andromeda - e il regno dei domani perduti - nuovo volume facente parte dell'universo Black Hammer

Prima di parlare del volume, è necessario spendere due parole sugli autori:
Jeff Lemire, 1976, è uno sceneggiatore universalmente riconosciuto, famoso per Essex Country, Sweet Tooth, Descender e sopratutto per la creazione dell’universo Black Hammer.
Max Fiumara è un disegnatore argentino trovato più volte sulle pagone di Spideman, X-Men, Captain America, Star Wars e Hulk, noto per la sua capacità di dare questo mood poetico-malinconico ai propri disegni.

Il volume in questione viene considerato uno spin off di Black Hammer, ma poiché lo scrittore è incentrato sulla creazione dell’universo esteso, sarebbe più corretto definirlo come un volume a sé facente parte dell’universo di BH, considerando che i personaggi della serie madre compaiono giusto per un paio di pagine, e questa è anche una storia autoconclusiva su quello che sarebbe il Green Lantern di Lemire – nonostante questi inzialmente fosse stato descritto più come un mix tra Doctor Strange e Nova.

La storia narra l’epopea intima e personale del vecchio Dottor Andromeda, un eroe che riprende il mood dello scienziato alla ricerca del suo sogno ad un costo molto altro: la crescita del proprio figlio. Come tutti gli eroi particolari, di Spiral City, anche questo ha un problema grave da risolvere, ossia sistemare il rapporto con il figlio. E qua ci fermiamo, perché chiaramente uno spoiler abbastanza fastidioso, basti sapere che il figlio non rivolge più alcuna parola al padre, eroe della seconda guerra mondiale, e che il problema non è facilmente risolvibile.

Dottor Andromeda (conosciuto anche come Dottor Star, ancora non si capisce il motivo, qualcuno dice copyright, ma Lemire ha rivelato che c’è una motivazione seria dietro) si rivela dunque una lettura piacevole, che basa la propria sceneggiatura non tanto sulla storia dell’eroe, ma sui sensi di colpa del periodo post-eroico, che analizza le cose importanti perse, i momenti non vissuti, e gli sbagli compiuti dal genio che scopre di avere dei poteri che danno alla testa.


I colori aiutano molto la narrazione, che passa da passato a presente, rivelando anche i sentimenti del protagonista, non per niente storicamente il blu è il colore della tristezza e della malinconia, e già dalla guerra di secessione americana “to be blue” indicava uno stato di sofferenza, mentre musicalmente “to have the blue devils” significava essere triste, agitato e depresso. Poi con la musica post ‘900 i due significati si fusero nel blues come sentimento trasmesso musicalmente, per liberarsi del blues.

Per acquistare il volume con comodità, si rimanda al sito Bao o su questo link.

CONCLUSIONI: In conclusione, la forza stessa del volume del Dottor Andromeda è proprio quella di essere autonconclusivo, breve e conciso, ma è proprio dalla sua brevità che trae la propria forza: poche parole, molti gesti, moltissimi significati. Il volume è sicuramente consigliato a qualsiasi tipo di lettore: a chi ama il lavoro di Lemire, a chi vuole esser introdotto in questo nuovo universo, ed a chi semplicemente vuole una nuova chiave di lettura per leggere gli eroi.

VOTO FINALE: 8

SCHEDA FUMETTO

  • DATA RILASCIO: 17.06.2021
  • SOGGETTO: Jeff Lemire
  • SCENEGGIATURA: Jeff Lemire
  • DISEGNI: Max Fiumara
  • COLORI: Dave Stewart
  • CASA EDITRICE: BAO Publishing
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