Nel mondo dei Videogiochi, così come anche in quello della tecnologia, creare qualcosa di nuovo non è sempre così facile, ma Disintegration è sicuramente qualcosa che non si è ancora visto.
Il nuovo gioco creato da Marcus Lehto e il suo team, porta una ventata di aria fresca nel mondo dei videogiochi che è già proiettato verso la Next Gen:
Disintegration si pone come un ibrido tra un FPS e un gioco strategico in cui controlliamo le abilità dei nostri compagni.
Ribelli e futuro dispotico
In un futuro in cui l’umanità era sul punto dell’estinzione, l‘integrazione del cervello umano con un corpo robotico era l’unica strada per la sopravvivenza. La rayonne però non la pensa così, e come una setta religiosa ha cominciato a costringere la gente ad integrarsi o morire
Il Protagonista del gioco è Romer Shoal, un ex pilota di gravicicli al comando di una resistenza che cerca di preservare quello che è rimasto della natura umana. Mentre le forze della Rayonne si muovono per eliminare chi rifiuta di integrarsi, solo Romer e la sua banda di Fuorilegge combatteranno per permettere all’umanità di tornare a prosperare.
Le premesse del gioco sono interessanti, ed è uno di quei pochi titoli che ti spinge a vedere come va a finire. La trama all’inizio sembra scontata e lenta, ma col passare delle 10 ore necessarie per completare la campagna, che si articola in 10 missioni totali, le cose miglioreranno.
Integrazione o Disintegrazione?
Come detto in apertura, Disintegration è un First Person Shooter a cui viene mischiato un po’ delle meccaniche dei giochi strategici alla XCOM2: Nei panni di Romer controlleremo il suo Graviciclo per tutta l’avventura e saremo affiancati da un massimo di altri 4 compagni di cui potremo controllare le abilità speciale e creare un caos sul campo di battaglia.
L’arsenale dei compagni di Romer e del protagonista stesso potranno essere migliorati attraverso dei “Chip di aggiornamento” che troveremo all’interno delle casse sparse sulla mappa durante le missioni della campagna principale.
Questi Chip potranno essere installati prima di ogni missione e aumenteranno la forza o la salute. Peccato però che non ci sia un ramo delle abilità più specifico e profondo vista la natura strategica del gioco.
Sempre prima di ogni missione potremo scegliere la difficoltà della missione che stiamo per affrontare: La difficoltà delle missioni è parecchio sbilanciata. Capita che alcune zone siano di una facilità assurda, mentre altre hanno una difficoltà talmente elevata da costringere la ripetizione della missione. Menzione anche per la “fragilità” dello scenario: Ogni singolo oggetto, da un barile ad una barricata, può essere distrutto o può essere utilizzato come riparo
Punto A e Punto B
Se fino ad ora Disintegration si era rivelato una piccola perla, ora le cose non cambiano ma iniziano i “dolori”.
Come detto, la campagna si articola in 10 missioni che fanno crescere e apprezzare la trama ma non si può dire lo stesso per la struttura delle missioni: Ogni singola missione della campagna prevede di atterrare nella zona prevista e avanzare fino all’obbiettivo sparando e distruggendo qualunque nemico si presenti sulla nostra strada. Se non fosse per la trama, dopo un po’ viene voglia di abbandonare il gioco, e le uniche missioni secondarie presenti riguardano solamente lo sconfiggere i nemici o i boss con dei determinati tipi di armi. Nulla di più. I comandi, almeno sulla mia versione, mi sono sembrati leggermente poco reattivi e la sensibilità di rotazione e del mirino l’ho trovata troppo bassa sia di Default sia che alzandola un po’
Comparto tecnico poco ispirato
Gli scenari sono molto vasti e si sviluppano per lo più in orizzontale, sono rare le volte in cui dovrete e potrete salire in alta quota con il Graviciclo. Di contro però sono abbastanza standard per essere un gioco ambientato in un futuro altamente tecnologico. Buono anche il sonoro, il rumore delle armi viene riprodotto bene e si sente il buon lavoro fatto