Era il 2010 quando in Grecia uscì nelle sale Attenberg, film della regista Athīna Rachīl Tsaggarī presentato in concorso alla 67ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Il film è un dramma psicologico che segue l’onda del cinema sperimentale greco avviato dal regista Yorgos Lanthimos con i suoi film d’esordio Kinetta e Kynodontas (Dogtooth, tradotto). Proprio come quest’ultimo l’iter di pubblicazione in italia è stato rimandato al decennio successivo. Difatti oggi, 13 Giugno 2024, esce nelle sale italiane grazie alla distribuzione indipendente Trent Film che ringraziamo per averci dato l’opportunità di vederlo in anteprima.
La pellicola segue le vicende della giovane 23enne Marina e della sua vita confusa. Marina sembra essere una persona inesperta del mondo, in crisi con la propria sessualità, tanto da domandarsi se sia asessuata, e con problemi relazionali con i coetanei. Al suo fianco vediamo Bella, amica decisamente più esperta e smaliziata, che prova ad isegnarle, goffamente, come funziona la sessualità e le relazioni con gli uomini. Marina socializza molto poco con altre persone, passa parecchio tempo con il padre, Spyros, che oltre ad essere il suo unico genitore è uno dei pochi amici che ha. Uno dei loro passatempi preferiti è guardare i documentari del divulgatore scientifico David Attenborough, da qui il nome del film, ed imitare le movenze e i versi degli animali visti in TV.
La vita di Marina cambia quando al padre viene diagnosticato un cancro terminale, le vicende la portano spesso in ospedale ad accompagnare Spyros a seguire i cicli di chemioterapia. Nel contempo un giovane ingegnere, interpretato da Yorgos Lanthimos, inizia un corso nella acciaieria locale dove il padre lavora come architetto. Marina si innamora di lui ed inizia a scoprire nuovi lati della vita che fin’ora le erano oscuri, come l’amore e il relazionarsi in modo diverso con una persona.
Non vi sveleremo il resto della trama, per non togliervi il gusto della visione, ma sappiate che Attenberg è un film che ruota poco intorno ai dialoghi e alla storia, ma più sul carattere psicologico dei, pochi, personaggi in scena. Il parallelismo con Kynodontas è inevitabile e non a caso il nome di Lanthimos appare numerose volte in questo articolo, poichè interprete di Attenberg e regista di Dogtooth. Entrambe le pellicole hanno segnato il cinema sperimentale Greco che in questi ultimi anni è stato messo in risalto, soprattutto in italia. Attenberg si fece conoscere già nel 2010, quando alla 67ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia era in concorso per il Leone d’oro e l’attrice protagonista, Ariane Labed vinse la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile.
La regia è minimalista, come la sceneggiatura, entrambi a cura di Athīna Rachīl Tsaggarī. Il tutto è funzionale a mettere in risalto le emozioni e le scene grottesche degli interpreti. La Grecia è lo sfondo della messa in scena e la regia passa da piani strettissimi ripresi a mano libera, a piani lunghi panoramici.