ASTEROIDE ARGO n 10 “OLTRE LA PORTA DEL TEMPO” – Recensione

L'ULTIMO CAPITOLO DELLA SAGA DI ASTEROIDE ARGO,  LA SERIE ANIMATA DALLA SCI-FI CLASSICA!

28 Gen 2017

Asteroide Argo arriva al suo decimo albo, un traguardo importante, ma che coincide con l’immagine che vediamo sul retro del volume, con tutto l’equipaggio dell’asteroide che ci saluta, con quei sorrisi che solitamenTe sia associa a un commiato tra vecchia amici, per ritrovarsi chissà dove e chissà quando.

Oltre la porta del tempo è l’ultimo appuntamento con questa collana, uno spin-off di Nathan Never, partorito dalla mente di Bepi Vigna, uno dei tre papà dell’investigatore del futuro della Sergio Bonelli Editore. Ecco, spin-off nel suo senso più letterale, lo staccarsi da un qualcosa per prendere una propria dimensione, una peculiare identità, è la migliore definizione applicabile a questa collana, perché (e lo dico con affetto) ha davvero poco di Nathan Never. Giustamente.

asteroide argo nathan never bonelliSpesso Asteroide Argo è stato visto come un “tradimento” all’universo di Nathan Never, ma in realtà proprio il simbolo dell’asteroide che varca la stringa di energia per giungere in una galassia lontana è una metafora di come lo stile narrativo si sarebbe discostato da quello della serie regolare. Vigna per Asteroide Argo non ha seguito le linee generali di una fantascienza che segue le orme di Dick o Gibson come accade per le avventure di Nathan, ma ha scelto di tornare alle origini della sci-fi, approcciandosi a quella letteratura d’anticipazione che si poteva leggere su Astounding Science Fiction, quasi che nello scrivere l’autore sardo pensasse questa storia per esser letta e approvata da John Campbell.

Il ritmo del racconto, la tipologia di storia e i temi affrontati si inseguono e si manifestano secondo una forma di racconto fantascientifico meno hi-tech ma molto più umano, tornando al concetto di critica sociale e indagine interiore esteriorizzati tramite un mondo futuro. In alcune parti di questa lunga avventura di Asteroide Argo mi sembrava di essere in alcuni dei primi racconti di Asimov (come Mezzosangue e Mezzosangue su Marte), o di sentirmi coinvolto nelle avventure di Helen e soci come quando leggevo le vicende di Lucky Starr; se da un lato posso capire chi contesta questa scelta di impostazione per una collana legata al nome di Nathan Never, dall’altro mi piace pensare che questo sia il modo di Vigna per mostrare come in uno stesso universo letterario possano coesistere diverse metolodogie narrativi.
asteroide argo nathan never bonelli C’è uno spirito particolare in Asteroide Argo, una sorta di ottimismo latente, una speranza che si arrivi ad una situazione in cui gli eroi abbiamo il loro lieto fine. Per quanto sia duro il percorso, nonostante le perdite durante il viaggio, siamo sempre accompagnati dalla sensazione che ne vale la pena, che ogni sforzo per un bene superiore deve essere fatto.

Perché è la storia il punto di forza di questa serie. L’ideale sarebbe rileggere tutto d’un fiato questa saga, da quel secondo Agenzia Alfa (I naufraghi dello spazio) fino al capitolo conclusivo uscito questo mese, ripercorrere tutti questi momenti (alcuni migliori di altri, ammettiamolo), che come i capitoli di un libro di Heinlein o Van Voght raccontano le avventure di questi alieni, i terrestri, alle prese con una comunità galattica diversa, eppure capaci di mostrare il meglio della nostra specie.

Dicevamo che c’è tanto della fantascienza classica, nelle tematiche ma anche nelle citazioni. Certe atmosfere che ricordano cult come Cittadino dello spazio o La guerra dei mondi, sono quei segnali che chi scrive la trama ha una padronanza perfetta del tema; lo si vede nel rispetto dei personaggi, come le loro interazioni si lasciano avvolgere dalla macro trama, senza venirne però pilotati, ma spesso andando a creare loro stessi i presupposti.

asteroide argo nathan never bonelli

Tutto viene reso graficamente grazie ad Andrea Bormida e Silvia Corbetta, che sanno dare all’idea di Vigna una bella visione; la cura nel dare un senso di realismo, anche nel rappresentare con fattezze più marcate Adam e Eve per rendere il loro stadio evolutivo, sono segni di cura e senso di appartenenza ad un progetto, ma anche di rispetto per il lettore. L’umanità e espressività trasmesse anche agli alieni, tramite espressioni o gestualità, sono dettagli che fanno la differenza in una storia di questo tipo. E sempre in tema di fantascienza classica, uno degli aspetti che più venivano curati erano le copertine, che dovevano catturare il lettore e fargli compare la rivista. La tavola di Max Bertolini per questo ultimo Asteroide Argo ha portato egregiamente questa eredità, con un’intensità del tratto e una potenza nel colore tali da reggere tranquillamente il confronto con una qualsiasi copertina di un Urania, anche di Thole.

C’è però un finale che lascia presagire ad una nuova avventura appena all’inizio, uno spiraglio che fosse dall’altra parte dell’universo siamo attesi per altre storie dell’equipaggio dell’Argo.

CONCLUSIONI: Creare un ultimo albo per salutare i lettori, dare una degna conclusione ad una serie non è un compito facile. Hai il rischio che qualcosa sfugga, qualche linea narrativa venga dispersa nel mare di spunti lanciati. Ma Vigna è un vecchio lupo di mare, sa dove condurre la propria nave e non si lascia indietro nulla, prende il lettore e gli sorride, raccontando una storia in cui le idee, le teorie e le ipotesi si incontrano al punto che ti chiedi: e se fosse andata davvero così? L'idea non è innovativa, fa parte di quelle citazioni di cui già parlavo prima (in questo caso, il finale della versione moderna di Battlestar Galactica) ma è il modo in cui viene presentata, che fa la differenza.

VOTO FINALE: 7

SCHEDA FUMETTO

  • DATA RILASCIO: 28.01.2017
  • SOGGETTO: Bepi Vigna
  • SCENEGGIATURA: Bepi Vigna
  • DISEGNI: Andrea Bormida, Silvia Corbetta
  • COLORI:
  • CASA EDITRICE: Sergio Bonelli Editore
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