[vc_row][vc_column][vc_custom_heading text=”RILASCIATO: 31.08.2015 — GENERE: ACTION– SVILUPPATORE: AVALANCHE STUDIOS– PUBLISHER: WARNER BROS INTERACTIVE ENTERTAINMENT” font_container=”tag:p|font_size:13|text_align:center|color:%23777777″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Condensed%3A300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C700%2C700italic|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_custom_heading text=”PROVATO SU: i7 4770 haswell 3.9GHZ, gtx 970, RAM 8gb, windows 10″ font_container=”tag:p|font_size:13|text_align:center|color:%23777777″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Condensed%3A300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C700%2C700italic|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_column_text]
MAD MAX: IL DESERTO POST-NUCLEARE PIU’ VIOLENTO CHE ABBIATE MAI VISTO!
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Noi appassionati di videogames siamo dei sentimentali, quando esce un prodotto perfetto ce ne innamoriamo e lo porteremo sempre a paragone per ogni futuro paragone con le nuove uscite.
Uno di questi amori corrisposti è quello per Fallout e il suo meraviglioso mondo post-nucleare, così deprimente e al contempo vitale da dominare i nostri monitor da quasi vent’anni, senza mai deluderci; ci sono però altre cronache del dopobomba che hanno rapito il cuore di migliaia di nerd, e sono quelle che raccontano le avventure di Max Rockatansky, passato alla storia come Mad Max. Per chi non conoscesse questo eroico sopravvissuto, basti sapere che il buon Max era uno egli ultimi tutori della legge in un mondo post apocalittico, con base in Australia, dove le piccole comunità di sopravvissuti cercano di convivere pacificamente con le ultime grandi città. Le risorse sono poche e tendono a diminuire, prima fra tutte la benzina, vero e proprio bene di lusso; il prezioso carburante è la preda preferita dei predoni del deserto e dei delinquenti che sembrano vivere solo per distruggere quel poco del mondo ancora vivibile. Il nostro Max ha il compito di fermare questi pazzi i quali scelgono di punure il suo zelo uccidendo la sua famiglia; questo loro errore trasforma il poliziotto Max Rockatansky nel guerriero Mad Max, che a bordo della potente auto Interceptor V8, dedicherà la sua vita allo sterminio dei predoni del deserto.
Avete appena letto il sunto del primo film della serie di Mad Max di George Miller, un film nato quasi per caso, con un budget irrisorio e con protagonista un attore sconosciuto, un certo Mel Gibson, che uscì nelle sale nel 1979; l’impatto sull’immaginario fantascientifico dell’epoca fu totale, tanto che negli seguenti il mondo di Mad Max influenzò profondamente altri autori (Tetsuo Hara e Buron Son non hanno mai nascosto di essere pesantemente ispirati a Mad Max per l’ambientazione di Ken Shiro!). Miller riportò nuovamente al cinema Max con due film (Il guerriero della strada e Mad Max oltre la sfera del tuono, con una strepitosa Tina Turner), e quest’anno ha diretto il suo remake, Fury Road; ma il Mad Max del 2015 che ci interessa ora non ha i lineamenti di Tom Hardy, ma una bella faccia di pixel!
[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Riusciremo a sopravvivere a tutte le minacce che si presenteranno?” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:300%20light%20regular%3A300%3Anormal”][vc_single_image image=”8027″ img_size=”full” alignment=”center” onclick=”img_link_large”][vc_column_text]
Mad Max è il nuovo videogames di Avalanche Studios, ambientato nel mondo creato da Miller e con protagonista il nostro Max Rockatansky. Vi dico subito che il modello a cui si sono ispirati per ricreare il protagonista è il Max di Mel Gibson (non me ne voglia l’ottimo Hardy, ma meno male!), sia come lineamenti che come ambientazione.
L’introduzione è uno splendido filmato in cui il giocatore che non conosce la storia dei film di Miller viene portato in un mondo in cui tutto è morto, distrutto o in procinto di sparire; le immagini che accompagno l’evocativa narrazione degli eventi che hanno ucciso il mondo sono dure, impietose e aiutano a creare quell’atmosfera di decadenza della specie umana che è alla base del mito di Mad Max. la voce narrante è un ennesimo richiamo alla versione cinematografica del personaggio di Miller, ai gamers più datati ricorderà molto i racconti attorno al fuoco visti ne Il guerriero della strada; questa scelta da l’idea di assistere alla storia sia come spettatori, sia come i protagonisti, aumentando di parecchio il coinvolgimento!
Dopo aver dato il via alla nostra avventura, parte un secondo filmato di introduzione, questa volta realizzato con il motore grafico del gioco. La prima cosa che si nota è la palette dei colori con una decisa tendenza al giallo e al blu, i colori dominanti del nostro ambiente, giallo come il deserto che domina la terra e il blu intenso di cieli così puri da essere l’unico simbolo di speranza per i sopravvissuti; dopo aver deliziato gli occhi, ho notato un altro particolare: sono in macchina come i predoni, anzi sto guidando una loro macchina! Il mio momentaneo stupore viene dissipato quando dai dialoghi (sottotitolati in italiano, ma con audio in inglese) scopro che stiamo inseguendo il Vagabondo, a bordo di una macchina molto ambita e considerata leggendaria nelle lande desolate! Per tutto il filmato godo del punto di vista del predone, ma non ne controllo nessuna azione, tutto è già deciso dai programmatori, quindi mi godo la corsa; in breve riusciamo a raggiungere e fermare il fuggitivo, che, dopo una strenua resistenza, viene sconfitto dal nostro numero e dalla nostra ferocia (sono stati così carini ad accogliermi i predoni che non capisco la loro cattiva reputazioni, porelli!), e portarlo dinnanzi al nostro capo, il feroce Lord Scrotus.per non averci ucciso, e poi con lo stesso Scrotus, uccidendolo in modo molto cruento e scenografico, prima di crollare esausti e cadere dal mezzo.
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Il nostro impavido e ipertatuato leader prima malmena ulteriormente il malcapitato viandante (che ha una faccia conosciuta, onestamente) e poi attacca al gancio di traino del suo imponente mezzo la vettura del Vagabondo, accasciato impotente a terra. Mentre stiamo lasciando il malconcio uomo alla clemenza del deserto, il nostro punto di vista cambia e vediamo la scena seguente con gli occhi di…Mad Max? Ah ecco perchè il Vagabondo aveva un’aria famigliare, era Max, che ora parecchio Mad per il trattamento ricevuto, riesce a arrampicarsi sul camion di Scrotus e ingaggiare una bella lotta, prima col cane del perfido predone, che viene preso a calci dal padrone per non averci ucciso, e poi con lo stesso Scrotus, uccidendolo in modo molto cruento e scenografico, prima di crollare esausti e cadere dal mezzo.
[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Avanti fatevi sotto! chi è il prossimo?” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:300%20light%20regular%3A300%3Anormal”][vc_single_image image=”8029″ img_size=”full” alignment=”center” onclick=”img_link_large”][vc_column_text]
FIN DALL’INIZIO IN MAD MAX SI RESPIRA L’ARIA DESOLATA E VIOLENTA, PERFETTA PER UN’AMBIENTAZIONE POST-NUCLEARE
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Quando ci risvegliamo scopriamo che al nostro fianco abbiamo il cane di Scrotus, che pare essersi affezionato a noi, e finalmente possiamo comandare Mad Max! Nonostante io sia un fanatico di mouse e tastiera ho dovuto arrendermi e prendere il joypad; Mad Max è studiato per essere giocato con il joypad, sia per la comodità dei comandi che per l’impostazione molto action del titolo. Nella prima mezz’ora di gioco ho seguito le indicazioni delle prime missioni, dei tutorial mascherati che mi hanno spiegato che per sopravvivere nel deserto dovrò sempre avere la mia borraccia piena (visto che funziona da medikit), sapere dove rifornirla e soprattutto come combattere.
Il combattimento è dinamico, non ci sono nemici che ti attaccano a turni, ma tutti sono pronti ad approfittare di una distrazione per darci delle sonore mazzate; questa scelta (simile a quanto visto nella serie di Batman: Arkham) è vincente, consente al giocatore di potersi sbizzarrire in diverse combinazioni (sbloccabili avanzando nel gioco) e ha un senso di realismo davvero azzeccato. Non mancheranno delle mosse finali devastanti, e anche i rumori tipici da scazzottata sono resi molto bene! Gli Avalanche Studios hanno curato bene questo aspetto, dotando Max di una discreta serie di mosse, e la visuale del combattimento è quasi sempre adatta alla circostanza; dopo un serie di colpi, Max onorerà il suo essere anche Mad, entrando in uno stato di frenesia in cui il suo istinto di lotta diventerà perfetto e lo aiuterà a fare più danni ed eseguire combo e mosse finali devastanti e molto coreografiche! Sotto questo aspetto il lavoro di Avalanche è davvero ottimo!
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_custom_heading text=”Una bella rissa ogni tanto fa bene allo spirito!” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:300%20light%20regular%3A300%3Anormal”][vc_single_image image=”8031″ img_size=”full” alignment=”center” onclick=”img_link_large”][vc_column_text]
IN MAD MAX IL COMBATTIMENTO E’ FLUIDO E DINAMICO, OFFRENDOCI LA POSSIBILITA’ DI SFODERARE DELLE MOSSE SPETTACOLARI
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Durante il nostro primo girovagare per le lande desolate facciamo la conoscenza con un personaggio piuttosto curioso, Chumbucket, un meccanico deforme un po’ sciroppato che crede che noi siamo una sorta di Santo del Dio della Motorizzazione; questo curioso tizio, deciso a seguirci nelle nostre avventure, mette al nostro servizio le sue competenze meccaniche, ma soprattuto la sua creazione suprema, la Magnum Opus!
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Presentata come la macchina definitiva per sopravvivere nel deserto, seguiamo Chumbucke e arriviamo al suo rifugio, dove possiamo vedere la suddetta meraviglia e posare gli occhi su un notevole…rottame! La Magnum Opus esiste, peccato che sia incompleta!
Da questo punto comincia la nostra ricerca di pezzi e materiale per terminare la costruzione dell’invenzione del nostro strampalato amico, strumento che useremo per perseguire la nostra missione contro i luridi predoni che hanno distrutto la nostra adorata macchina (non dite a Max che prima ero un predono, sarà il nostro segreto!).
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_custom_heading text=”Questo cattivone vuole la nostra testa” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:300%20light%20regular%3A300%3Anormal”][vc_single_image image=”8033″ img_size=”full” alignment=”center” onclick=”img_link_large”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]
Durante la nostra ricerca di vendetta avremo modo di vagare per il deserto e svolgere piccoli incarichi. In Mad Max l’esplorazione è vitale, ci consente di recuperare le risorse fondamentali (acqua per noi e benzina per la macchina) e di poter aumentare la nostra reputazione presso le tribù che popolano il deserto. Lo scopo principale è eliminare il giogo dei predoni, che possiamo contrastare abbattendo i loro totem, oppure assaltando gli avamposti sotto il loro controllo; una volta liberato un avamposto, questo verrà popolato da gente a noi grata, che ci ricompenserà inviandoci dei rottami. Per quanto paia strano, i rottami sono preziosissimi, sono la moneta del gioco; tramite essi possiamo potenziare la nostra vettura, oppure rendere Max ancora più letale arricchendo le sue mosse o rinforzando la sua armatura. Svolgendo invece alcuni incarichi veniamo ricompensati con dei gettoni di Gaffa; questa valuta viene impiegata presso l’ascetico Gaffa, un vagabondo mistico che può dare dei speciali power up permanenti al nostro Max. Personaggio enigmatico e a tratti inquietante, Gaffa ci segue fin dall’inizio della nostra avventura, confondendoci con discorsi astrusi e spingendolo a cercarlo sempre, promettendoci non solo di renderci più forti ma anche di svelarci importanti segreti!
[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”In queste due schermate investiremo i nostri rottami per migliorare la Magnum e rendere Max più cazzuto” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:300%20light%20regular%3A300%3Anormal”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”8034″ img_size=”full” alignment=”center” onclick=”img_link_large”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”8035″ img_size=”full” alignment=”center” onclick=”img_link_large”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]
Per girovagare nel deserto andare a piedi è una follia, quindi dobbiamo affidarci alla nostra Magnum! La creatura di Chumbucket non è solo il nostro mezzo di trasporto, ma anche un’arma che va migliorata e soprattutto curata; durante i nostri viaggi incapperemo spesso in pattuglie di predoni assetate di sangue, e la nostra Magnum sarà il nostro baluardo! Non sempre la fuga sarà l’unica risposta, ma anzi attaccare briga può essere la giusta soluzione; con una serie di sportellate bene date possiamo demolire i mezzi avversari, oppure tramite la giusta combinazione di tasti il nostro Max può usare la sua arma colpendo i piloti nemici o punti vitali dei mezzi (come i serbatoi) per trasformare i predoni in spettacolari fuochi di artificio. Il primo potenziamento che viene montato di default sulla Magnus è un utilissimo arpione, affidato al controllo di Chumbucket; con questo strumento possiamo abbattere strutture, forzare cancelli o usarlo come arma contro i mezzi nemici. Ma Chumbucket non sarà solo il nostro artigliere, ma continuerà a prendersi cura della sua adorata Magnum; durante gli scontri subiremo dei danni, che vedremo visibilmente sotto forma di fiamme che avvolgono la nostra vettura. Giunti a un certo livello di danni, il gioco ci darà pochi secondi per abbandonare la macchina, lasciando a noi il compito di distrarre i nemici mentre il nostro defomre compagno si occuperà di riparare i danni alla macchina; Chumbucket riparerà la Magnum anche durante i tempi morti, magari mentre diamo un’occhiata alla Wasteland con il binocolo. Essendo nell’universo di Mad Max l’uso dei mezzi è una parte piuttosto importante del gameplay, quindi dobbiamo assicurarci che Avalanche abbia fatto un buon lavoro: i comandi di guida mi sembrano un po’ troppo sensibili, perdere grip durante un inseguimento o semplicemente vagando nel deserto non è insolito, ma nel complesso guidare la nostra Magnus è estremamente divertente!! Per quanto possa essere gradevole girovagare per un deserto del dopobomba a bordo di una macchina potente assieme a un gobbo in delirio religioso , in certi momenti la scarsità di benzina ci costringe a ricorrere a metodi di viaggio più rapidi; a tal proposito dobbiamo cercare, nelle nostre scorribande, degli accampamenti in cui sono custoditi dei palloni aerostatici, salendo a bordo dei quali potremo esplorare vaste zone e soprattutto sbloccare i punti di viaggio rapido, raggiungibili senza interminabili viaggi in auto.
[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Chissà se avranno rinnovato l’assicurazione” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:300%20light%20regular%3A300%3Anormal”][vc_single_image image=”8036″ img_size=”full” alignment=”center” onclick=”img_link_large”][vc_column_text]
I GIOCHI COSI’ APERTI RISCHIANO DI RIPETERE SEMPRE GLI STESSI INCARICHI ANNOIANDOCI PRESTO, MA CON MAD MAX QUESTO PERIODO VIENE SCONGIURATO!
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In un gioco così aperto e libero come Mad Max il rischio di finire nel loop di missioni ripetitive e noia conseguente è piuttosto alto; la mia paura era che anche Mad Max, dopo qualche ora di gioco, cadesse in questo tranello. Devo dire che sono stato sorpreso, visto che le missioni, per quanto mantengano sempre comunque una certa similarità, riescono a variare sufficientemente, adattandosi anche alla trama del gioco; il trucco sta anche nel perdere un po’ di tempo ad esplorare il vasto deserto, aumentare il nostro fondamentale numero di rottami e goderci lo splendido panorama.
Non sto scherzando, il panorama di Mad Max è davvero impressionante! Solitamente i giochi tie-in non sono degli esempi di grafica eccelsa, ma con questo prodotto Avalanche ha riscattato il genere; in Mad Max possiamo deliziarci gli occhi con una Wasteland realizzata alla perfezione, con dettagli accurati e soprattutto con una decente interazione con gli ambienti (guidando potremo aprirci la strada anche spaccando delle rocce!). Anche i modelli dei personaggi sono stupendi; tralasciando l’ottimo lavoro fatto con Max e i predoni, bisogna lodare il lavoro di Avalanche nel realizzare un Chumbucket davvero strepitoso, con cicatrici e deformità perfette e soprattutto animato con naturalezza, dotandolo di movimenti che sono frutto delle sue menomazioni. Questo peso grafico potrebbe spaventare, ma il gioco regge i 60 fps su una 970 a pieno dettaglio, un vero capolavoro di ottimizzazione, roba rara di questi tempi!
Anche la creazione dell’interfaccia dimostra la bravura dei game designer; in ogni momento abbiamo sotto controllo le informazioni essenziali (salute per Max, benzina e corazza per la Magnum), senza che queste vadano a coprire dei dettagli importanti o ingombrino la visuale; la grafica e la visuale mantengono la loro ottima funzionalità anche nei momenti più action, come nel prendere la mira col fucile o l’arpione durante la guida. La posizione dei tasti consente di poter svolgere tutte le azioni richieste senza perdere il controllo del mezzo (aiuta anche l’effetto slow motion), e l’alone intorno ai potenziali bersagli è un sostegno non di poco nel scelgliere dove colpire. Brava Avalanche!
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Ma il vero dettaglio di stile del gioco è lo stesso Max. Tutto nel personaggio ci riporta alla sua prima incarnazione, alla faccia da sberle dell’allora sconosciuto Mel Gibson; tocco di classe nel dotare il protagonista anche dello stesso sostegno metallico alla gamba indossato da Gibson, non solo come scelta stilistica ma anche come effetto nel mondo di gioco (dopo certi salti, Max zoppicherà vistosamente per qualche secondo proprio su quella gamba!). Non è facile sapere prendere un titolo con una tale aspettativa dai fan, basato su un contesto narrativo ben radiato nella storia della fantascienza e tirarne fuori un gioco all’altezza di quanto tutti volessero; non voglio dire che il gioco sia perfetto e che non ci sia imperfezioni (qualche piccolo episodio di texture malamente sovvrapposte durante fasi concitate), ma la bilancia fra difetti e pregi pende decisamente in favore di quest’ultimi!
[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Una bella vista dall’alto delle terre perdute” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:300%20light%20regular%3A300%3Anormal”][vc_single_image image=”8039″ img_size=”full” alignment=”center” onclick=”img_link_large”][vc_column_text]
Mad Max è un signor gioco, che riporta sui nostri monitor le prime avventure del personaggio di Miller con lo stile di disperazione e violenza tipico di quei film; Avalanche Studios ha messo in condizione Warner Bros Interactive Entertainment di vendere ai gamers un prodotto che possa meritare i soldi incassati, con una grafica convincente ed un gameplay accattivante.
In Interceptor Fifì diceva “la gente non crede più negli eroi. Beh, al diavolo Max!. Io e te, Max, gli ridaremo i loro eroi!”, grazie ad Avalanche oggi potremo dare sostanza alle parole di Fifì; accendete i motori, caricate il fucile e preparatevi, si va a caccia di predoni nelle Wastelands!
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[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/6″][vc_icon icon_fontawesome=”fa fa-comments-o” color=”custom” size=”xl” align=”right” custom_color=”#dd3333″][/vc_column][vc_column width=”2/3″][vc_custom_heading text=”Mad Max è un’esperienza accattivante, un ritorno alla Wasteland così ben dipinta da Miller da meritare una sua vita digitale. Una grafica di alto livello e una giocabilità coinvolgente, supportate da un audio fantastico e una trama ricca e appassionante sono i punti di forza dell’avventura di Max. ESPLOSIVO” font_container=”tag:p|font_size:18|text_align:justify|color:%23ffffff” google_fonts=”font_family:Roboto%3A100%2C100italic%2C300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C500%2C500italic%2C700%2C700italic%2C900%2C900italic|font_style:300%20light%20italic%3A300%3Aitalic” css=”.vc_custom_1441211016891{margin: 30px !important;border-width: 30px !important;padding: 30px !important;background-color: #777777 !important;}”][/vc_column][vc_column width=”1/6″][vc_column_text]
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