Sono passati ben quattro anni da quando abbiamo potuto guardare l’ultimo capitolo della saga Underworld. Da allora, molte voci si rincorrevano riguardo il fatto che il quarto capitolo potesse essere quello conclusivo ma si è parlato anche di un potenziale reboot (senza Kate Beckinsale).
Questa saga ha debuttato nel 2003, presentando una premessa interessante. Purtroppo quella che avrebbe dovuto raccontare l’eterna entusiasmante guerra tra vampiri e licantropi, ha finito per diventare una saga che ha inciampato malamente ad ogni sequel. Ora che che è arrivato Blood Wars, il suo quinto capitolo purtroppo la musica non è cambiata.
Forse i responsabili del franchise sapevano perfettamente che molte persone non hanno visto nè hanno mai avuto intenzione di conoscere i film precedenti. Pertanto Underworld: Blood Wars inizia con una rivisitazione della saga; una sorta di puntate precedenti … come una volta venivano utilizzati nelle serie televisive per aggiornare i telespettatori.
Così, in un paio di minuti, siamo venuti a conoscenza degli elementi essenziali delle puntate precedenti e ci siamo preparati a vedere un altro tentativo sanguinario con coraggiosa Selene (Kate Beckinsale), che cerca di fermare questa antica guerra piena di tradimenti.
Il film inizia con un inseguimento per le strade e i ponti di una magnifica Praga, capitale della Repubblica Ceca, dove tutti i film sono stati girati. Già dalle prima sequenze, possiamo vedere lo stile che il regista Anna Foerster, al suo debutto dietro la macchina da presa, ha cercato di imprimere. Anna Foerster ha alle spalle una lunga carriera come direttore della fotografia in film d’azione come Alien Resurrection, e come direttore della seconda unità di ripresa in 10.000 ac di Roland Emmerich, tra gli altri. Il lavoro che c’è dietro la fotografia e la costruzione di ciascuna delle sequenze d’azione è francamente l’unica cosa di valore in questo quinto capitolo. Gli effetti visivi e le coreografie sono leggermente migliori e dinamici rispetto al resto della serie.
Sapere di avere una professionista della fotografia come la Foerster dietro la macchina da presa rende ancora più sorprendente un altro grosso problema del film. Il colore blu, che durante l’arco della saga è sempre stato utilizzato per fornire una disperazione fredda, diventa ora un grosso problema per lo spettatore, perché durante il climax del film, ci sono alcune sequenze davvero troppo scure.
UNDERWORLD BLOOD WARS NON RIESCE NELL’INTENTO DI RICONCILIARSI CON GLI SPETTATORI
Infine, uno dei problemi più grandi di tutta la saga di Underworld è sempre stato il suo cast. C’è qualcosa in tutti gli attori che li fa sentire piatti, falsi e un con recitazioni un po’ sopra le righe…soprattutto Kate che, pur essendo la quarta volta che interpreta Selene, continua con questo volto inespressivo soprattutto durante i dialoghi, come se non ci fosse nessuna reale intenzione o motivazione dietro le sue parole.
Inoltre c’è un elemento, molto strano, non posso lasciarlo fuori: durante tutto il film, c’è una quantità eccessiva di lamenti e gemiti, in particolare durante le sequenze d’azione. Giuro che è così! Quando lo vedrete, ve ne renderete conto e magari vi farete quattro risate come me le sono fatte io.
In sostanza, Blood Wars è la grande scommessa del franchise di riconciliarsi con il proprio pubblico. Come nelle puntate precedenti, il futuro di Underworld dipende non dai critici che lo hanno sempre descritto negativamente, ma dal pubblico e il loro desiderio di continuare ad esplorare questo universo che francamente, dà l’impressione di non avere né capo né coda…