Non c’è solo il Metaverso nel futuro della grande filiera del gaming. C’è soprattutto il Web3, il nuovo capitolo della storia della rete, che promette di rivoluzionare il modo di giocare e di stare online. Vediamo insieme come.
Un accordo storico, così viene definito il patto di collaborazione tra Polygon, la piattaforma di blockchain più famosa al mondo, e il colosso del gaming della Corea del Sud Nexon. Un passo in avanti per allargare il perimetro di applicazioni delle soluzioni cripto, dal momento che il network asiatico vanta oltre 180 milioni di utenti.
Il gaming entra nel Web3
È un passo ulteriore in avanti, insomma, per il mondo del gioco. Che inizia a guardare in maniera sempre più forte al Web3. Per chi non lo sapesse, con questo termine ci si riferisce alla nuova fase di internet, incentrata sulla proprietà dei beni digitali, sull’identità digitale e sulla decentralizzazione dei dati. E si è parlato proprio di questo in occasione dell’EspoGame di Rimini, la fiera internazionale dedicata al gaming e agli eSports.
Ed è proprio dal palco principale che ha parlato l’ideatore della rassegna, Luigi Caputo: “La contaminazione tra Gaming e Web3 secondo noi è naturale perché il nuovo Web che poi ha nella blockchain il suo fulcro, è un abilitatore del futuro del Gaming che inizia appunto con i modelli play to earn, con le cripto e con gli effetti all’interno dei videogiochi. Parlare di questa contaminazione, secondo me, è doveroso”, ha spiegato alla stampa specializzata.
Un modo diverso per avvinarsi alle nuove generazioni
Una mossa, quella di aprire a nuove formule di fruizione e di navigazione, che ha come obiettivo avvicinare il mondo del gaming, dei videogiochi, dei casinò online, anche alle nuove generazioni. Lo dimostra il volume di investimenti che si stanno registrando nell’ultimo periodo: 6 grandi manovre a livello globale, per un totale di quasi 28 milioni di dollari. Come quello messo in campo dalla Kratos Studios, che a febbraio ha sborsato 20 milioni di dollari per sviluppare giochi Web3, con l’obiettivo di raggiungere una valutazione di 150 milioni di euro. Stessa cosa che ha pensato la startup svedese E-Go App, che ha raccolto 300 mila dollari per avvicinare anche gli eSports a questa nuova frontiera della rete.
È così insomma che si inaugurano le nuove ere della tecnologia e del digitale. Con investimenti, progetti, idee. Intuizioni che partono dal gaming, ma arriveranno presto in tutti gli altri settori.