The Monsters Circus: Anche i mostri hanno dei sentimenti

Una visione differente sul rapporto tra mostri e umani

23 Nov 2020

“Mai giudicare un libro dalla copertina”, è un detto molto spesso ripetuto anche al di fuori del contesto letterario ma quasi mai preso sul serio: Quando ho ricevuto The Monsters Circus anche io sono partito prevenuto.

Partendo dal titolo, pensavo di trovarmi davanti un Horror basato su un circo degli orrori ma così non è stato e devo chiedere scusa all’autrice.
The Monsters Circus è un libro diverso, con una storia ben delineata che non perde tempo in fronzoli e chiacchiere di contorno come andiamo ad approfondire

The Monsters Circus: Un circo di mostri cattivi?

William è il Dottore di un fantomatico paese che potrebbe essere il vostro. Abituato a essere qualcosa, vive la propria vita dimenticando di essere qualcuno. L’arrivo in paese del circo porta in lui uno sconvolgimento, è affascinato da una mitologica figura, la Diva, metà donna e metà mostro, una moderna arpia, affascinante quanto pericolosa, anche perché doppia: sono due donne racchiuse in una. Costei cela un segreto e da quel momento William non si dà pace fino a che non lo svelerà. Nel frattempo si accorge di una tremenda affinità con queste figure del circo, comprende come siamo più mostri che animali. Il Dottore, abituato ad approcciarsi con pazienti e malattie, scopre presto che in quella loro diversità non c’è nulla di anomalo, ma che anzi, lui ne è parte! E insegnerà che a esser diversi non si fa torto a nessuno, e si può scoprire un mondo fantastico che affascinerà anche voi. Benvenuti al circo! Anche se dei mostri! (Tenetevi stretti i vostri bambini).

La trama di The Monsters Circus porta davanti ai nostri occhi i protagonisti ben delineati della storia: Un circo popolato da creature diverse dalla gente comune, il Dottore, William, e a una mitologica figura, la Diva, metà donna e metà mostro, una moderna arpia, affascinante quanto pericolosa, anche perché doppia: sono due donne racchiuse in una.

La trama del libro gira tutto intorno all’incontro tra il Dottore e l’arpia, un incontro fortuito ma che porta all’innamoramento di entrambi mentre tutto intorno si avverte l’ombra del “Gobbo” il padrone del circo, più interessato ad intascare i soldi dei biglietti piuttosto che preoccuparsi dei suoi “mostri”

L’incontro tra William e la Diva, porterà Il Dottore, abituato ad approcciarsi con pazienti e malattie, a scoprire le sue vere origini e a comprendere che il suo posto non è tra le persone comuni, ma tra quegli stessi “mostri” del circo tanto ammirati e canzonati. Dopo una serie di scoperte, come il poter comprendere piante e animali di ogni tipo, William accetta il suo passato e riesce a liberare la sua bella dando a tutto il paese e ai membri del circo una grossa lezione: che a esser diversi non si fa torto a nessuno, e si può scoprire un mondo fantastico, anche dentro se stessi.

Una poesia racchiusa in un libro fantasy

Come detto in apertura, all’inizio questo libro sembrava un classico romanzo Horror ma più si andava avanti e più mi accorgevo che è un qualcosa di differente dai libri che avessi letto fino ad ora.
Le differenze sono nello stile di scrittura e nella rappresentazione dei personaggi:

Non ci sono descrizioni accurate di William o La Diva, giusto il necessario per farci comprendere con chi abbiamo a che fare, stesso discorso per i comprimari come il Gobbo o Ham e Jam ( proprio quest’ultimi vengono presentati come una marionetta e un anziano signore).
L’intenzione dell’autrice sono quelle di lasciare al lettore piena libertà di immaginazione dei personaggi e dei paesaggi

Non abbiamo una descrizione nemmeno del paesaggio, viene menzionata soltanto il bosco e la neve, anche qui c’è molto spazio per il lettore di immaginarsi il paesaggio a proprio piacimento

Per quanto riguarda lo stile, ci troviamo di fronte ad testo scritto in rima dalla prima all’ultima pagina. Dialoghi e narrazione si intrecciano fra una rima e l’altra senza mai perdersi, e questa cosa potrebbe piacere e non, ma da esterno vi posso garantire che il filo del discorso non si perde nemmeno per errore


“Scrivere in rima è stata un’illuminazione a ciel sereno, all’inizio. Volevo inserire qualche strofa ad inizio capitolo, così per staccare un po’, ma poi hanno preso il sopravvento e sotto i miei occhi si incastravano perfettamente. Non avevo mai scritto in rima, ma da pochi versetti buttati li, la mia mente ha iniziato a sentire un ritmo tutto mio e l’ho seguito. Proprio questo ritmo credo che sia una chiave della storia, che le permette di essere più scorrevole e leggera, e poi le rime serbano un po’ della magia del circo.”

Valentina Palomba

L’ispirazione per la creazione di The Monsters Circus

Essendo la sua prima opera, e vista la diversità dell’opera abbiamo chiesto all’autrice dove avesse preso l’ispirazione e cosa l’avesse spinta a scrivere questo libro:

Il mio mondo fantasy porta e porterà sempre l’impronta di Tolkien. Piccole sfumature nel testo oppure solo attraverso la mia lettura cercano comunque di rendergli l’omaggio di una piccola scrittrice che ama leggere e scrivere anche per merito suo. Poi ho attinto da Poe, per quell’alone che rende i suoi racconti stridenti e meravigliosi. Infine il mio amato John Connolly, scrittore di thriller esoterici che mi ha regalato bellissimi spunti, specie per la descrizione della Diva. Il vero propulsore però è stato un video sui Freak Show, per l’appunto le persone che nei secoli scorsi, a causa di malformazioni o disabilità, erano costrette a lavorare nei circhi. Mi sono chiesta se era il loro desiderio o l’unico modo di vivere, come si sentivano quando la gente si spaventava o rideva della loro natura e il mio circo ha visto la luce. Per il resto credo sia tutto frutto della mia voglia di gridare al mondo che le differenze non rendono “normali” gli uni e “mostri” gli altri, che abbiamo un piccolo mondo in cui vivere e che non siamo neanche capaci di trattarlo come si deve. Lo ammazziamo e ci ammazziamo per cose che noi stessi ci siamo inventati, torturiamo e distruggiamo la Terra come se ne avessimo una di ricambio e ci avvolgiamo nei nostri mantelli d’odio, andando a cercare un tendone per scaricare la nostra cattiveria su chi non è uguale a noi, senza neanche conoscerlo. Ecco, si, alla fine credo che chi mi abbia ispirata di più sia stato l’essere umano e il suo odio.

Un libro interessante, che garantisce una lettura fluida e mai noiosa. Se voleste dare fiducia all’autrice, potete acquistare il suo libro su amazon al prezzo di 12 Euro e 35 centesimi

CONCLUSIONI: The Monsters Circus, è un opera profonda che porta il lettore a riflettere sul significato dell'essere mostri. Un invito a non giudicare senza conoscere. Un opera ben fatta che merita una lettura, e che garantisce una scorrevolezza tale che vi dispiacerà averlo terminato così in fretta

VOTO FINALE: 8

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