Trovare una bella saga di fantascienza non è esattamente un’impresa da poco; la maggior parte delle migliori proposte straniere non sempre approdano nel nostro Paese, privandoci spesso di ottime letture che rimangono appannaggio di chi mastica abbastanza bene l’inglese.
In questa categoria rimangono ancora oggi cicli come Cobra di Timothy Zahn o la stupenda epopea di Ender Wiggins raccontata da Orson Scott Card; fortunatamente la Fanucci ha deciso di non inserire in questo elenco la saga The Expanse, provvedendo a tradurla e pubblicarla.
CONTINUA LA SAGA THE EXPANSE CON IL SECONDO CAPITOLO, SEMPRE PIU’ INTENSO ED APPASSIONANTE!
Questa estate abbiamo avuto modo di conoscere l’ambientazione straordinaria ideata da James S.A. Corey con il primo capitolo della saga, Leviathan. Il risveglio, di cui vi abbiamo parlato qui .
Col secondo capitolo della serie, scopriamo che la conclusione del primo volume lascia i nostri eroi a dover gestire il caos scatenato dalla fine della stazione spaziale di Eros, nonché i governi delle potenze del sistema solare a far fronte alla terribile minaccia della protomolecola aliena.
La rivelazione della pericolosa arma aliena e il suo potenziale come arma definitiva ingolosisce molti, al punto che l’autore ha deciso di inserire una maggior componete di lotta politica all’interno della trama.
Questa scelta permette la comparsa di una nuove figure nello scacchiere dei personaggi di The Expanse; l’entra in scena di nuovi attori nella vicenda avviene in maniera totalmente organica e naturale, senza lasciare la minima sensazione di una scelta forzata o un trucco della narrazione.
Anzi, la presenza del botanico Prax Meng e la gigantesca soldatessa marziana Bobbie consentono a Corey di spostare l’attenzione sull’aspetto più umano della storia; la nuova minaccia degli esperimenti con la protomolecola colpisce l’asteroide Ganimede, una sorta di paradiso, visto da molti come il granaio della Fascia.
È proprio su Ganimede che iniziano gli eventi di Caliban. La Guerra; un iniziale scontro tra le forzi terrestri e quelle marziane nato da un tremendo ed inquietante equivoco, la scomparsa di un gruppo di bambini malati (tra cui la figlia di Meng) e la provvidenziale comparsa sulla scena della Rocinante, la nave del nostro vecchio amico James Holden sono i primi tasselli che compongono il mosaico di questo volume. Gli eventi di Ganimede mettono a dura prova la già complicata e tenue vita diplomatica del Sistema Solare, specialmente sulla Vecchia Terra; il governo delle Nazioni Unite è diviso e animato da diverse correnti, ognuna delle quali intenzionate a prendere il controllo della politica planetaria per i propri fini. All’interno di questa battaglia ai vertici della potere terrestre si muove Avasarala, navigata politica intenzionata a non permettere a nessuno di scatenare una guerra mentre ancora si cerca di capire cosa stia accadendo su Venere, ultimo rifugio della protomolecola.
Con intelligenza, Corey introduce un nuovo terreno di scontro per i propri personaggi, quello più subdolo ed intricato dell’arena politica; nei capitoli dedicati ad Avasarala vivremo appieno il meccanismo della politica, facendoci coinvolgere da trame ed intrighi, temendo e tramando assieme alla sboccata politica indiana, un personaggio intraprendente e vulcanico pieno di sorprese!
Non deve ingannare il fatto che in questo libro vengano introdotti nuovi personaggi, perché l’attenzione del lettore verrà spesso incentrato sulle vecchie conoscenze.
È da apprezzare in modo particolare l’ottimo lavoro fatto sulla crescita (e al sofferenza) interiore di James Holden, che in questa seconda parte della saga deve fronteggiare i propri demoni e le paura che si annidano nella sua anima; per farlo dovrà fronteggiare la parte più dura ed arrendevole si sé stesso, cercando di trovare una molla che lo spinga a non perdere la propria bussola, mantenendo la sua rotta morale e, soprattutto, il rispetto e l’affetto del proprio equipaggio.
NUOVI E VECCHI PERSONAGGI RENDERANNO LA LETTURA PIACEVOLE ET COINVOLGENTE, PORTANDOCI A CONOSCERE I RETROSCENA ANCHE DEL PRIMO VOLUME!
In Caliban. La guerra ritorna il piacevole ed intenso stile di Corey, sempre all’altezza della situazione ed in grado di dotare ogni personaggio di una propria anima, ricorrendo anche a specifici modi di dire o di parlare (la spiccata volgarità di Avasarala è divertente ed inappuntabile!). Nonostante The Expanse sia una space opera non tutto viene concentrato nelle battaglie spaziali o nelle classiche scene che potremmo aspettarci da un libro del genere; spesso le emozioni e le scene di maggior spessore sono rubate ai momenti più intimi e rilassati dei protagonisti, lasciando che le parole dette nella cambusa della Rocinante o sussurrate nei riservati uffici dei politici diano il ritmo ad una vicenda che alterna azione a macchinazioni, sempre con l’obiettivo di metter fine alla minaccia della protomolecola!
Curiosamente lo stile con cui viene raccontata la vicenda, i continui ma non invadenti riferimenti al precedente volume e la storia fresca e mai ripetitiva consentono anche di leggere Caliban. La guerra come un libro a se stante, offrendosi come punto di partenza per un lettore che si avvicini per la prima volta alla saga di The Expanse; nonostante questa peculiarità, è quasi scontato consigliare di iniziare a leggere la serie da Leviathan. Il risveglio!
Come sempre dietro lo pseudonimo di James S.A. Corey si celano due autori, Ty Franck e Daniel Abraham, che riescono a scrivere ottimamente a quattro a mani, lasciandoci bene sperare per il proseguire della saga della Fascia; la speranza è che la Fanucci mantenga il ritmo della pubblicazione, considerando che l’originale inglese è giunto alla sua conclusione.
Sapendo che a gennaio The Expanse diventerà un serial ( e il pilot promette molto bene) dobbiamo augurarci che le uscite italiane della serie riescano a precedere il ritmo narrativo del telefilm, per evitare il sovrapporsi delle due narrazioni, come sta accadendo per Il trono di spade.