STARQUEST – Recensione

WARHAMMER 40.000 FOR DUMMIES

Io, come molti di voi credo, adoro letteralmente l’universo di Warhammer 40.000. Mi piace l’ambientazione e la stragrande maggioranza dei giochi che la riguardano, siano essi boardgame o videogames, poco importa. E questo da un bel po’ di anni oramai! Come è cominciata questa mia passione? Con Starquest!

Starquest ( in alcuni paesi, tra cui l’Italia, Space Crusade) è un boardgame, prodotto nell’ormai lontanissimo 1990 dalla Milton Bradley (la famosa MB) in collaborazione con la Games Workshop che ripresenta, in chiave molto semplificata, alcune meccaniche base di altri giochi, ovvero Space Hulk e lo stesso wargame WH40K.


STARQUEST È STATO, PER MOLTI, IL PORTALE WARP CHE DA SULL’UNIVERSO DI WH40K.


Da uno a tre giocatori controlleranno una squadra di Space Marines all’assalto di un gigantesco relitto spaziale, mentre un altro giocatore ricoprirà il ruolo di “master” della partita e controllerà le forze aliene che infestano il relitto. I marines dovranno completare una determinata missione, non necessariamente collaborando tra di loro, e ritornare ai rispettivi moduli di abbordaggio prima degli altri. Chi ci riesce, si aggiudica la partita e alcuni “punti esperienza” da usare in futuro per carte equipaggiamento.

La confezione di gioco si presenta molto bene, con quattro tabelloni combinabili, segnalini di vario genere, carte evento e equipaggiamento e, soprattutto, 50 miniature in plastica della Citadel!

Il gioco procede a turni. Ogni personaggio, sia esso marines o alieni, muove liberamente per un numero massimo di caselle, determinato dl ruolo e anche dall’equipaggiamento. I giocatori marines non conoscono la posizione dei nemici in principio, dovranno quindi effettuare una scansione ogni volta che si apprestano ad entrare in un nuovo tabellone. A quel punto, il master/alieno posizionerà un certo numero di segnalini “blip” sul tabellone scansionato. Ogni segnalino corrisponde a un nemico e potrà regolarmente muovere durante il turno alieno. Per rivelare che tipo di creatura esso sia, bisogna che entri nella visuale di uno o più marines. A quel punto, il “blip” viene sostituito dalla miniatura e si può anche cominciare la fase di combattimento.

Il combattimento è molto semplice. Sia per le armi da fuoco che per quelle a corto raggio, si lanciano dei dadi bianchi (armi leggere) o rossi (armi pesanti). Ogni arma ha un determinato numero di dadi da lanciare. Il risultato ottenuto va confrontato col valore di armatura del bersaglio e se questi è inferiore, il colpo è a segno, e la miniatura subisce un punto ferita (e per alcune classi è già letale). Tutto li. Semplice e veloce.

I marines presenti nel gioco appartengono a tre famosi Capitoli di Adeptus Astartes, gli Ultramarines (blu), i Pugni Imperiali (gialli) e gli Angeli Sanguinari (rossi). Dalla parte dei cattivi troviamo un miscuglio di razze ostili all’Imperium, quali Orks, Chaos Marines, Necrons (tradotti androidi in italiano… vabè!) e alcuni genestealers. C’è perfino un insolito, e un po’ inquietante Dreadnought del Chaos!

Il gioco ha avuto un enorme successo, tanto è vero che sono state pubblicate anche due espansioni con relative missioni e miniature: l’Attacco degli Eldar, che introduceva una nuova squadra d’assalto, appartenete appunto alla razza degli Eldar, e Missione Dreadnoght, una mini campagna dedicata a queste potenti macchine da guerra. Inoltre, Starquest è uscito anche in versione videoludica, con una fedele conversione del boardgame per Amiga 500 e Atari ST!

Starquest è un gioco semplice e divertente, ideato forse per un pubblico giovane, ma di sicuro impatto anche per giocatori più anziani. E poi, è stato il mio primo incontro (e credo quello di molti altri) con un cupo Universo, incontro che mi avrebbe segnato negli anni a venire!

#StayTuned!

CONCLUSIONI: Starquest è un ottimo gioco. Le sue meccaniche semplici e piuttosto veloci, lo rendono adatto a partite spensierate, distantissime dalla lunga pianificazione del ``fratello maggiore`` WH40K. inoltre, la discreta varietà di missioni gli dona anche una certa longevità, aumentata anche dalle ottime espansioni Il materiale di gioco è di ottima fattura. Un ottimo modo per avvicinarsi all'hobby dei giochi con minature!

VOTO FINALE:

SCHEDA GIOCO

  • CREATORE: Milton Bradley (su licenza Games Workshop)
  • RATING: 10+
  • NUMERO GIOCATORI: 2-4
  • DISTRIBUTORE: Giochi Uniti
  • PREZZO:
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