Leggere un manga è come immergersi in quell’universo unico che il mangaka vuole -graficamente- trasporci. Leggere un manga di uno dei mangaka più significativi e iconici della storia del settore, a seguito della sua dipartita -banalmente verso Re Kaio- e dopo che lo abbiamo letto per una vita, ha un odore, stranamente, di nuovo. Un nuovo talmente familiare che ci fa cullare in quella confort zone psico-cartacea dalla quale non vorremmo uscire. SandLand, del sensei Akira Toryiama, purtroppo morto prematuramente pochissimo tempo fa, è un salto in un mondo che definirlo dragonballiano non sarebbe troppo lontano dalla realtà. Distribuito a 5.90€ in un unico volume da StarComics in Italia dal 16 aprile 2024, il manga è -in realtà- risalente all’epoca in cui l’euro era appena entrato ufficialmente in circolazione in Italia. Insomma, di tempo questo manga ne ha e, nonostante i suoi anni, si vede ancora edizioni in uscita, adattamenti anime e videoludici.
Ci troviamo, per l’appunto, nella terra di Sand Land, dove un’enorme crisi idrica ha colpito e devastato l’ecosistema con una conseguente crisi per la popolazione. Un magnanimo e gentilissimo re, vende la sua acqua -ricavata da una misteriosa sorgente- alla popolazione salvando vite e, soprattutto, rimpinguando il suo portafogli. Gira che ti rigira, il figlio di Darbula… ehm no scusate, di Lucifer, un certo demone Belzebubù, gli scombina tutti i piani. E si, la storia vede come protagonista uno strano gruppo di non proprio eroi: due demoni, Belzebubù e Thief e uno sceriffo con un passato non dei più leggeri, Shiva. Proprio il tutore della legge va alla ricerca del principe demone chiedendogli aiuto per la ricerca di una sorgente magica di acqua.
La storia, sviluppata tipicamente alla Toryiama e disegnata dallo stesso, non risulta particolarmente complicata. Altresì, la struttura narrativa non è ricercata e non risultano particolarmente impattanti le scene cardine. Obiettivamente, la trama -per quanto piacevole e molto scorrevole- non è molto profonda né riesce a spiegare le tante curiosità che, invece, suscita. Ci sta, il carattere da monovolume richiede che la coperta sia quella e da qualche parte scopra.
Tutto sommato, per quanto -giustamente- la storia non possa essere approfondita più di tanto, la narrativa -grazie anche alla mano familiare del senpai- risulta scorrevole e molto piacevole da leggere. Vederene il tratto grafico, le movenze nei combattimenti e il “power up” del personaggio principale, ci fa respirare una certa aria dragonballiana, piacevole e -come detto- familiare.
