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ORFANI NUOVO MONDO: IL TERRORE
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La terza stagione di Orfani, Nuovo Mondo, arriva alla sua conclusione con il numero in uscita in questi giorni, Il terrore.
Non è un titolo casuale, perchè in Orfani tutto viene usato con un fine preciso, inequivocabile. Sentire parlare di terrore nel nostro quotidiano rimanda automaticamente al terrorismo, un elemento che ormai fa parte delle paure quotidiane. La definizione di Wikipedia del terrorismo è la seguente:
Il termine “terrorismo” indica azioni criminali violente premeditate ed atte a suscitare clamore come attentati, omicidi, stragi, sequestri, sabotaggi, dirottamenti a danno di collettività o enti quali istituzioni statali e/o pubbliche, governi, esponenti politici o pubblici, gruppi politici, etnici o religiosi.
Seguendo questa definizione, viene da chiedersi quanto Rosa e i suoi uomini siano ancora combattenti per la libertà o quanto terroristi. Il confine fra le due figure è stato abbastanza labile per tutta la stagione, quasi ingannevole ad una prima lettura, con la figura della Juric così odiata già dalle serie precedenti. Eppure l’evoluzione di Rosa, il suo sempre maggiore uso della violenza, il raggiungimento di uno scopo ad ogni costo, era lì, sotto i nostri occhi; la reticenza morale mostrata da Cesar negli ultimi albi era una spia d’allarme, il segno che anche un contrabbandiere dalla morale discutibile stava notando i primi segnali d’allarme.
È però in Il terrore che Rosa compie il passo definitivo. In alcune scene di cupa violenza il richiamo a certe immagini dei telegiornali su esecuzioni sommarie è inevitabile, il terrorismo diventa l’arma dei ribelli, del loro capo in primis; la giustificazione per atti del genere è sempre pronta (“La vita di questi uomini, di questi assassini, dipendeva soltanto da lei, presidente Juric…), la colpa si può riversare su qualcun altro (…e LEI non ha voluto salvarli”). La verità è che Rosa ormai è diventata l’incarnazione stessa della violenza, anche il suo amante riconosce la cruda realtà che si annida nell’animo della donna.
Ma dietro chi si oppone al terrorismo, c’è sempre il bene? Il regime della Juric è la soluzione migliore? La manipolazione del Presidente è forse lo strumento più vicino ad alcune realtà contemporanee; macchinazioni, sfruttamento dei mass media e un sapiente uso della psicologia di massa non sono forse una forma stessa di sfruttamento del terrore?
[SPOILER ALERT]
Il momento più intenso dell’albo è la sequenza di pagine 88-94.
Rosa decide di giustiziare dei prigionieri come dimostrazione della propria determinazione, con una teatralità volutamente eco delle esecuzioni dell’Isis (non è il primo richiamo presente nella serie, ma Recchioni riesce a tenere fuori la componente religiosa), mentre la Juric assiste (apparentemente) rigida e impassibile alla scena, già pronta ad usare uno strumento essenziale: il controllo dei media. Perchè tutto ciò che viene visto può essere controllato, il terrore presente amplificato come un’arma contro coloro che vorrebbero usarlo, trasformandolo e plasmandolo come controllo delle masse. La scelta di non mostrare le scene più sanguinose non è un rispetto verso lo spettatore/lettore, è l’incarnazione della censura resa arma di regime, il lasciare che la paura presente in chi assiste si ingigantisca, riempia quello schermo nero con la somma delle ansie e dell’orrore già presenti.
Perchè la Juric è e resta una manipolatrice di massimo rispetto; l’uso della verità distorta, il saper trasformare un alleato di Rosa in carnefice del simbolo stesso degli Orfani, in uno spettacolo in mondovisione che toglie ogni minima considerazione favorevole per chi si oppone al suo regime.
Ma nemmeno la presidente può calcolare tutto. Ormai convinta di aver vinto, non sospetta che proprio all’interno della sua cerchia, della sua famiglia, si cela la sua fine; nella sua idea di maternità, vede la Mocciosa come la protezione per i due piccoli neonati, il suo e quello rapito a Rosa. L’ordine di proteggerli da chiunque diventa uno scopo di vita per la tormentata Orfana, che arriva al punto di vedere nelle macchinazione della Juric un pericolo mortale per i suoi “fratelli”, e lei ha giurato di proteggerli da tutto (“…quando lei [la Juric] era la minaccia più grande!”)
In Il terrore, la pagina del diario di Rosa che apre l’albo lascia presagire il senso tragedia . La frase “La morte sulle vostre famiglie“, che sembra un richiamo al Mercuzio Shakesperiano di Romeo e Giulietta (La peste, alle vostre famiglie), è una maledizione che colpisce in pieno tutti i personaggi del dramma in atto; nel finale dell’albo, non esiste più una sola delle famiglie che abbiamo visto formarsi in Nuovo Mondo, nell’ultima pagina ci sono solo due orfani. Rosa aveva cercato di creare una famiglia nel Nuovo Mondo, non a caso la sua idea compare come simbolo stesso nella bandiere degli Orfani e Rosa stessa ne spiega il perchè a Cesar:
“[il cerchio]. È la famiglia. È spezzato per rappresentare tutti i legami che la Juric ha infranto. I padri e le madri che ha ucciso..i figli che ha rapito“
Piccolo appunto personale. Facile che sia una mia sensazione, ma nel vedere la presenza del rapace nelle prime tavole in cui compare la Juric, le immense finestre alle sue spalle che dominano la città, e la morte per mano di una sua figlia, ho avuto come l’impressione di vedere una certa somiglianza con la figura di Eldon Tyrell di Blade Runner.
La profondità de Il terrore non è solo merito di Recchioni (non me ne voglia), ma questa intensità emotiva è frutto anche dell’ottimo lavoro di tutti coloro che hanno collaborato a questo albo. La forza della trama è amplificata dai colori di Alessia Pastorello, che sa conferire con la prevalenza di rossi la violenza e la distruzione dei rivoltosi, preferendo un azzurro pulito e asettico per il freddo regime calcolatore della Juric; non è un caso che il mondo di Rosa e della Juric diventino cromaticamente un tutt’uno nel momento della loro morte, tonalità di rosso per entrambe. I disegni di Davide Gianfelice e Matteo Cremona sono espressivi e rivelatori di tutto il crescendo dell’albo, sanno ritrarre i personaggi nella loro pienezza, non sbagliano mai un’inquadratura, con la massima espressività dell’albo nella pagine 87. Il lettering è affidato a Marina Sanfelice, che riesce a inserire i dialoghi in modo preciso, pulito, aumentando il pathos delle tavole.
La copertina è opera del solito Matteo de Longis, che puntualmente racchiude nella sua tavola tutto il contenuto dell’albo; la posizione della luna nera sembra, alla luce della spiegazione del cerchio infranto di Rosa, un’eco oscura dell’anima degli Orfani
Il terrore però ci offre anche l’ingresso di un personaggio che non può non emozionare, che speriamo venga presto messo in campo nelle prossime stagioni. Ma dopo una bella pausa, perchè a partire dal 15 ottobre prenderà vita la prima di due miniserie di tre numeri che ci accompagneranno alla nuova stagione di Orfani, prevista in primavera; questa prima miniserie avrà come protagonista niente meno che la Juric, e già il titolo del primo numero promette bene: Il fiore del male!
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- USCITA: 14.09.2016
- SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Roberto Recchioni
- DISEGNI: Davide Gianfelice, Matteo Cremona
- COLORI:Alessia Pastorello
- COPERTINA: Matteo de Longis
- LETTERING: Marina Sanfelice
- CASA EDITRICE: Sergio Bonelli Editore
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