Oen, una raccolta di nove storie brevi di inizio carriera di Ryoichi Ikegami, permette una degustazione di storie che centrano il loro focus sulla cruda inumanità delle persone.
Queste narrazioni sono schiette, dirette, pungenti e lasciano solo un piccolo spazio all’umanità, che spesso si contrappone ad un mondo oscuro che la circonda. Il focus di queste storie è proprio la presenza costante di tale oscurità che, paradossalmente, diviene la protagonista assoluta, quasi a voler contrastare quel minimo di bontà che il cuore umano può riservare.
Come detto, il volume riporta nove storie del magaka, tra le quali troviamo proprio Gli Amori di Oen, narrazione decisamente più lunga e corposa delle altre. In questa, infatti, l’oscurità, presente fin da subito, viene sviluppata e fatta accrescere capitolo dopo capitolo, disegno dopo disegno. La lunghezza permette all’autore di approfondire la narrativa creando una backstory rapida ma di efficace impatto, che consente al lettore di intuire e capire lo sviluppo di alcune dinamiche. Di fatto, gli sviluppi di queste storie sono talmente fuori dal coro, rispetto alle tantissime narrative che procedono per il meglio, da risultare spiazzanti. Un contatto artistico con la brutale umanità che, purtroppo, si può trovare nel mondo tangibile, in cui siamo immersi. Se non fosse che l’autore è nato e cresciuto in Giappone, si potrebbe pensare che ascoltasse La ballata dell’amore cieco, di un certo Fabrizio De André, mentre scriveva la più lunga storia della raccolta. Non solo l’oscurità della protagonista viene fatta crescere ma anche la sua sofferenza che, nell’intrecciarsi degli eventi, impregna sempre più le pagine del manga.
Se da un lato ci troviamo a leggere sette capitoli della medesima storia, dall’altro il lettore avrà a che fare con tutti racconti, ben otto, piuttosto rapidi, con un tetro sviluppo ed una descrizione rabbiosa e schietta di problematiche attuali e di tradizioni passate. Passiamo per Il fiore bianco sbocciato in terra, che narra di una tradizione giapponese molto vecchia che, però, riaffiora nello shogunato Tokugawa. Proprio qui, dall’intervista a fine volume al mangaka, possiamo percepire il collegamento col suo desiderio, quand’era ventenne, dello scoppio di una nuova guerra, quindi del riaffiorare del passato nel presente. Arriviamo, dunque, a Il liquido bianco e Il senso di colpa che, rispettivamente, ci descrivono la forte debolezza umana, che nel secondo caso converge, tristemente, nell’egoismo nudo e crudo. Tutte le storie sono un’analisi della società, un’esplicitazione della rabbia dell’autore ed una critica a quanto ci circonda.
Queste narrative tetre, rabbiose e drammatiche vengono pregievolmente accompagnate da uno stile grafico scuro, asfissiante e, al contempo, angosciante. Un susseguirsi di toni neri, a volte evidenziati dalla sceneggiatura, fedele alle intenzioni del mangaka. Una tempesta, un incendio, una pioggia costante sono solo esempi di quello in cui il lettore viene immerso. I disegni sono evidentemente âgée, ma, come il vino, invecchiati bene. I personaggi, che sono i tratti più pesanti per uno stile vecchio, vengono ben distinti tra loro nei singoli rami narrativi. Infatti, l’unica pecca potrebbe essere data da un quasi copia ed incolla di alcuni personaggi tra una storia ed un’altra, rischiando, in un unico volume, l’evidenziazione di tale similitudine.
A fine raccolta viene presentata un’intervista, precedentemente accennata, di Toshiaki Sato a Ryoichi Ikegami nel quale vengono rivelati i collegamenti tra mondo reale dell’autore e ciò che poi ha tramutato in opera scritta, oltre alle varie influenze di cui ha risentito. Tra le risposte più di impatto, che ci permettono di capire ulteriormente l’evoluzione delle diverse storie,il mangaka dice: “Però sono storie che restano ed è proprio la scelta di disegnarle senza curarmi dei pareri altrui, senza concedere nessuna speranza al pubblico, che le rende tuttora leggibili. Come dice il mio editor, quelle troppo allegre col passare del tempo diventano imbarazzanti e impresentabili“.
Con queste parole si conclude la recensione di Oen, sicuramente consigliato, dalla lunghezza complessiva di 440 pagine e disponibile dall’1 marzo 2023 nelle fumetterie grazie a Star Comics.