Joker: Folie à Deux – La recensione del deludente film con Joaquin Phoenix

Follia e dualità si fondono, ma la pellicola non rende

1 Ott 2024

Era il 2019 quando Joker approdò sul grande schermo. Il film diretto e sceneggiato da Todd Phillips e Scott Silver fu subito acclamato dalla critica, vinse numerosi premi tra cui Premi Oscar, Bafta e Golden Globe. Fu una piccola rivelazione, film basato su un personaggio fumettistico che rompeva completamente tutti gli schemi fin’ora appartenenti al genere. L’introspezione psicologica, la sanità mentale, l’emarginazione dalla società dei ceti più deboli, questi sono stati tra i temi importanti della pellicola che l’ha consacrata al successo. Per non parlare dell’interpretazione magistrale di Joaquin Phoenix, unita ad una trasformazione psico fisica incredibile. Nel 2024 è uscito Joker: Folie à Deux, un sequel deludente, piatto e sconclusionato.

Trailer di Joker: Folie à Deux

Joker: Folie à Deux non ha convinto, Todd Phillips ha creato un seguito che regge il livello tecnico del primo film, ma dimentica di tutta la costruzione del personaggio, del pathos, dell’energia e della caratterizzazione dei personaggi e della messa in scena che ha fatto innamorare tutto il pubblico.

Lady Gaga e Joaquin Phoenix in una scena del film

La pellicola tratta del processo ad Arthur Fleck, in arte Joker, che deve rispondere dei suoi crimini davanti un giudice e una giuria, 5 omicidi totali, tra cui l’assassinio in diretta TV del presentatore Murray Franklin, interpretato da Robert De Niro. Arthur è rinchiuso all’interno del manicomio criminale Arkham State Hospital, in condizioni carenti, senza una cura medico-psichiatrica adeguata, bullizzato dalle guardie penitenziarie, senza amici. Il pattern della sua vita si ripete: isolato, contro una società che lo massacra in tutti i modi, senza una vera via d’uscita. Durante la sua detenzione, in attesa di giudizio, incontra Harleen “Lee” Quinzel da noi conosciuta come Harley Quinn, interpretata da Lady Gaga che regala l’aspetto, ma soprattutto la voce, alla compagna di follia di Joker. La trama è molto semplice, non vi spoileremo nulla, ma Arthur va a processo e per evitare la pena di morte dovrà dimostrare la sua bipolarità, facendo capire al giudice che gli atti criminali compiuti in passato erano guidati dal suo alter ego “Joker” e non dal povero Arthur, vittima di violenza infantile da parte della madre. Il sentimento dei cittadini di Gotham è spaccato, c’è chi lo odia e chi lo idolatra. I suoi emulatori si mascherano da clown, protestano per ottenere la sua libertà, creano un movimento forte e determinato dietro la sua follia. Lee è una di loro, lo supporta e lo sprona ad accettare sè stesso e rinunciare alla sua parte fragile, lo incita ad abbracciare Joker e uccidere definitivamente Arthur Fleck.

Anche se sul piano teorico può sembrare un buon film, la messa in scena è debole, piatta, ripetitiva. Seppur l’interpretazione di Phoenix resta magistrale, il Joker sceneggiato è una pallida ombra del sè stesso del passato. Il suo percorso è un climax discendente, ad inizio pellicola trionfa la sua assurdità psico-fisica, accompagnato dal suo tema musicale greve e inquietante, tuttavia presto la magia e il ricordo del primo film svaniscono lasciando il posto ad un piatto Arthur Fleck che non conquista lo spettatore, accompagnato da una Lady Gaga poco efficace. Difatti le scene tra i due non convincono, sono scariche di pathos e vi è poca alchimia. Lee dovrebbe essere la miccia che innesca la follia di Joker, ma risulta solamente un elemento di contorno che non aggiunge nulla alla storia, se non farci capire che finalmente Arthur conosce l’amore vero, in una relazione reale e non immaginaria. La parabola discendente di Joker, invece, non riesce ad esprimere come si deve la potenza del suo personaggio che sembra sopita e ridondante per tutto il film. Il tutto è accompagnato da scene di Musical tra Lee e Arthur, scene che dovrebbero farci immergere maggiormente nella follia del nostro protagonista ma piuttosto sembrano totalmente slegate dalla storia, non trasmettono particolari emozioni e quasi disturbano il ritmo della visione. Sono 13 le scene dove i nostri protagonisti cantano e ballano canzoni che fanno parte della vita di Arthur, canzoni che rievocano la sua infanzia, il rapporto con la madre e con l’amore. L’effetto ottenuto purtroppo è opaco, non risplendono come si deve e come ci si aspetta.

Passando al tema principale del film: la follia e il dualismo. Il titolo in sè è esplicativo di questi concetti: Folie à Deux, dove nella psichiatria è indicato il disturbo psicotico condiviso. La follia quindi è condivisa tra Arthur e Lee, e viceversa, perchè lei porta lui ad abbracciare Joker ed abbandonare Arthur ma anche l’exploit di Joker del primo film ha innescato la pazzia di Lee che si fa internare nel manicomio di Arkham e diventa ossessionata dal personaggio maniacale del clown assassino. Possiamo trovare in questo film maggiori livelli di lettura sia della follia condivisa che del dualismo, la stratificazione è molto importante, perchè la condivisione della follia è anche verso la società dei più deboli, che idolatrano Joker e lo prendono come esempio. La dualità, invece, è riscontrabile sia tra i due amanti, nel loro rapporto morboso e malsano, sia all’interno della psiche di Arthur che combatte con sè stesso nell’accettazione o repulsione del suo alter ego Joker. La sua lotta interna è molto forte, si percepisce la sofferenza ed in questo la pellicola fa un buon lavoro, ma la resa non regge il livello per tutto l’arco narrativo. A metà del film si soffre un po’ per quel senso di ripetizione delle dinamiche e delle scene, specialmente quelle musical, che non decollano mai e non riescono a colpire in pieno lo spettatore come fecero nel capitolo precedente. Ecco perchè in precedenza citammo il climax discendente, che è un po’ la sintesi sia del percorso di Arthur ma anche dell’interesse dello spettatore.

CONCLUSIONI: Joker: Folie à Deux è un film che non rispetta le aspettative, enormi, che il precedente capitolo aveva creato. Il risultato è un film ridondante, piatto, che affronta i giusti temi ma forse nel modo sbagliato. La messa in scena è un climax discendente che non rende giustizia alla storia creata nel primo capitolo, il personaggio del Joker risulta una pallida ombra della sua precedente versione. Le parti Musical non apportano nessun approfondimento alla trama o all'interpretazione della follia di Arthur, il risultato è una Lady Gaga brava che però interpreta un personaggio che è quasi inutile ai fini della storia. Joaquin Phoenix interprete eccellente, come sempre, e regia e comparto tecnico restano sempre di alto livello. Purtroppo, con grosso rammarico, questa pellicola non convince.

VOTO FINALE: 5

SCHEDA FILM

  • USCITA: 02/10/2024
  • GENERE: Drammatico, Musical
  • REGIA: Todd Phillips
  • DURATA: 138 minuti
  • SCENEGGIATURA: Todd Phillips, Scott Silver
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