La letteratura e il cinema non hanno mai mancato di trattare temi e argomenti anche poco diffusi e conosciuti nei Paesi di destinazione di libri e pellicole. Ne è un chiaro esempio il gioco, in voga soprattutto nelle Americhe e sicuramente meno gettonato in nazioni come l’Italia, dove la cultura del casinò è molto più limitata non solo rispetto agli stati a stelle e strisce, ma anche rispetto ad altre zone d’Europa. Nel caso dei romanzi, comunque, è evidentemente concessa molta più libertà, anche perché alcuni particolari delle dinamiche del tavolo verde sono essenziali alla trama. Si pensi ad esempio a “Il giocatore” di Fyodor Dostoevskij, che riguarda la febbre del gioco e tutte le conseguenze che ne possono derivare. Il testo fu redatto peraltro in fretta e furia perché l’autore aveva contratto veramente dei debiti di gioco nella vita reale e se non avesse consegnato il romanzo in tempo avrebbe perso ogni guadagno sulle sue pubblicazioni. Dostoevskij dettò quindi tutti i capitoli alla sua compagna, riuscendo a completare il tutto a poche ore dalla scadenza prefissata.
La storia è ambientata nella fantasiosa città tedesca di Roulettenburg, dove il gioco rappresenta l’attrazione principale. Aleksej Ivànovic lavora come educatore in una famiglia dai mille problemi, nella quale un vecchio generale insegue l’amore di una giovane ragazza francese e nella quale vive anche Polina Aleksàndrovna, di cui lo stesso Aleksej è innamorato. Nel cercare di corteggiare la fanciulla, però, il protagonista deve fare i conti con la concorrenza del marchese francese des Grieux, che ha portato il generale a ipotecare il patrimonio di famiglia. Aleksej si dedica al gioco anche per salvare Polina dai debiti, ma non riesce ad ottenere i risultati sperati. La trama si evolve quindi facendo conoscere al lettore svariati personaggi che corrispondono agli stereotipi dei classici giocatori da sala, descritti da Dostoevskij come a voler fornire una sorta di guida sull’ambiente del gioco.
Un altro romanzo piuttosto conosciuto è “Bringing Down The House” di Ben Mezrich, che si concentra sul Blackjack, un gioco di carte americano nel quale non si sfidano gli altri partecipanti, bensì il mazziere, a turno. Questo libro avrebbe poi ispirato il film “21” nel raccontare la storia del MIT, un gruppo di 6 studenti che in passato hanno speculato sulle loro notevoli abilità matematiche per vincere facilmente nei casinò di Las Vegas, applicando tecniche e strategie ancora oggi studiate dai più grandi appassionati del gioco in tutto il mondo. Anche a causa delle leggendarie gesta del MIT, oggi molte azioni vengono proibite ai tavoli di Blackjack; se si viene sorpresi a contare le carte, ad esempio, si viene allontanati dalla sala.
Maggiormente incentrato sulle tematiche amorose è “Sex, Lies and Video Poker” di Bob Dancer, in cui il protagonista Chris sembra innamorato del Poker esattamente come la sua Annie. Chris è un uomo d’affari della California del Sud che vuole sfruttare le sue capacità nel gioco proprio per conquistare la ragazza, che non nasconde un passato piuttosto travagliato. Diverso il tenore di “Paura e disgusto a Las Vegas” di Hunter Stockton Thompson, una specie di romanzo autobiografico in cui l’autore si cala nei panni di un giornalista che, accompagnato dal suo avvocato, giunge a Las Vegas per seguire una corsa motociclistica, finendo però col rimanere ammaliato da tutto ciò che si ritrova davanti in quella che viene considerata ancora oggi la patria del gioco mondiale.
Anche se giochi come Blackjack o Roulette non sono tra i più apprezzati in Italia, anche lo Stivale si è dato da fare per descriverne i retroscena. Non solo i romanzi, ma anche le guide rientrano nell’ampia letteratura a tema e uno dei testi più interessanti in merito è stato scritto da Roberto Michilli: “Fate il vostro gioco” analizza la parte tecnica che caratterizza i giochi di carte come il Poker, soprattutto per quanto riguarda i metodi di calcolo. Impossibile ignorare l’espansione che certe attrazioni hanno ottenuto a livello globale: il Poker stesso ha visto svilupparsi versioni alternative come il celebre Texas Hold’em e la popolarità del gioco è accresciuta sempre di più. I giochi di carte, in generale, sono diventati anche competitivi e in giro per il mondo vengono istituiti periodicamente degli appositi tornei: un motivo in più che spinge gli appassionati a saperne sempre di più.