HELLBOY: TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE

2 Nov 2015

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HELLBOY: NON TUTTI I DIAVOLI SONO CATTIVI!

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Che cos’è che fa dell’uomo un uomo? Le sue origini? Il modo di inizio delle cose? O qualcos’altro?”
Con queste parole il professor Trevor Bruttenholm apre il film Hellboy, di Guillermo del Toro. Questi interrogativi sono riferiti al protagonista della pellicola, che oggi andremo a conoscere nella sua prima vita, quella che tutt’ora si svolge nel mondo dei comics. Dimenticate tutto ciò che pensate di conoscere, perchè i mostri esistono ma alcuni sono là fuori per proteggerci; Hellboy e il Buon Samaritano sono in prima fila nella lotta contro il male!
La maggior parte del pubblico associa il nome di Hellboy alle due pellicole di del Toro e alla faccia rocciosa di Ron Perlman, ma il mito di Red (uno dei soprannomi di Hellboy) nasce nell’agosto 1993 dalla mente di Mike Mignola, che ne disegnerà anche i primi albi.
Nel nostro Paese compare nel 1994, col suo primo albo Il seme della distruzione, in cui Mignola ci presenta le origini di questo interessante eroe.hellboy

La storia di Hellboy inizia nel 1944, il 23 dicembre, giorno in cui la Setta di Thule, un gruppo di studiosi del paranormale al soldo di Hitler, cerca di evocare sulla Terra gli Ogdru Jahad, demoni in grado di portare la distruzione su questo piano esistenziale. A capo di questo esperimento viene posta la divisione nazista della Ahnerbe, al comando dello stregone Russo Grigorij Rasputin, intenzionato a sfruttare questa occasione per evocare il signore delle armate infernali, Anun un Rama. Prima che il rituale venga compiuto, le truppe americane guidate dal giovane professor Bruttehholm intervengono e fermano questo piano diabolico, ma non prima che da un portale dimensionale fuoriesca un essere minuscolo, poco più di un bambino, rosso, con due piccole corna e con la mano destra di un materiale simile a roccia; mentre le truppe vorrebbero eliminarlo, il professore si oppone, prendendo sotto la sua protezione la creaturina, che dal suo aspetto luciferino trae il suo nome: Hellboy!
Per Bruttenhom inizia un’avventura emozionante, che lo vedrà affezionarsi alla creatura e a trattarla come un figlio, cercando di farlo crescere in maniera normale nonostante la sua diversità; per la loro sicurezza dovranno vivere a lungo in una base militare sperduta nel deserto del Nuovo Messico (suona qualche campanello?), fino a che non verrà creato il B.P.R.D. (Burau of Paranormal Research and Defense), una segretissima agenzia governativa impegnata a difendere il nostro mondo da mostri e minacce di natura poco ortodossa.

Proprio all’interno di questa agenzia Hellboy troverà la sua dimensione, un modo per sentirsi parte di un qualcosa in cui lui non sia l’eccezione, ma la normalità. Immaginate di essere un demone sulla Terra, ma con uno spiccato senso del giusto e impegnato a difendere gli altri; certo, molto ha fatto l’educazione impartita dal professor Bruttenholm, ma l’interrogativo che apre il nostro articolo (anche se preso dalla prima pellicola di Del Toro) è emblematico della natura del nostro eroe.
Hellboy invecchia più lentamente, dovrebbe essere prossimo alla pensione, eppure dimostra poco più di trent’anni; ha una forza sovraumana, una resistenza invidiabile e guarisce da qualunque ferita con estrema rapidità! Come se non bastasse gira con questo immenso braccio di pietra indistruttibile, che, il caso vuole, sia la chiave (letteralmente!) per aprire le porte alla discesa dell’inferno in Terra! Non è facile esser visto da molti (quasi tutti) come uno strumento più che come un individuo; anche Mignola ha scelto di dare al suo personaggio una nota di umanità, un patimento interiore che crea uno stupendo contrasto tra la sua immagine diabolica e il suo animo incredibilmente umano, una sua personale lotta interiore che dona alla storia una sottotrama di impatto, che ci aiuta ad entrare in sintonia con Hellboy.
Ma all’interno del B.P.R.D. non ci sarà lavoro per il nostro colosso rosso, ma anche amicizia e una famiglia. Dovendo fronteggiare minacce paranormali, chi potrebbe sconfiggere mostri ed affini se non un mostro?hellboy

Da questa idea, Mignola ha deciso di affiancare ad Hellboy una serie di altri eroi non propriamente di bell’aspetto e con poco di umano, almeno apparentemente. Il primo di questi agenti speciali è Abe Sapien, il miglior amico di Hellboy; Abe è un esperimento scientifico, un ibrido uomo-pesce che venne ritrovato durante la costruzione di un ospedale, ancora racchiuso nel suo cilindro di conservazione. Fu però la data apposta sulla sua prigione ad aiutare i membri del B.P.R.D. a dargli un nome: 14 aprile 1865, il giorno dell’assassino di Lincoln (da questo riferimento venne battezzato Abe, che in America è il diminutivo di Abraham). Abe ha dei poteri di percezione estremamente sviluppati, non ha un grande forza o resistenza come Hellboy, ma ha una buona cultura e tendenzialmente è il più calmo e riflessivo dei due, una sorta di freno all’irruenza del protagonista.


SONO STATI GIRATI DUE FILM SU HELLBOY DAL REGISTA GUILLERMO DEL TORO


A loro si accompagna la più “nomale” del gruppo, Elizabeth Sherman. Apparentemente sembra fuori posto, nessun segno esteriore di anormalità e un carattere schivo e tendente al pessimismo, col vizio del fumo; Liz è una pirocineta, un individuo capace di evocare e controllare le fiamme, usandole come arma. Questo suo potere è stato spesso motivo di sofferenza, specialmente quando si manifestava le prime volte, in episodi che hanno visto le fiamme sfuggire al controllo di Liz, incapace di accettare questo sconvolgente potere.
Ad arricchire le fila degli agenti del paranormale vengono introdotti man mano nuovi persoanggi, tutti legati, in qualche modo, al tipo di lavoro svolto da Hellboy e compagni, sempre con qualche piccolo potere o un origine paranormale che ne motivi l’assunzione dalla misteriosa agenzia; basti pensare all’homunculus Roger, esperimento alchemico parzialmente riuscito, o all’ectoplasmico Johann, uno spirito costretto a vivere dentro una tuta speciale dopo una seduta spiritica fallita.

Sono personaggi incredibilmente divertenti e appassionanti, così umani nel loro vivere in modo spesso drammatico la loro diversità che è impossibile non affezionarsi a loro; l’alchimia che si crea nel gruppo è entusiasmante, in grado di raggiungere sia picchi di adrenalina nelle scene di azione sia punte di comicità da lacrime agli occhi in certi frangenti.
Mignola riesce a dare al suo B.P.R.D. una vitalità incredibile, porta il lettore a immaginare che ciò che legge sulle pagine di un volume stia accadendo realmente da qualche parte nel mondo, in segreto e senza che nessuno lo venga mai a scoprire; le trame sono avvincenti, mai scontate e con un buon ritmo narrativo, raccontate in volumi che possono esser visti sia come one shot che come parte di un più vasto universo narrativo.hellboy

La vera impronta distintiva di Hellboy è il tratto di Mignola, duro, essenziale, in perfetta linea con la narrazione delle avventure del suo eroe; non significa che manchi di dettagli, anzi nel suo modo particolare di tratteggiare, Mike Mignola arricchisce di particolari le sue tavole, dimostrando grande amore verso ciò che disegna, una sottigliezza che all’appassionato di fumetti non sfugge mai.
La cura nei disegni viene riproposta anche nell’ideazione delle storie dell’arco narrativo principale, in cui Mignola inserisce dettagli, approfondimenti, spesso raccogliendo personaggi anche dalla mitologia di altre culture (uno su tutti, la presenza della stega Baba Yaga) , cercando di dare in pasto al lettore un mondo organico e credibile, ma soprattutto appassionante!

La vita editoriale di Hellboy ormai ha superato i vent’anni, e all’interno di questa avventura sono comparse anche delle piccole diramazioni, o spin off come va di moda dire oggi; in parallelo alle avventure di Red sono nati i volumi che narrano le avventure dei suoi compagni (Hellboy presenta B.P.R.D.), altri in cui scopriamo di più sull’eroe spesso citato dal protagonista nelle sue missioni (Hellboy presenta Lobster Johnson) e una serie tutta dedicata al suo amico Abe (Hellboy presenta Abe Sapien); questi excursus dalla serie principale non distolgono l’attenzione del lettore dalle avventure di Hellboy, ma anzi ne danno maggiore profondità, creando un contesto più ampio in cui tutto ciò che il nostro agente preferito vive ha ripercussioni anche su altri personaggi, delineando un quadro più ampio in cui potersi calare.
Hellboy è un fumetto divertente, profondo, epico e soprattutto umano, in cui possiamo rivedere alcune delle difficoltà quotidiane viste dagli occhi dell’altro, del diverso; ma oltre questo aspetto più introspettivo, nel fumetto ci sono avventura, mistero e divertimento, tutto mescolato in una miscela esplosiva che ci regalerà ore di piacevole lettura!

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