Halloween è alle porte, e noi di Nerdgate vi consiglieremo cosa guardare durante questa singolare “festa”.
Il quesito rimane solamente uno: cosa può spaventare il pubblico, più del 2020 e del 2021? Forse, questi 5 film che andremo ad elencare in calce, visto e considerato che la scelta vige sulle tante sfaccettature di cui è composta la paura, che da sempre è sfruttata da tanti artisti e tanti autori per intrattenere in maniera macabra gli appassionati e i vari spettatori occasionali.
Non ci resta che partire con questi 5 “cineconsigli”, che andranno a scavare nelle pellicole horror meno commerciali, cercando di far conoscere a voi lettori, lungometraggi troppo sottovalutati e poco esaltati dalla critica.
ERASERHEAD – (DAVID LYNCH 1977)
Per quanto sia un film apprezzato e conosciuto dagli appassionati, di certo non ha ancora il successo che merita, e forse, non lo avrà mai. Quando si parla di Lynch, e in questo caso di Eraserhead, Halloween trema ogni volta. Risulta sempre complicato stilare un quadro completo della trama e dei vari significati dell’opera, quindi, visto che la concezione del primo lungometraggio del regista varia da spettatore a spettatore, ci limitiamo ad esaltarne la qualità, sia a livello visivo e tecnico, sia per le sensazioni che lascia durante la visione, che variano dall’inquietudine a vari stati di angoscia e ansie croniche, passando per un delizioso disgusto malato, fino ad arrivare ad “estrarre” le paure e le paranoie più profonde del pubblico.
All’inizio del film, un misterioso essere sfigurato attiva delle leve in una casupola situata su un pianeta.In una città tetra e industriale, il tipografo in ferie Henry Spencer torna al suo squallido appartamento quando riceve dalla vicina di casa la notizia di essere stato invitato da una ragazza, Mary X, con cui Henry ha avuto in precedenza una relazione.
Insomma, in poche parole, se volete un film che si adatti alla perfezione al tema dell’orrore, Eraserhead, fa per voi, fa per tutti; basti pensare che Kubrick proiettava la pellicola sul set di Shining, per turbare e segnare gli attori del film, per donare loro un senso di angoscia che turbava psicologicamente la loro anima, e i risultati li abbiamo apprezzati e compresi tutti.
EL MAQUINISTA (L’UOMO SENZA SONNO – BRAD ANDERSON – 2004)
El Maquinista, proprio come Eraserhead, per quanto sia conosciuto da una nicchia ristretta di appassionati, di certo non è famigerato come altre pellicole (che saranno menzionate alla fine dell’articolo per dei consigli veloci su “horror mainstream”), quindi proprio per questo motivo, il consiglio di visionarlo durante il periodo di Halloween è sempre valente. Il genere vige sul Thriller/Thriller psicologico, ma le tinte horror, in questo film con protagonista Christian Bale, sono davvero evidenti.
Trevor Reznik cerca di liberarsi di un cadavere avvolto in un tappeto, ma viene avvistato da qualcuno, che gli punta una luce in faccia.Trevor, un operaio, non riesce a dormire da un anno a causa di uno shock; il suo fisico, stremato dalla mancanza di riposo e di energie, ha un aspetto ormai cadaverico e la sua mente comincia a giocargli brutti scherzi: vede un po’ ovunque, infatti, un certo uomo di nome Ivan che inizia a perseguitarlo.
Lo stato psicologico del protagonista viene mostrato al pubblico in tutto il suo ardore, sia a livello mentale che fisico (visto il peso di Bale intorno ai 40 kg di Bale dice tutto), facendo sprofondare il fruitore dell’opera in un abisso senza fine, dove la concezione del reale e dell’irreale sarà scombussolato con il passare dei minuti.
THE WITCH (ROBERT EGGERS 2015)
The Witch è il film che ha lanciato la talentuosa attrice Anya Taylor -Joy (anche se il successo popolare è stato ottenuto grazie a “Split” e “Queen’s Gambit”), che già in tenera età ha tirato fuori una performance degna di nota, che ha donato al regista Eggers il volto giusto per la sua pellicola horror.
New England, anni 1630. William, religioso predicatore, insieme alla moglie Katherine e ai cinque figli – la figlia Thomasin, il figlio Caleb, i gemellini Mercy e Jonas e il neonato Samuel- , viene allontanato dalla comunità puritana in cui vive per il suo estremismo nell’interpretazione della parola di Dio.[4] Si reca così nei pressi di un bosco – nella speranza di vivere in modo umile e sereno – praticando agricoltura e allevamento per sfamare la propria famiglia. Un giorno Thomasin, mentre accudisce Samuel in un campo, fa con lui il gioco del cucù; si copre un momento gli occhi e quando li riapre il bimbo è misteriosamente scomparso. Si scopre che a rapire Samuel (non ancora battezzato) è stata una strega, che lo porta in una casa nel bosco dove lo uccide per fare un unguento con i suoi resti.
Un horror atipico che giostra la sua struttura sul trauma psicologico che può provocare la visione di alcune vicende, che fanno empatizzare l’animo umano dello spettatore, non con i classici “Jumpscare” ma con scene strazianti che mostrano azioni atroci provocate dai protagonisti, senza uso di un’eccessiva violenza, che cede il posto ad un vera tortura psicologica.
THE LIGHTHOUSE (EGGERS 2019)
Eggers ha due film in questa classifica, ma non poteva essere altrimenti. Le prime due opere del regista sono il simbolo indistinto dell‘”underground horror” attuale, che ancora non riesce a raggiungere il grande pubblico per via di film troppo complessi e pregni di significato, che non lasciano al cervello nemmero un secondo per respirare (gli slasher movie, non approvano).
Verso la fine dell’XIX secolo, un uomo di nome Ephraim Winslow si reca su un’isola remota al largo delle coste del New England per lavorare un mese come guardiano del faro, sotto la supervisione dell’anziano e irascibile custode, Thomas Wake. Nei suoi alloggi, Winslow scopre nascosta la statuetta di una sirena che decide di tenere per sé. Wake si dimostra subito molto esigente, assegnandogli lavori sempre più pesanti, come occuparsi di svuotare i loro vasi da notte e trascinare pesanti contenitori di cherosene su per il faro, vietandogli però categoricamente di accedere alla cima, da dove proviene la luce; Winslow nota infatti che ogni sera Wake sale di nascosto in cima al faro e si spoglia dinanzi alla luce.
La scelta del bianco e nero da parte del regista, offre un immedesimazione maggiore per quanto riguarda la location e l’anno in cui è ambientato, donando alla pellicola un tocco vintage, che sa di nuovo. Willem Dafoe e Robert Pattisnon reggono tutto il film, portano in spalla un compito davvero complesso, un compito affidato a due tra gli attori migliori della loro generazione, che ancora una volta danno il meglio di sè, offrendo spunti filosofici e simbolici non indifferenti, nell’horror psicologico, dalle tinte Lovecraftiane, meno convenzionale dei nostri tempi (ma attuale allo stesso dando, se si guarda profodamente al significato recondito).
MARTYRS (PASCAL LAUGIER 2008)
Martyrs mescola una forte violenza visiva e psicologica, per lanciare un messaggio potente e diretto riguardante il senso della vita. Un film spinto, macabro, assurdo e massacrante, che vi farà riflettere una volta conclusa la visione, che pervaderà il vostro animo, riempiendolo di angoscia, paranoie, disgusto e riflessione.
Lucie, una bambina scomparsa da un anno, viene ritrovata mentre corre ferita e sconvolta lungo una strada. In ospedale i medici scoprono che è stata rinchiusa e torturata fisicamente e psicologicamente, ma non c’è segno di violenza sessuale. La sparizione rimane un mistero. Un’altra bambina che si trova ospite dell’istituto in cui la protagonista è stata collocata, Anna, che è diventata nel frattempo amica di Lucie, viene interrogata dalla polizia per tentare di far luce sul rapimento di quest’ultima, ma Anna afferma che Lucie non racconta ciò che ha passato e spera che i suoi aguzzini vengano catturati. Intanto Lucie è tormentata dalle visioni di una donna mostruosa, che continua ad aggredirla.
La pellicola francese, come gli altri film, è pregna di significati e simbologie, capaci di scatenare nello spettatore forti emozioni e grandi quesiti, che spesso non troveranno le risposte dovute.
MENZIONI ONOREVOLI
Le menzioni onorevoli comportano una raffica di titoli non menzionati nella classifica, non perché non sono validi, ma per il semplice motivo che questi ultimi sono già famigerati, o semplicemente “spogli” a livello di contenuto profondo, che lasciano spazio solamente alla violenza fisica, tipo la saga di Saw. I film horror che consigliamo nelle menzioni onorevoli sono i seguenti: Suspiria (Guadagnino e l’originale di Argento), Nightmare – Dal Profondo Della Notte e il terzo capitolo, ovvero I Guerrieri Del Sogno, a seguire Halloween I e II (potete tranquillamente saltare gli altri della serie classica), Halloween – The Beginning e i primi due capitoli del remake, The Midsommar, Noi e Get Out. Passando dalle terre del Sol Levante, possiamo consigliare Thriller e horror psicologici come Suicide Club, Ring, The Grudge, Ju On, The Call e Tomie. Ce ne sono tanti altri, ma se volete gustarvi film orrorifici più “impegnati” seguite la classifica analizzata antecedentemente.
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