Dragonball SD, il lavoro di Naho Ohishi pubblicato in Giappone nel dicembre del 2010, e che ho avuto il piacere di leggere grazie a StarComics, si rivela un racconto con una vena ironica piacevole e divertente. Il Dragonball Super (Deformed), ecco perché SD, che vale la pena vedere. Si, è una chiara critica alla saga ufficiale e, in teoria, più seria di DBS che ha veramente smontato la bellezza di un anime altrimenti ottimo.
La trama è inutile introdurla: è la solita e più che conosciuta trama alla quale vengono levati i tanti filler e alcune parti non fondamentali. Facendo, quindi, più un’operazione di taglia e cuci che di aggiunta, Ohishi tramanda la tradizione con una piacevole aggiunta originale di ironia. Corpi piccoli, teste grandi ed espressioni palesemente più goffe, fanno già sorridere, pensando a quelle scene più serie della saga.
Sostanzialmente, stiamo parlando di una delle pochissime autrici di cui il maestro Toryiama avesse fiducia, alla quale ha dato il nulla osta per un’opera ironica su DB. Il suo carattere grafico più bambinesco permette di puntare ad un pubblico giovane. Per la vecchia guardia, ossia i lettori di vecchia data, il lavoro della mangaka può essere sicuramente piacevole ma al tempo stesso spiazzante. Questo perché, come detto prima, immaginarsi un momento catartico come l’esplosione di Crilin per mano di Lord Freezer, con questi design, potrebbe un po’ stridere. In effetti, i ricordi di quella scena con, in più, gli AMV con i Linkin Park suscitano in me ricordi di momenti epici e degni di figaggine. Al di là di queste personali conclusioni, un accostamento del genere può solo che far bene ad un anime che, ultimamente, sta davvero regalando lavori non all’altezza della nomea.
Per finire, il manga si trova in edicola e sul sito di StarComics al prezzo di 7,90€.