Ci sono delle figure all’interno del mondo dei fumetti che, pur essendo degli eroi, nascondono un lato oscuro, un qualcosa che li tiene profondamente lontani non solo dalla massa della gente comune, ma anche da coloro che dovrebbero essere alleati, amici, custodi di una difficoltà comune fatta di silenzi e segreti. Bene o male, che siamo nel mondo DC o in quello Marvel, capita che anche questi eroi solitari debbano interagire all’interno di una squadra di supereroi, dovendo abituarsi alla convivenza, ma soprattutto ad un elemento che la natura schiva di cui sono dotati non riesce a farsi una ragione: la fiducia.
Due supereroi in particolare, delle due diverse case editrici, sono simbolo di questa forma di solitudine, entrambi maniaci del controllo, entrambi dotati di una mente geniale, entrambi solitari per natura: Batman e Iron Man. Una delle cose che mi ha sempre stupito di due miliardari eroi è l’aver preparato un piano per sconfiggere non solo ogni nemico, ma anche ogni alleato, per esser sempre pronto ad affrontare ogni battaglia al meglio; si tratta due menti pianificatrici, ma non sempre questo estote parati si rivela essere una mossa vincente.
E Batman lo scopre in La torre di Babele, che viene ripresentata in DC Best 6 da RW Lion.
IL DIFFICILE COMPITO DI BATMAN NELLA JUSTICE LEAGUE SMASCHERATO DA UN FOLLE PIANO DI RA’S AL GHUL
Ra’s Al Ghul come sempre intenzionato a liberare il mondo dalla parassitica presenza dell’uomo, decide di mettere in atto un piano incredibile: confondere la capacità di parlare del mondo intero. Prima si priva la gente della capacità e poi si confondono le lingue, con un profetico nome dato al dispositivo usato di Torre di Babele. L’unico ostacolo è che la Justice League of America potrebbe fermare il piano dalla Lega degli Assassini, ma un uomo ha un piano per fermare la Justice League of America, sa come mettere fuori gioco ogni singolo membro: Batman.
Ra’s è da sempre il nemico più intelligente e preparato di Bats, pianifica al limite del maniacale ogni mossa, quindi sa che per tenere a basa la Justice League of America basta separarne i membri, e colpirli individualmente; per farlo, il primo da isolare è proprio Batman, il detective che tanto ammira e che vorrebbe come suo erede e marito per la figlia Talia. Non a caso il primo step del suo piano è proprio colpire Bruce, ferendolo dove più fa male, dandogli un’esca a cui non potrebbe mai resistere: trafuga le bare dei genitori. Messo Batman sulle tracce delle bare, colpire gli altri aderenti alla Justice League of America è rapido e sicuro, almeno fino a quando Batman non riconosce la strategia usata da Ra’s, il suo piano.
Bruce non riesce a fidarsi, non ne ha la forza; per quanto possa sentirsi amico di Kal-El e credere di fidarsi, per quanto rispetti Diana o si senta a suo agio con gli altri membri, tiene comunque un certo distacco, una lontananza che gli consente di non lasciarsi avvicinare. Nel suo mondo tutto è ricondotto ad un piano,esser pronti ad un’evenienza estrema, sempre; se Superman è il simbolo della Justice League of America per la gente, il faro splendente che tutti ammirano, Batman è lo stratega che nell’ombra pianifica tutto, grazie alla sua mente brillante, al suo ingegno senza eguali. Ma è una vita solitaria, un peso che Bruce ha accettato, sapendo che un giorno le sue decisioni avrebbero avuto conseguenze.
Quando il piano di Ra’s Al Ghul viene attuato, il segreto dei piani di Batman diventa palese ai suoi compagni, che si sentono traditi; alcuni come Martian Mahnunter o Kyle Rayner (la Lanterna Verde ) capiscono la sua posizione, ma altri non riescono a perdonare, a comprendere. La Justice League of America non è un gruppo di eroi, per loro la Torre di Guardia è casa, sono famiglia; ma per chi è cresciuto senza una famiglia, per chi ha sempre lottato in nome della giustiza ad ogni costo, che non ha poteri come tutti loro, questo può bastare? Bruce Wayne non ha capacità sovraumane, combatte perché si è allenato per anni ai massimi livelli, costruisce ogni sua arma, deve combattere eserciti di assassini o metaumani che potrebbero eliminare un uomo qualunque in una mossa. Lui deve essere comunque pronto, Batman ha sempre un piano, è ciò su cui conta la Justice League of America. E Batman ha anche uno stratagemma per fermare loro, in caso perdano la ragione (non a caso viene citato Agamennone, un alieno che aveva preso il controllo della mente dei membri della Justice League of America); come i suoi compagni prendono la decisione è il prezzo pagato da Batman, esiliato dalla Justice League con il voto decisivo di Superman. Ma anche altri personaggi pagano il prezzo del suo operato: Oracle, Robin e Nightwing vengono ora visti come collaboratori di Batman, forse anche loro hanno dei piani segreti?
Da tenere anche in considerazione Talia al Ghul, che è l’artefice del furto dei dossier di Batman. La Figlia del Demone è innamorata di Bruce, ma deve sottostare al suo ruolo di figlia di Ra’s, obbedendo ai suoi ordini; in La torre di Babele questo doppio ruolo la prova nel carattere, la fa dubitare del padre e di se stessa, come se non fosse altro che uno strumento. Dover tradire l’uomo che ama la rende per la prima volta in grado di ribellarsi al folle padre, tradendolo per aiutare il suo amato. Il duello interiore di Talia è un altro aspetto appassionante di questa storia, profondo e drammatico, che segna profondamente il personaggio.
Mark Waird riesce a costruire una trama spettacolare, intensa, ma soprattutto ha il coraggio di mettere Batman e il suo gruppo di alleati di fronte alla sfiducia nutrita dal Cavaliere Oscuro in tutti, il suo non volersi fidare; il ritmo della storia è serrato, travolge il lettore e lo porta a dover scegliere se Batman sia colpevole o innocente, se comprendere o condannare.
Il lavoro dei disegnatori (Porter, Geraci, Scott) è strepitoso. Le inquadrature sono sempre impeccabili, i tratti dei volti dei personaggi sono di un’espressività intensa; nessun particolare è lasciato al caso, ogni postura dei personaggi ha un suo perché che ne riflette il pensiero e la tensione del momento!
Le due storie d’appendice (Proiettile Verde per il duo Supes/Bas e Rivelazioni per Aquaman e Wonder Woman) servono per dare un’idea delle dinamiche interne tra i membri della Justice League; questo sesto numero di Dc Best presenta ancora un volta una storia epocale, fondamentale per comprendere appieno la mente di Batman e capire il suo difficile ruolo.