Amato o odiato C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino è stato uno degli ultimi film di successo prima dello scoppio della pandemia, ma in modo innegabile sono presenti dei buchi di trama e dei tagli, magari non voluti, che non hanno reso il film il grande atteso capolavoro di Tarantino. Per regalare altro materiale ai propri fan la pellicola e soprattutto per aggiungere alcuni eventi secondari alla storia, il regista ha pubblicato di recente un libro complementare al film intitolato proprio C’era una volta a Hollywood.
Se avete visto il film potete anche saltare interamente questo capitolo della recensione, in caso contrario facciamo un piccolo recap della trama:
“Rick Dalton, attore televisivo di telefilm western in declino, e la sua controfigura Cliff Booth cercano di ottenere ingaggi e fortuna nell’industria cinematografica al tramonto dell’età dell’oro di Hollywood.”
Sebbene i protagonisti principali siano Rick e Cliff, la storia ruota attorno anche a Sharon Tate e Roman Polanski e a tutta la Manson Family, che a differenza della pellicola, viene più approfondita all’interno del libro con retroscena e flashback sulla vita di Charles Manson e di come si è arrivati agli eventi di Cielo Drive. Come detto in apertura, il libro di C’era una volta ad Hollywood va a integrare ed approfondire alcuni aspetti della pellicola che sono stati tralasciati, come il rapporto tra Rick Dalton e Trudi Frazer sul Set di Lancer, i vari incontri tra Pussycat e Cliff Booth e tanti altri. L’unica cosa non presente nel libro, ma presente nella pellicola, è il trambusto di Cielo Drive ad opera della Manson Family.
C’era una volta ad Hollywood ci trasporta nella città più famosa degli Stati Uniti dove risiedono tutti gli attori e le star più famose, di diverse culture o ideologie ma accomunati da una sola cosa: La voglia di sfondare nell’industria cinematografica o musicale. Questa voglia accomuna Cliff, Rick e Charles Manson anche se sono diversi gli uni dagli altri: Rick Dalton vuole tornare sulla cresta dell’onda per sentirsi realizzato e non essere costretto a lasciare la casa che ha comprato. Cliff Booth è un ex soldato dell’esercito Americano, accusato di aver ucciso sua moglie, in costante ricerca di un lavoro per cambiare la sua vita. Per quel che riguarda il personaggio di Charles Manson è bene precisare che il vero leader della Family è diametralmente opposto alla trasposizione Tarantiniana del personaggio: Il giovane Charlie è il leader di un gruppo di Hippie con la passione per la musica con la sola voglia di entrare nel mondo della musica per non perdere il suo posto di leader della gruppo e con la costante paura di veder crollare tutto quello da lui costruito. Le ambientazioni della Los Angeles Hollywoodiana degli anni 70 sono le stesse della pellicola del 2019, ci sono descrizioni più accurate dei Set televisivi o cinematografici, delle case delle star e dei negozi del tempo.
Quello che spicca nel libro è il pensiero del tempo: L’opera ci trasporta in tutto e per tutto nella L.A. del 1969 tra i suoi alti e bassi.
Ci sono discriminazioni verso gli Hippie, vanno di moda i film Western e le star di Hollywood sono alla costante ricerca del successo, per tanto C’era una volta ad Hollywood è un racconto in scala 1:1 della Los Angeles del tempo. Non c’è molto altro da dire se non che questo libro può ritenersi una Director’s Cut del film di Quentin Tarantino, con molte aggiunte e retroscena che nel film originale sono state trascurate per mancanza di tempo o per pigrizia.
Il libro C’era una volta ad Hollywood è già disponibile su Amazon, distribuito da “La nave di Teseo” al prezzo consigliato di 19 euro.