Bentornati avventurieri dell’Erondar!
L’elemento magico è ancora al centro della vita di Ian; se nello scorso numero abbiamo affrontato la tremenda storia de Il patto della strega, questo dicembre viaggiamo nell’isola di Teoan per indagare su una storia vecchia di secoli. L’orrore di Teoan è un numero intenso e davvero interessante per diversi aspetti.
La prima considerazione nasce direttamente dalla rubrica di apertua, Le cronache dell’Erondar curata da Luca Barbieri; nello spiegare la visione del destino nel mondo di Dragonero e la funzione delle carte della via, quest’ultime vengono definita Trahecarde e in seguito nell’albo Ta-Rosh. Queste assonanza con termini comunque presenti nella nostra vita quotidiana non si presenta per la prima volta nell’epica di Dragonero; è un metodo innovativo e delicato per aiutare il lettore a entrare nell’ambientazione del fumetto, facilitando il compito con un’eco di cose che già ha nella sua cultura.
Detto questo, è tempo di salpare con i due protagonisti e scoprire che accade a Teoan.
Ian viene chiamato in soccorso dal sindaco di Teoan, preoccupata di una grave situazione che si sta verificando nella sua isola. Curiosamente, Ian non parte con Gmor ma con la piccola elfa. Il motivo della sua partenza e della conseguente scelta del compagno di viaggio sembra nascere da un sogno profetico dello scout, quasi una premonizione di cosa lo attenda.
Nell’isola di Teoan, Ian deve affrontare una minaccia subdola e poco chiara, che sembra quasi metterlo in rotta con la sua amica; apparentemente, Sera sembra prendere una chiara posizione in questa vicenda, divenendo una custode del suo amico che mostra un comportamento decisamente incongruente con il suo animo, una nuova indole che poco si addice all’eroe che abbiamo imparato a conoscere.
Leggendo L’orrore di Teoan ho avuto l’impressione che Sera sia stata la vera protagonista dell’albo; la sua personalità sta avendo una sempre maggior caratterizzazione, ogni volta che viene messa al centro dell’azione mostra come dietro la sua aria apparentemente fragile una forza d’animo e una grinta davvero accattivante. Il merito è della sceneggiature di Vietti, che come sempre riesce a dare alla sua storia una trama accattivante, che si snoda pian piano; in questo caso, il vero punto di svolta è il rapporto tra Ian e Sera, il modo in cui il lettore venga quasi guidato dalle parole dalla piccola elfa nello scoprire il vero mistero della vicenda. Oltre a questo, non mancano i piccoli dettagli del mondo di Ian, come la presentazione delle quattro Repubbliche Indipendenti, un rapido accenno che però presenta una realtà politica non indifferente per l’Erondar (e che potrebbe avere un ruolo importante in future storie?).
Tocco di classe il punto di suspance finale, con un’ultima vignetta che pur concludendo in modo perfetto l’albo, stuzzica ulteriormente la curiosità del lettore, che non può non accorgersi come il sottinteso della battuta di Ian sia un punto cruciale nella macro-trama della serie!
Ma sono anche i disegni di Alfio Buscaglia a rendere L’orrore di Teoan appassionante ed inquietante al punto giusto. Il tratto del disegnatore rende molto bene l’atmosfera cupa ed ingannevole dell’isola, ma diventa ancora più calzante nel ritrarre la notte di folle ferocia che si abbatte su Teoan; non è facile riuscire a trasmettere al lettore le emozioni previste dalla storia solo con il disegno, eppure Buscaglia è in grado di accompagnare il lettore per diverse tavole mute, senza dialoghi ma solo con la forza e l’espressività del proprio tratto!
In copertina l’ennesima tavola di Giuseppe Matteoni, a mio avviso forse una delle migliori viste fin’ora; la tensione e la disperazione nel corpo di Sera si sposano alla perfezione con la posa di Ian, defilato ma sempre in primo piano. Da brivido i colori, e i giochi di luce creati anche dal sigillo in mezzo alla tavola! Applauso, innegabile il talento di Matteoni!