Grazie a Star Comics è in atto la riedizione di Aula alla deriva, storico capolavoro survival horror del maestro Kazuo Umezz, precedentemente pubblicato in Italia da 001 Edizioni.
Il primo volume uscito, dal costo di 17€ e contenente i primi 6 capitoli di 44 totali, si inserisce all’interno del piano editoriale della Umezz Collection, che ci auguriamo possa proseguire con altri titoli dello stesso autore.
Drifting Classroom, questo il titolo con cui la serie è conosciuta a livello internazionale, ha ricevuto negli anni numerosi premi e riconoscimenti della critica di settore.
L’opera originale fu pubblicata nel Sol Levante in 11 tankobon tra il 1972 e il 1974, quando il genere horror, nell’ambito dei manga, era tutt’altro che diffuso.
Il sensei è oggi una leggenda per gli amanti del genere. Autore di culto capace di dar vita a un filone di opere distopiche, crude, surreali e grottesche. Immagini e testi, quelli di Umezz tanto iconici da risultare seminali per la produzione di grandi artisti venuti dopo di lui.
Il tanto amato e più giovane Junji Ito è forse il più noto dei suoi discepoli spirituali. Oltre a lui, poi, anche Suehiro Maruo, massimo esponente dell’ero-guro contemporaneo.
Sorvolando sulla sovraccoperta del volume, cromaticamente acida, psichedelica e abbastanza brutta, tralasciando anche l’assenza di un qualsivoglia approfondimento redazionale in forma di pre- o post-fazione, che per il costo del volume, in rapporto alla foliazione dello stesso, e l’importanza dell’opera sarebbe risultato più che consono, va detto, però, che il contenuto vale la spesa.
Il pratogonista della nostra storia è Sho Takamatsu, alunno di sesta della scuola elementare Yamato. A lui è affidato il compito della narrazione, che viene introdotta in forma di ricordo già dalle primissime pagine. Vediamo il giovane interfacciarsi con la madre, litigare con lei per cose futili, per capricci, incomprensioni. Lo seguiamo nell’andare a scuola assieme a un compagno. Lo vediamo in aula nel seguire le lezioni. Un personaggio ben caratterizzato, coerente per l’età anagrafica attribuitagli.
Poi, all’improvviso, un violento terremoto scuote la città. Scatta l’allarme e il panico dilaga nella popolazione. Sembra infatti che ci sia stata un’esplosione nella scuola, e quando i cittadini accorrono per sincerarsi della situazione, la Yamato risulta sparita. Poco dopo rivivremo la stessa scena dal punto di vista degli studenti. La cosa inspegabile è, però, che Sho, compagni e insegnanti, seppur colpiti dallo stesso evento sismico, risultino ancora vivi e la scuola totalmente integra. L’unico problema? L’intero plesso è ora circondato da un deserto mistico, vuoto, liminale. Una spaccatura spazio-temporale sembra aver colpito l’istituto, tagliandolo apparentemente fuori dal mondo reale.
E come se ciò non bastasse, il terrore si impadronisce degli studenti. La follia regna sovrana all’interno della scuola, colpendo, uno dopo l’altro tutti coloro che sono rimasti intrappolati nell’edificio.
Per sapere se Sho e compagni riusciranno a sopravvivere e a ricongiungersi con i propri cari, non ci resta che proseguire la lettura dei prossimi volumi.
Insomma, lasciatevi conquistare dal tratto del maestro Umezz. Dalla sua eleganza fuori dal tempo. Dalle linee cinetiche accentuate. Dall’uso sapiente dei retini. E poi i volti profondamente aberrati, grotteschi. Sfigurati dal terrore fisico e psicologico.
Stupitevi davanti a tavole che non sembrano proprie di un manga.
Godetevi questo primo volume.
Il viaggio è appena cominciato!