Ascender è il seguito diretto di Descender, anche se i protagonisti e i personaggi sono diversi rispetto allo scorso capitolo. Dato che il mondo che abbiamo avuto già modo di conoscere è completamente mutato rispetto a quello che stiamo per affrontare, le conseguenze di Descender in questo secondo arco narrativo saranno fortemente visibili, e insieme a tutti i protagonisti di questa nuova vicenda andremo a fondo per scoprire nuovi dettagli e nuove sorprese che riguardano l’universo creato da Jeff Lemire e Dustin Nguyen.
Cosa è accaduto in Descender?
Il protagonista principale è Tim-21, robot dalle fattezze fanciullesche che al suo risveglio scopre che i suoi genitori umani sono morti in seguito ad un incidente avvenuto nella colonia minerale dove lavoravano. Il piccolo robot triste e perso, parte per un viaggio difficile e drammatico, accompagnato solamente dal cane robot Bandit, che lo seguirà in un’avventura pericolosa che li porterà ad una fuga dagli umani e dai sintetici, che hanno fatto di Tim-21 il loro bottino di guerra.
I sintetici in tempi addietro, hanno attaccato tutta la galassia compiendo uno sterminio di massa sugli esseri viventi non indifferente, ma Tim-21 è all’oscuro da tutta la vicenda. Proprio per questo contro questa “nuova” forma di vita esiste un’avversione violenta dovuta all’evento sopracitato che difficilmente potrà essere sradicata. Storia paragonabile ad una di quelle scritte dal padre della robotica e della fantascienza ad essa annessa Isaac Asimov, giusto per darvi un’idea di cosa stiamo parlando.
Quindi i robot sono discriminati e sono costretti a vivere e combattere per la sopravvivenza, ma come sempre tutte le cose arrivano ad un limite. Infatti le macchine mettono in piedi una resistenza contro gli altri esseri viventi che gli stanno negando il diritto di vivere in pace, ricorrendo anche alla violenza.
Da come potete leggere Lemire rielabora “vecchie storie” di fantascienza, riuscendo comunque a donare un tocco stilistico ed autoriale alle sue vicende che tra un richiamo ad Asimov, a Spielberg e a qualsiasi altra storia che tratta gli argomenti in questione, riesce a dare un volto proprio che si lascia leggere ed apprezzare con leggerezza e cuore, senza mai essere eccessivamente banale (su questo punto ci torniamo in seguito) o complesso.
Cosa sta succedendo nella Galassia di Ascender?
Sono passati dieci anni dalla fine di Descender, e come già accennato prima la galassia che andiamo ad approcciare in questo secondo arco narrativo è completamente diversa dal primo. Se l’universo di contorno è sempre lo stesso di Descender, quello che cambia drasticamente in questo nuovo capitolo è sicuramente la mancanza di tecnologia, che fa spazio alla pura magia, sfociando nel fantasy più puro.
L’autore mette in scena un contesto che mescola Fantascienza classica (derivata dalla prima storia) e il Fantasy estremo, inserendo nel conteso draghi, magie, navi e incantesimi di ogni genere, lasciando comunque un tocco hi-tech che distribuisce nel roster dei personaggi e nelle armi che avremo modo di vedere in azione durante l’avventura.
Ascender vede come protagonista Mila, la figlia di Effie ed Andy, il fratello umano di Tim-21 (protagonista di Descender). La ragazzina ovviamente non ha idea del passato del padre, non conosce niente di niente, non è consapevole del motivo per cui vivono isolati e lontano da tutti. Il mondo attuale non è fatto per loro, Andy lo sa, anche se questo personaggio insieme ad Effie ha contribuito a crearlo e nonostante tutto sono esterni a quello che li circonda.
Questo “sfondo” creato dalla forte emotività, dal cinismo e dal cuore con cui sono stati scritti questi personaggi, Lemire si concede uno spunto interessante che porterà ad un’ultima e disperata missione che potrebbe salvare non solo l’umanità ma anche l’intera galassia, che è minacciata da una forte entità, un villain pericoloso capace di maneggiare la magia in maniera distruttiva e devastante.
Struttura narrativa e comparto grafico e stilistico
La scrittura di Lemire in Ascender è comunque degna di nota, grazie ad una struttura solida che comprende un universo diviso in diverse fazioni e pianeti, che dona alla storia un tocco di riflessione, un senso di immensità, di dubbio, un peso che sarà risolto e svelato nel corso dei prossimi volumi.
Il contesto in cui si muovono i personaggi, come già accennato, è un gradibile misto tra fantascienza classica e fantasy puro. Da come possiamo notare durante il corso della storia ammiriamo una mescolanza di armi, astronavi ad alta tecnologia, insieme a draghi, magie e incantesimi di vario tipo, il tutto condito con tavole spettacolari e “semplici” così come la scrittura di Lemire che nonostante la buona qualità, non è sempre al massimo della forma.
Sicuramente la capacità scritturale dell’autore nel rimescolare il fantasy e la fantascienza dona i suoi frutti, rendendo omaggio al passato, ma raccontando comunque una vicenda che cammina sui suoi passi regalando personaggi interessanti ed una storia parecchio godibile. Ma questo non basta visto e considerato che ci troviamo spesso di fronte ad alcuni cliché che fanno storcere il naso, sopratutto nel secondo volume dove sono totalmente gratuiti e talmente telefonati da lasciare poco spazio all’immaginazione. Tantissime volte ci si trova a leggere di eventi già visti in altre opere (che siano libri, fumetti e film) che sfociano spesso nel banale e nel “già raccontato”.
Però la lacuna del cliché e dei colpi di scena telefonati sono resi graficamente stupendi da Dustin Nguyen grazie ad un tocco stilistico unico e vero, che dona al mondo e ai volti dei protagonisti un’armoniosità e un realismo fuori dagli schemi, affermandosi come il tratto di rilevanza di Ascender, visto e considerando che le vicende e la scrittura dei due volumi, acquistano maggiore valenza e maggiore spessore grazie alla resa grafica, partendo dalle matite e finendo per la scelta dei colori tecnicamente diluiti ed accostati con un acquerello pulito e perfetto per lo stile che l’opera sta seguendo.
Questo nulla toglie ad uno dei punti di forza della scrittura: l’emotività e il realismo dei personaggi. Infatti quello che “ammortizza” le lacune che sono state esposte in precedenza, è il realismo dei personaggi, la messa in scena e la caratterizzazione dei volti, dei gesti e delle espressioni dei protagonisti che in una storia del genere, forse, sono il fattore più importante e maggiormente rilevante.
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