L’universo di Overwatch si espande con questo romanzo uscito per la casa editrice Il Castoro. L’eroe di Numbani scritto da Nicky Drayden (promettente scrittrice che ha già portato sulle librerie un’altra opera Sci-Fi, ambientata in un’africa futuristica dove le IA rivestono un ruolo altrettanto importante) è uscito negli stati uniti il 4 giugno di quest’anno ed ha riscosso un notevole successo tra i lettori. Questo è anche il primo romanzo dedicato a Overwatch, quindi è molto importante per tutti i fan del videogioco per espandere la lore e anche per i lettori che non hanno mai giocato al titolo ma vogliono una avventura fantasy che tenga il lettore incollato pagina dopo pagina.
Questo non è il primo prodotto di Overwatch con scopo di espandere il suo universo, infatti sono stati pubblicati diversi corti animati tra il 2016 ed il 2019 su Youtube però non era mai stato realizzato un prodotto come questo che con tutta calma si prende la briga di far conoscere meglio uno dei personaggi più interessanti del videogioco: Orisa. Questo romanzo infatti ci mostra la storia che precede la nascita della guardiana di Numbani, presentandoci Efi, la sua vita quotidiana, e la sua ossessione per la robotica. La protagonista non vive come gli altri coetanei, studia già a 12 anni dei concetti molto più avanzati del normale e questo la porterà a riempire totalmente le sue giornate tra studio e robotica, non avendo più tempo per tutto il resto, amici inclusi. Il romanzo, come giusto che sia, non ci mostra subito una protagonista competente e preparata ma al contrario la storia inizia con una Efi che trova difficoltoso programmare dei piccoli ragnetti robotici e che pian piano riuscirà a migliorare sempre di più. Il villain di questa storia è il famigerato Doomfist che tutto d’un tratto attacca la città, interrompendo l’equilibrio tra umani e “omnici”. Le tensioni aumentano a Numbani e Efi assistendo all’attacco propone il suo eroe, (che verrà proclamato di Numbani) un guardiano robot di nome Orisa, per difendere la città dall’inevitabile ritorno di Doomfist.
Una delle caratteristiche più apprezzate di questo romanzo è la sua insistenza nel mettere la caratterizzazione sopra ogni altra cosa. In questo modo, la storia stessa è una origin story abbastanza semplice che pone però i personaggi in prima linea. Nicky Drayden ci permette di vivere nell’universo di Overwatch attraverso la sua protagonista Efi. Sembra un mondo reale ed è realizzato così bene grazie ai personaggi che lo abitano. Lo stesso villain Doomfist è un cattivo ben realizzato. Crede che quello che stia facendo sia giusto, il che è sempre un buon tratto da avere per il cattivo. Insieme al modo in cui i cittadini di Numbani sono terrorizzati da lui e al suo ispirato stupore come personaggio, diventa un notevole antagonista per Efi e Orisa. Se i personaggi principali quindi sono ben realizzati e strutturati, la maggior parte di quelli secondari tendono ad essere abbastanza piatti. Non sono affatto realizzati male, ci tengo a specificare. Però tendono semplicemente a svolgere un certo ruolo per Efi senza impegnarsi e crederci davvero. La storia non è solo ambientata in una città africana immaginaria e futuristica, la cultura si fa sentire ovunque. Dalla scelta degli abiti di Efi al modo in cui disegna Orisa, tutto è avvolto nella cultura africana. La cultura gioca un aspetto importante della vita di Efi anche per il cibo che prepara sua madre e perché. È raro vedere la vita africana ritratta negli Stati Uniti tradizionali, il che rende la sua prevalenza nella storia ancora più importante.