Silent Hill f – La recensione

Silent Hill f è stato uno dei titoli videoludici più attesi in questi mesi, sviluppato da NeoBards Entertainment, questo nuovo capitolo ci proietta nel Giappone rurale degli anni ’60 nella cittadina fittizia di Ebisugaoka. Una scelta stilistica diversa da quello che la serie ha fatto da almeno Silent Hill 1 in poi. In Silent Hill f giocheremo nei panni di Hinako, una ragazza emarginata, che vive in questa piccola città isolata e segnata da tradizioni oppressive e segreti decisamente oscuri. La città è lentamente invasa da un’orribile infezione floreale, che corrompe persone, animali e ambienti, trasformandoli in forme mostruose. Mentre Hinako cerca di sopravvivere, viene trascinata in un incubo psicologico e sovrannaturale, dove realtà e incubo si confondono. Il viaggio diventa non solo una lotta per la vita, ma anche una discesa nei suoi traumi più profondi e nei peccati nascosti della comunità.

Partiamo con uno degli aspetti più riusciti del gioco: l’atmosfera. L’attenzione ai dettagli è altissima: le zone del villaggio, la nebbia, gli interni, il contrasto fra naturale e macabro. L’ambientazione rurale giapponese di quegli anni porta con sé temi tradizionali, folklore, aspettative sociali oppressive che non si vedevano così esplicitamente in Silent Hill da diverso tempo. Questo capitolo punta su una storia psicologica intensa. Il personaggio principale, Hinako, è immersa in una cultura di doveri, tradizione, isolamento, ignoranza (“non detta”), traumi personali e collettivi. Non solo mostri esterni, ma anche orrore interiore. La struttura narrativa è stratificata: multiple run, finali multipli (cinque per l’esattezza), New Game Plus che aggiunge elementi nuovi. Questo sprona a giocare più volte, perché si scoprono più dettagli e scene alternative. Elemento portante del gameplay sono gli enigmi, ben integrati nell’ambiente, nelle storie e nei documenti. Non sono solo “trova la chiave e inseriscila nel posto giusto”, ma serve raccogliere prove, osservare, capire il contesto, leggere gli appunti e collegare elementi. Alcuni risultano particolarmente più difficili di altri, anche arrivare alla soluzione logica potrebbe richiedere diverso tempo ma la cosa certa è che tutti sono risolvibili facendo molta, moltissima attenzione al mondo di gioco. Silent Hill f ha a disposizione due diverse opzioni di difficoltà: storia e difficile, tra le due non vi è una banale differenza relativa agli scontri con i nemici, ma parliamo di due livelli di sfida che si differenziano per diversi aspetti e, in sostanza, offrono un’esperienza di gioco molto diversa. Giocando a livello storia, è possibile recuperare salute e sanità presso i santuari, sparsi per la mappa, in maniera completamente gratuita, le risorse che si possono trovare in giro sono più abbondanti, i nemici infliggono meno danni e con le loro prese non possono ridurre il quantitativo massimo di sanità della protagonista e ci sono inoltre indizi più evidenti in prossimità degli enigmi, che di fatto rendono più semplice il loro completamento. Questo implica che i giocatori che selezioneranno difficile dovranno spendere “Fede” per ricaricarsi ai checkpoint, affronteranno combattimenti più impegnativi e dovranno concentrarsi maggiormente per individuare eventuali indizi per la risoluzione dei puzzle. La Fede è una specie di valuta di gioco che possiamo accumulare facendo delle offerte nei santuari (con oggetti che troveremo nelle varie zone) e possiamo spenderla anche per potenziare alcuni attributi di Hinako come la salute massima, la resistenza massima oppure possiamo usarla per pescare degli Omamori, ovvero oggetti con abilità passive. La scelta della difficoltà comunque è molto importante, poiché questa è permanente e in caso di ripensamento dovrete ricominciare il gioco da zero.

Continuando a parlare del gameplay, ci sono tre indicatori da tenere d’occhio durante la nostra avventura: la salute, la resistenza e la sanità mentale. I primi due sono semplicemente la salute del personaggio e la stamina, mentre la sanità è un fattore psicologico che si consuma nel tempo in base a diversi fattori che possono essere: attacchi potenti dei nemici, l’ambiente circostante o attacchi potenti del nostro personaggio. Difatti un ulteriore elemento portante è proprio il combat system, che rappresenta una componente non proprio eccellente perché risulta lento, pesante e poco fluido. Le armi che abbiamo a disposizione sono solo armi bianche, non ci sono armi da fuoco, e tutte hanno il fattore deterioramento da tenere sempre controllato. Ci sono situazioni dove si è costretti ad affrontare diversi nemici e se non si ha a disposizione un’arma oppure se durante il combattimento si rompe si è costretti a morire e a ricaricare il salvataggio sperando non sia troppo lontano da quella zona. Il gioco va comunque incontro a questa esigenza mettendo sparsi per la mappa kit di riparazioni oppure altre armi da poter raccogliere fino ad un massimo di tre, il consiglio è quindi quello di ragionare bene e tenersi sempre di scorta più riparazioni e armi possibili. Per potersi rigenerare dagli attacchi dei vari nemici abbiamo molti oggetti equipaggiabili che permettono di recuperare salute, stamina e sanità. Occhi aperti quando si esplora la mappa di gioco perché si possono raccogliere anche potenziamenti per l’inventario che permettono di incrementare il numero di oggetti che possiamo portare con noi. Tutte queste cose scritte sono valide per la parte di gioco nel “mondo reale”, ma Silent Hill f ci catapulta anche nell’altro mondo.

Seguendo la trama del gioco (di cui non parleremo più perché è un esperienza da vivere pad alla mano senza incorrere in spoiler) la nostra Hinako si troverà a dover sopravvivere anche in un mondo diverso da quello che conosce e queste sezioni nell’altro mondo si alterneranno a quelle nel mondo reale. Una volta dentro a questo “altro mondo” il combat system cambia leggermente e man mano che avanziamo nella storia strizzerà sempre più l’occhio all’action perché intanto in questo mondo le armi non si possono rompere e poi accadranno degli eventi che renderanno più facili le fasi di combattimento andando quindi a diminuire leggermente la tensione generale. I nemici spesso potranno tornare in vita rendendoli invincibili, quindi in alcune aree si è costretti a scappare e a lasciare quella zona senza aver modo di esplorarla a dovere. Nonostante questo anche queste sezioni nell’altro mondo sono un piacere da giocare grazie all’ambiente di gioco e soprattutto grazie alla storia che prenderà una piega molto particolare.

Il gioco fa della resa visiva e del body horror uno dei suoi punti forti: creature grottesche, deformate, segnate da un’infezione, radici, fiori rossi che invadono. È disturbante, non nel senso del jump scare banale, ma nel senso che restituisce al giocatore una sensazione di disgusto e oppressione. I nemici non sono semplici ostacoli da abbattere: incarnano il tema centrale del gioco, quello di una bellezza malata che si mescola con la decadenza. Alcuni richiamano simbolicamente aspetti della società tradizionale giapponese — oppressione, emarginazione, rigidità dei ruoli — trasformati in aberrazioni viventi. Ci sono anche delle vere e proprie boss fight con nemici dal design incredibile e anche difficili da abbattere. Dal punto di vista del gameplay, però, l’impatto è leggermente meno convincente perché l’ansia nasce più dall’inquietudine visiva e dal sound design che dalla sfida tecnica dei combattimenti, le creature sono pericolose, ma spesso più lente che intelligenti. Ottimo lavoro su texture, illuminazione, effetti visivi (nebbia, giochi di luce, natura corrotta): davvero immersivo. La nostra prova è stata fatta su Xbox Series X dove sono presenti le classiche modalità qualità/prestazioni, e generalmente il gioco regge bene, anche se non è esente da cali di frame in diverse situazioni.

CONCLUSIONI: Silent Hill f è un capitolo coraggioso e divisivo: riesce a rinnovare la serie con un’ambientazione inedita, un’atmosfera opprimente e un body horror visivamente incredibile, mentre la narrazione psicologica e i temi sociali ne rafforzano l’identità. Allo stesso tempo paga qualche limite tecnico, un sistema di combattimento poco fluido e sezioni di gameplay non sempre riuscite. Nel complesso resta un’esperienza intensa e disturbante, consigliata soprattutto a chi cerca un horror che lasci il segno più con l’atmosfera e i simbolismi che con l’azione.

VOTO FINALE: 8

SCHEDA GIOCO

  • DATA RILASCIO: 25/09/2025
  • GENERE: Horror
  • SVILUPPATORE: NeoBards Entertainment
  • PUBLISHER: Konami
  • PIATTAFORME: PS5, Xbox Series X/S, PC
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