Dead Rising Deluxe Remaster- La Recensione

Dead Rising è una celebrazione a diverse cose. Quando è stato originariamente rilasciato nel 2006, ciò significava mettere insieme ogni stereotipo horror degli anni ’80 strizzando l’occhio a Romero e altri grandi registi – da tutti che affollano il centro commerciale in un’apocalisse, ai sopravvissuti che prendono decisioni intrinsecamente stupide – e servire il tutto con alcuni dialoghi deliziosamente esagerati. Negli ultimi 18 anni, i centri commerciali sgargianti come quello in cui è ambientato Dead Rising sono in gran parte scomparsi, e rivisitare il Willamette Mall in Dead Rising Deluxe Remaster ha lasciato, di certo, una sensazione di nostalgia. Siamo onesti, la popolarità di questo brand è dovuta in parte all’introduzione di molte meccaniche dei gameplay divertenti e nuove nel genere horror, Capcom è stata davvero innovativa in termini di numero di zombie sullo schermo, cosa che non era mai stata fatta con quel livello di dettaglio. C’era un dettaglio però che lo rendeva ancora più unico: i limiti di tempo. Un orologio in cui il giocatore doveva gestire bene il tempo ed essere giudice su compiti, scoop e altro ancora. Questa Deluxe Remaster offre una mano di vernice e un po’ di manutenzione necessaria soprattutto ad alcune aree che non erano invecchiate affatto bene. 

Il gioco ci mette ancora nei panni dell’iconico Frank West, un fotoreporter che indaga su strani avvenimenti in questo centro commerciale, solo per scoprire che la popolazione è stata trasformata in zombie. Il giocatore ha tre giorni per capire perché, il che equivale a circa sei ore nella vita reale, e può utilizzare quel tempo nella maniera che preferisce. La trama principale è legata ai casi su cui Frank deve indagare, che si verificano nel mondo di gioco in determinati momenti. Se non si è in zona quando iniziano, la trama finisce e si deve ricominciare da capo. Il fulcro dell’esperienza di Dead Rising è proprio scoprire e pianificare la migliore linea d’azione. Ma se si fallisce, non c’è da preoccuparsi perché ci sarà la possibilità di ricominciare da capo con tutti i potenziamenti guadagnati per Frank per cercare di fare sempre meglio. Ogni tanto, il nostro protagonista viene contattato alla radio per alcuni scoop. Gli scoop sono essenzialmente missioni secondarie che vengono inserite nel suo diario per essere indagate man mano che vengono scoperte. Hanno tutti timer individuali collegati e si trovano in punti sempre diversi del centro commerciale, quindi bisogna davvero dare la priorità a chi salvare dei sopravvissuti e quando. Più persone si salvano, soprattutto in una volta, più esperienza si otterrà. La sfida sta quindi nell’equilibrio: accettare particolari scoop e portare tutti in salvo, il tutto mentre la storia principale sta per progredire da qualche altra parte nel centro commerciale, può essere davvero scomodo quindi il giocatore dovrà valutare bene ogni scelta.

I controlli sono stati completamente rivisti (fortunatamente), con mosse speciali mappate sui pulsanti frontali invece di strani input analogici come nell’originale. Anche la schivata di Frank è fluida, eseguita con la pressione di un solo pulsante e questo schema di controllo moderno è un enorme passo avanti per il brand. L’altra grande miglioria è quella all’IA che guida i sopravvissuti. A volte può ancora diventare piuttosto stressante, specialmente quando si scorta un gruppo numeroso, ma almeno adesso tendono a seguire Frank più da vicino o a muoversi più veloci. Tuttavia, pur con questi miglioramenti, è evidente che si tratta di una remaster piuttosto che di un remake completo. Alcune animazioni e movimenti dei personaggi risultano ancora oggi legnosi e datati, ricordando che il titolo risale a quasi due decenni fa. Sebbene la grafica sia stata notevolmente migliorata, grazie all’ottimo motore grafico RE Engine, non si raggiungono alti livelli di realismo, però il salto in avanti lo si nota sin da subito. Le meccaniche fotografiche, che consentono di scattare foto per guadagnare XP (o “PP”, come lo chiama questo gioco) premiano per aver scattato foto drammatiche e orribili, come persone che vengono mangiate vive, ma anche immagini comiche, come foto di zombie che indossano particolari costumi. Anche quando allude alla serietà, Dead Rising resta ridicolo, ed è solo che una cosa positiva per questo titolo.

Durante la partita ci scontreremo con i numerosi boss del gioco, che vengono chiamati psicopatici. Ognuno di loro si trova in diverse parti del centro commerciale in momenti diversi nel corso della storia, e tendono a personificare alcuni elementi della cultura degli Stati Uniti che gli sviluppatori colgono attraverso queste caricature esagerate. La gestione dell’inventario è stata rivista assieme a tutto il menu che ora risulta moderno e ben strutturato, abbiamo la possibilità di cambiare aspetto a Frank grazie alle numerose scelte di personalizzazione tra costumi interi, magliette, giacche e tanto altro. Anche il comparto sonoro è migliorato notevolmente, la spazializzazione è gestita meglio di prima, ed è ora possibile avere altra musica di sottofondo nel centro commerciale a seconda del costume equipaggiato. Il grande vantaggio viene anche dall’ottimo doppiaggio in italiano: tutti i protagonisti sono ora udibili nella nostra lingua, mentre i testi senza voce di 18 anni fa sono stati sostituiti da dialoghi veri e propri. I sopravvissuti sono persino in grado di dare consigli verbali a Frank, e in un gioco in cui devi sempre tenere d’occhio il trambusto circostante, queste aggiunte aiutano a progredire in modo davvero efficiente. Nella versione originale, era possibile salvare solo in determinati punti, il che aggiungeva un ulteriore livello di tensione. Sebbene questa meccanica sia stata mantenuta anche in questo titolo, potrebbe risultare frustrante per i nuovi giocatori abituati a checkpoint più frequenti, però niente paura perché è stato aggiunto proprio il salvataggio automatico in certe aree.

CONCLUSIONI: Dead Rising Deluxe Remaster è un divertente e nostalgico ritorno al caos zombie che ha caratterizzato il titolo originale. Con il suo umorismo fuori di testa e la libertà creativa data al giocatore per affrontare le situazioni di sopravvivenza, rimane uno dei giochi più unici di questo genere. I miglioramenti grafici e la fluidità aumentata rendono questa versione superiore rispetto all'originale, ma non aspettatevi una rivisitazione completa.

VOTO FINALE: 7.5

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