Nel 2007 i ragazzi di CD Projekt Red hanno deciso di portare sul nostro schermo le avventure di Geralt di Rivia, personaggio innovativo nato dal genio creativo dello scrittore Andrzej Sapkowski, che ne ha raccontato le gesta in una saga letterararia giunta al sesto volume.
Da poche settimane è approdato sui nostri pc il terzo episodio videoludico del nostro strigo; ci troviamo di fronte a un prodotto ottimamente realizzato, che ha stabilito un nuovo punto di riferimento per i futuri giochi di ruolo.
Per chi di voi non avesse mai giocato un titolo del ciclo di The Witcher, ci troviamo in un mondo in cui i mostri esistono, e sono anche parecchi; i comuni popolani e cittadini non sanno come affrontare queste bestie, ma per loro fortuna esistono gli strighi, o witcher, guerrieri mutanti che vengono cresciuti e addestrati proprio per controllare il proliferare delle creature mostruose.
Questa loro missione li porta a girare per tutto il mondo, rispondendo alle richieste di aiuto, oppure eseguendo incarichi scomodi che non tutti porterebbero a termine; questo loro impegno e la loro propensione per accettare missioni scomode li porta ad essere spesso additati come mostri dalle stesse persone che loro aiutano, portandoli spesso a preferire una vita solitaria e riservata.
The witcher 3 ci riporta a vestire l’armatura di Geralt di Rivia, il migliore degli strighi in circolazione; il nostro eroe è un personaggio fuori dalle righe, un burbero dal cuore d’oro, che spesso segue il suo istinto e i suoi principi morali, finendo per rimanere invischiato in situazioni più grandi di lui: guerre fra regni, misteriosi draghi e fanciulle di origini mitiche saranno solo alcune delle avventure che Geralt deve affrontare nei suoi viaggi. Senza darvi troppi dettagli sulla trama (in questo sito odiamo gli spoiler!), sappiate che Geralt sarà alla ricerca della sua pupilla Cirilla, l’unica donna ad essere una striga, coinvolta in una lotta per il dominio dell’Impero; tutte le principali potenze stanno cercando la giovane, alcuni per ucciderla ed altri per usarla per i propri scopi. La trama del gioco ci porterà a contatto con personaggi scaltri e ambigui, spesso confondendoci al punto che faticheremo a distinguere i buoni dai cattivi. Geniale la trovata di rivelarci alcune parti delle vicissitudini di Ciri calandoci nei suoi panni, mettendoci così a disposizione un secondo personaggio giocabile, senza dover stravolgere le dinamiche di gioco o i controlli, e aggiungendo qualche piccola mossa in più, giusto per spezzare la monotonia.
La prima missione che dovremo affrontare sarà una sorta di tutorial a tutto tondo, in cui verremo introdotti sia alla storia che alla modalità di gioco; ci troveremo a Kaer Mohen, la fortezza in cui vivono i witcher, pronti ad addestrare la piccola Ciri al combattimento, un’ottima scusa per dare anche a noi giocatori modo di prendere familiarità con i controlli del gioco. Affrontando questo primo step del gioco noteremo subito come i movimenti di Geralt siano dinamici e fluidi, specialmente nel combattimento, momento in cui vedremo il nostro eroe muoversi rapidamente e con una grazia davvero impressionante. La parte più difficile del combattimento sarà imparare a parare i colpi, ma soprattutto a padroneggiare il colpo di ritorno, un sistema con quale a una parata decisiva possiamo rispondere con un potente attacco in grado di sbilanciare l’avversaria. Visto il tipo di gioco, è ovvio che l’aspetto del combattimento sia centrale; ciò che impareremo nel tutorial saranno giusto le basi per sopravvivere nel mondo, ma andando avanti con la nostra avventura avremo modo di sbloccare nuovi metodi di combattimento, ma soprattutto sbloccheremo uno dei tratti tipici degli strighi, ovvero l’utilizzo dei Segni.
Questi incantesimi rappresentano la nostra dotazione di magie, che ci permetteranno di affrontare i vari nemici in metodi nuovi e mai ripetitivi; a seconda delle occasioni potremo decidere di lanciare fiammate dalle mani, oppure di proteggerci con uno scudo d’aria che assorba i colpi nemici o di usare un segno che influenzi la mente dei nostri avversari rallentandoli.
L’UTILIZZO DI UN SEGNO AL MOMENTO GIUSTO, E SOPRATTUTTO CONTRO IL NEMICO GIUSTO, PUÒ ESSERE LA MOSSA DECISIVA PER UCCIDERE IL MOSTRO DI TURNO.
Parlando dei nostri poteri magici, abbiamo modo di approfondirne l’origine. In The Witcher 3 il loro utilizzo ci verrà dato perchè il nostro Geralt è stato soggetto ai mutageni, sostanze che nella fortezza di Kaer Mohen vengono somministrate ai futuri strighi, in modo da aiutarli nelle loro cacce; la dinamica del gioco sfrutta questo dettaglio narrativo per consentirci di personalizzare il nostro Geralt. Infatti nella schermata dell’inventario apposita avremo modo di decidere quale mutagene sarà presente nel corpo del nostro witcher, selezionando inizialmente un mutagene, per poi trovarsi a gioco inoltrato con bene quattro mutageni in noi; ogni mutagene avrà una propria peculiarità, che si associa a uno dei quattro rami in cui potremo spendere i nostri punti abilità guadagnati al progredire dei livelli.
Combinando mutagene con abilità del medesimo colore, quest’ultime verranno potenziate ulteriormente, dandoci ulteriori vantaggi; possiamo prediligere migliorie nel combattimento, o nella durata delle pozioni che assumeremo oppure incrementare la nostra affinità coi segni. Ogni slot mutagene è collegato con tre possibili abilità, che saremo noi a scegliere per rendere Geralt il più possibile come lo immaginiamo. I mutageni posso venire trovati quasi esclusivamente nei cadaveri di mostri di una certa caratura, venendo così reperiti solo avanzando nella nostra avventura; esistono anche alcuni mutageni minori che potremo creare noi stessi usando determinati elementi che troveremo nel mondo di gioco.
UNA PARTE FONDAMENTALE IN THE WITCHER 3 SARÀ IL NOSTRO INVENTARIO
In questo spazio potremo gestire la vasta gamma di oggetti che troveremo nella nostra avventura (bottino dei combattimenti, erbe raccolte o acquistando dai vari commercianti) in maniera rapida e comoda; l’inventario è diviso tra armi e armature, ingredienti per creazioni di pozioni,oggetti di missione, materiali assortiti e semplici cianfrusaglie da rivendere. All’interno di questa schermata saremo in grado di vedere il diverso aspetto che avremo con una determinata armatura (stile sfilata, molto fashion!), ma soprattutto potremo comodamente paragonare due diversi elementi del nostro armamentario per poter stabilire quale sia più adatto, in modo pratico e efficace.
Oltre a combattere, in The Witcher 3 potremo dedicarci anche a diverse attività, alcune necessarie per sopravvivere, altre più mondane e adatte a recuperare qualche soldo in più.
Sicuramente appartiene alla prima categoria il creare pozioni. Come ogni strigo che si rispetti, il nostro Geralt sarà in grado di crearsi le proprie pozioni, fondamentali in certi casi per la sopravvivenza e spesso obbligatorie per avanzare in alcune parti delle missioni; la capacità di creare unguenti (che vanno spalmati sulle armi e utili contro determinati mostri) e pozioni è inizialmente limitata a composti basilari, ma il nostro ricettario si arricchirà brevemente. Nuove ricette ci verranno insegnate leggendo documenti in giro (mi raccomando, cercate sempre documenti e leggetene il più possibile!) o da personaggi importanti della trama, come aiuto per portare a termine un loro incarico. Naturalmente per poter creare ciò di cui necessitiamo avremo bisogno di ingredienti; questa è una delle noti dolenti, perchè siamo “costretti” a raccogliere in continuazione erbe e bacche e uccidere determinate categorie di mostri per un particolare organo (preparatevi a sterminare drowner in continuazione!).
Se invece vogliamo prenderci una pausa dal nostro lavoro di cacciatore di mostri e svagarci, sarà necessario entrare in una taverna per giocare a gant, un gioco carte molto simile a Magic, compreso il dover comprare nuove carte per migliorare il nostro mazzo. Nel caso non foste tipi da carte ma preferiate una bella scazzottata, Geralt potrà affrontare gare di pugilato, cercando l’avversario più forte in ogni paese in cui si troverà a passare; l’introduzione della cavalcatura ha convinto i programmatori ad inserire un terzo mini gioco, le corse di cavalli, vere e proprie gare di velocità in cui dovremo fare del nostro meglio per battere il campione locale e intascare delle ricche ricompense.
I mini giochi riescono a dare al giocatore l’occasione di rifiatare dal frenetico completamento delle missioni, rimanendo però sempre nell’ambientazione del gioco e non interrompendo il rapporto giocatore-mondo di gioco.
COME PER I SUOI PREDECESSORI, THE WITCHER 3 HA UN’ANIMA MOLTO ACTION. I COMBATTIMENTI SONO ALLA BASE DELLA DINAMICA DEL GIOCO, COMPARENDO NON SOLO NEGLI SNODI DELLA TRAMA MA ANCHE IN MOMENTI MENO ATTESI, RAPPRESENTATI DA INCONTRI CON ANIMALI O MOSTRI DEL TUTTO CASUALI.
Gli scontri mettono in mostra la bontà del lavoro svolto dai programmatori per quanto riguarda la gestione fisica e il movimento del protagonista: come accennato prima, Geralt si muove con leggiadria e impressionante fluidità, riuscendo a tenere sotto controllo il terreno di scontro. Siamo di fronte a un sistema di combattimento dinamico e realistico, il che si traduce non solo in duelli ma anche in vere e proprie risse in cui noi saremo quasi sempre in inferiorità numerica; in quest’ultimo caso gli avversari non attenderanno il loro turno per affettarci, ma si muoveranno in concerto, tentando di coglierci alle spalle mentre un compagno ci attacca frontalmente. Questo sistema rende il combattimento vivace e reale, ci spinge a non distrarci e a considerare ogni arma nel nostro arsenale, compresa la nuova arrivata: la balestra. Si tratta di una versione ridotta della classica balestra medioevale, ma ha comunque la sua importanza, specialmente se usata con precisione e con una scelta accurata dei bersagli. Gli attacchi di spada, l’arma più classica che useremo, sono raffinati ed eleganti, pratici nel combattimento e soprattutto possono trasformarsi in sanguinosi colpi mortali che termineranno la vita dei nostri avversari in maniera truce e sanguinolenta.
Specialmente contro i mostri, padroneggiare il combattimento con la spada sarà fondamentale; dovremo essere in grado di aver sempre sotto controllo il nostro nemico, conoscerne i punti deboli (cosa che faremo grazie al pratico bestiario) e sapere come affrontarli, tenendo bene a mente quali dei nostri Segni sia il più indicato contro chi ci fronteggia.
Dopo aver analizzato il gameplay di The Witcher 3 è il momento di affrontare il suo impatto tecnico. Come in precedenza, anche questa volta CD Projekt Red ha dato prova di sapere come accontentare i giocatori più esigenti! Geralt si muove in un modo reso alla perfezione, con paesaggi naturali da mozzare il fiato; la cura con cui sono realizzate le macchie boschive, le foreste oscure o anche i semplici campi coltivati ha dell’incredibile, al punto che il giocatore smette di esser tale per diventare spettatore, rapito a tal punto dai paesaggi da lasciarsi rapire dai giochi di colori. Proprio questi ultimi sono uno degli aspetti migliori del gioco: vedere albeggiare o tramontare mentre galoppiamo lungo un fiume, o vedere i riflessi del sole sull’acqua sarà uno spettacolo senza paragoni, un vero capolavoro. Allo stesso modo sono realizzate le atmosfere più cupe, con colori forti e virati alle tonalità scure, senza mai sfociare nell’eccessivo, ma con quel tocco di pennello che riesce a trasmettere l’inquietudine del personaggio.
L’impegno messo nel realizzare giochi di luce così eccelsi si accompagna a delle texture davvero magnifiche, tanto che anche nei dialoghi e nei filmati di intermezzo viene usato il motore grafico del gioco, dando lo stesso la sensazione di trovarsi di fronte a un film in CGI di altissimo livello.
raggiungendo livelli stupefacenti nei borghi più grandi: trotteremo a cavallo fra case di pietra realistiche e dettagliate, vedremo la vita di una piccola cittadina nella sua interezza, con la popolazione che si muoverà per le vie con naturalezza, reagendo tempestivamente alla nostra presenza. Anche il nostro strigo sarà impreziosito da texture ottime, e i suoi movimenti verranno accompagnati da reazioni realistiche (come il movimento dei capelli o la scia che si creerà passando per fiumi e pozzanghere). Abbiamo testato The Witcher 3 con una scheda Nvidia, quindi abbiamo potuto sfruttare il software dedicato per la cura di alcuni aspetti, come le movenze della capigliatura di Geralt o il pelo e piumaggio di mostri e animali, e vi assicuro che erano decisamente convincenti. La stessa sensazione di accuratezza si percepisce anche nel movimento dei cespugli o delle fronde degli alberi, al punto che si ha la netta sensazione di esser fisicamente nel mondo di gioco.
Ad arricchire l’esperienza di gioco ci pensa un comparto audio di eccellenza. Le musiche sono sempre adeguate alla situazione, come fossero un piccolo suggerimento per aiutarci a entrare nell’ottica dell’evento a cui stiamo assistendo. Il vero preziosismo è la perizia con cui sono stati realizzati i rumori naturali: quello che dovrebbe esser un sottofondo diventa protagonista, ci aiuta e guida specialmente nelle foreste, e nelle città viene incarnato dal vocio della folla, donando a un semplice insieme di texture la vita di un vero borgo medioevale.
The Witcher 3 rappresenta l’ennesimo ottimo lavoro di un team di sviluppo che ci sta abituando ad uno standard di primissimo livello; la passione con cui programmano e studiano le avventure di Geralt si riflette nella eccellente produzione che ci hanno regalato. Ma ancora più valido è lo stretto legame che CD Projekt Red crea con i suoi utenti: non contenti di averci già offerto un gioco ottimo, ogni settimana i ragazzi polacchi ci omaggiano di bene due contenuti extra gratuiti, che si tratti di nuove armi o costumi o piccole quest. Tutto questo supporto al gioco e rispetto del giocatore non può che accrescere la stima che i videogamers tributano alla software house, che ha già in cantiere due grosse espansioni per questo titolo, entrambe a pagamento.
Il mio consiglio è di acquistare con sicurezza The Witcher 3, e magari recuperare i precedenti episodi, per potersi gustare le avventure di un eroe che spero,come molti altri appassionati, possa cavalcare a lungo sui nostri monitor.