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DC BEST N.1 BATMAN: UNA MORTE IN FAMIGLIA
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All’interno della vita editoriale di un personaggio dei comics ci sono delle storia epocali, dei turning point che diventano fondamentali per la crescita dell’eroe e che aiutano a creare una certa sintonia fra il lettore e il protagonista della storia.
Se pensiamo ad una storia lunga 75 anni come quella di Batman, è quasi impossibile non trovare degli episodi chiave nella vita del Crociato di Gotham; non è quindi a caso che il primo numero di DC Best, la collana edita RW Lion Comics, abbia scelto di iniziare la propria avventura con una delle storie più emozionanti e tragiche di Batman, Una morte in famiglia.
Al centro della vicenda va messo, però, il secondo Robin, il successore di Dick Grayson: Jason Todd. Il nuovo Ragazzo Meraviglia è stato un personaggio travagliato, sia per il suo background che per l’accoglienza riservatagli dal pubblico; Jason era un figlio della parte malfamata di Gotham, quella Crime Alley che già aveva presentato il suo doloroso conto al giovane Bruce Wayne, dove la famiglia Todd cercava in ogni modo di riservare al proprio figlio una vita migliore di quella a cui erano destinati i residenti del malfamato quartiere. Nonostante questo, Jason rimane orfano e diventa fortuitamente la nuova spalla di Bats quando viene colto dal giustiziere nell’atto di rubare le ruote della Batmobile (come inizio non era proprio il massimo, ammettiamolo).
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UNA MORTE IN FAMIGLIA DI APARO E STARLIN APRE LA NUOVA COLLANA DI RW LION COMICS, DC BEST
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Una morte in famiglia ha diversi spunti che rendono la storia ideata da Starlin e Aparo un caposaldo per gli appassionati di Batman.
Il passato tragico è un trait d’union tra tutti i membri della Bat-famiglia, ma quello che contraddistingue Jason Todd è il modo in cui affronta il proprio dolore; se Bruce lo abbraccia e lo fa diventare il motore della propria esistenza, Jason lo trasforma nella ferita mai aperta che lo strazia e lo porta a non vedere un percorso di redenzione e giustizia, ma solo vendetta. Questa ferita mai sanata è l’origine della rabbia del secondo Robin, della sua irruenza e spregiudicatezza, una sorta di follia auto-distruttiva che spesso lo mette in contrasto col suo mentore; liti, dissapori e tensione sono gli ingredienti del rapporto che si instaura nel Dinamico Duo, tanto che i lettori finiscono per apprezzare poco Jason Todd, rimpiangendo Dick Grayson (che nel frattempo come Nightwing vive a Bludhaven).
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Consci di questo scarso appeal del personaggio, alla DC decidono di dare una scossa alla vita di Batman, e, con una mossa a sorpresa, creano il primo televoto della storia dei comics: viene istituita un’apposita linea telefonica in cui i lettori possono decidere se far morire o meno Jason Todd! Le telefonate sono circa diecimila, e lo scarto tra le due soluzioni è minimo, ma il giudizio è inequivocabile.
Da questa rivoluzionaria interazione tra lettore e team creativo nasce uno dei comics più emozionanti di sempre: Una morte in famiglia, diviso in capitoli e pubblicati su BATMAN 426-429.
La storia presenta un tratto che è figlia degli anni 80, con le matite di Aparo impegnante nel dare vita a Batman, Robin e Joker nella loro battaglia più dura. Il lato più debole di questo ciclo è forse la caratterizzazione fisica di Joker, estremizzata e incredibilmente poco realistica; Una morte in famiglia è datata 1989 e deve quindi presentare un Joker che tenga conto della stupenda The killing joke di Alan Moore e Brian Bolland uscita l’anno precedente; pur non essendo concepita come parte della continuity di Batman, la storia di Moore presenta un Joker umano e soprattutto i disegni di Bolland riescono a darci un Clown del Crimine meno deforme nei tratti e incredibilmente espressivo. Per Aparo non è facile reggere il confronto, la tentazione di rendere eccessivo ed estremo il look del Joker è forte, e in molte tavole il volto del criminale assume una connotazione decisamente irreale e quasi caricaturale. È un peccato, perchè nelle tavole più empatiche ed emotive, il disegno di Aparo è perfetto, inquadra al meglio sia i personaggi che la tragicità degli eventi.
Ed è la tragicità la vera parte integrante della trama ideata da Starlin.
Dopo una retata contro un’organizzazione di criminali dediti alla pedopornografia, Robin mostra una totale mancanza di autocontrollo, il che costringe Batman a metterlo a riposo; il giovane Jason impegna questo tempo per riflettere sulla propria vita, camminando fino a Crime Alley, la sua vecchia via. In questo suo ritorno a casa entra in possesso di alcuni oggetti appartenenti al suo passato, grazie ai quali scopre che Catherine Todd non era la sua vera madre! Questa scoperta spinge il giovane a cercare la verità sulle sue origini, mettendo a buon uso le doti di investigatore imparate da Batman.
Nel frattempo il Cavaliere Oscuro è impegnato a dare la caccia al Joker, evaso da Arkham e in possesso di un’arma nucleare che vuole vendere ai terroristi libici: la caccia al criminale porta Batman in Medio Oriente, dove incrocia Jason che sta cercando proprio in quei luoghi tre donne, una delle quali potrebbe essere la madre scomparsa. Durante l’indagine, il Dinamico Duo scoprirà che il Joker ha intessuto fitti legami con il terrorismo mediorientale, e che la madre di Jason non sia esattamente il modello di donna a cui ispirarsi.
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IN UNA MORTE IN FAMIGLIA BATMAN VIENE PORTATO AL PUNTO DI ROTTURA, TANTO CHE METTE IN DUBBIO NON SOLO IL PROPRIO RUOLO DI MENTORE MA QUELLO DI GIUSTIZIERE
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Da questa svolta negli eventi, Una morte in famiglia inizia ad entrare nel vivo. Starlin riesce a calare i nostri eroi in una trama davvero coinvolgente e ricca di pathos; il Joker viene portato ad uno dei suoi massimi eccessi di violenza, dando inizio ad una serie di eventi che porterà al tragico epilogo che noi tutti conosciamo. L’impatto che Una morte in famiglia ha avuto su Batman è totale; la dipartita di Jason viene vissuta da Bruce come un suo fallimento, costringe il Cavaliere Oscuro ad affrontare il dilemma morale sulla liceità di addestrare un giovane come suo partner, esponendolo ai rischi che egli ha volontariamente deciso di vivere. Ma sono i sensi di colpa verso Jason a tormentare Batman, il senso di impotenza e di disperazione che colpiscono il vigilante di Gotham sono fortissimi, spingono Bats a indagare in se stesso su come gestire un Joker che è palesemente fuori controllo, ma che soprattutto ha un nuovo, potente alleato: l’Iran, che ha deciso di assumerlo come ambasciatore alle Nazioni Unite. Certo, oggi come oggi una simile scelta potrebbe parere eccessiva (anche se in una recente storia Joker è stato nuovamente presentato in questa veste), ma all’epoca questa forzatura di Starlin era una sorta di fantasma del clima teso fra Stati Uniti e Medio Oriente (pochi anni prima gli USA avevano vissuto il rapimento del corpo diplomatico presso l’ambasciata americana a Teheran); in realtà questo dettaglio permette allo sceneggiatore di mettere a confronto Batman con l’amico Superman. Consci di come l’aver Joker ambasciatore possa scatenare una certa asperità con Batman, gli USA incaricano Clark di tenere a bada Bruce; fortunatamente, dopo un acceso scambio di vedute i due riusciranno a trovare un punto di incontro nel gestire la spinosa situazione, senza scontri come ne Il ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller. C’è però una certa attinenza tra il lavoro di Starlin e quello di Miller; in entrambe le opere, i due supereroi hanno visioni diverse della giustizia, con Superman deciso a rispettare la legge senza eccezioni, mentre Batman considera la legge meno vincolante della giustizia; con Una morte in famiglia si assiste ad una sorte di mutamento in Bruce, come se la vendetta, alimentata dai rimorsi e dal senso di colpa per Jason, abbiano portato il Cavaliere Oscuro oltre un limite, oltre i vincoli della moralità della legge spingendolo nel territorio della giustizia ad oltranza, senza più alcuna remora nell’uccidere. In parte delle tavole Batman vorrebbe uccidere Joker, sente che il loro rapporto simbiotico deve giungere ad una fine (una sorta di eco alle parole del Joker stesso in The killing Joke), ma come sempre la sua moralità impedisce al Cavaliere Oscuro di fare l’ultimo passo, lo trattiene dal compiere quell’azione che potrebbe demolire la propria aura di eroe.
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Una morte in famiglia non brilla particolarmente per i disegni, presenta alcune forzature nella trama (anche se figlie del suo tempo), ma diventa una delle storie fondamentali di Batman proprio per gli strascichi emotivi che la morte di Jason ha su Bruce; questo peso è stato trasposto anche in altri media che hanno come protagonista l’eroe di Gotham, non ultimo il videogame Batman: Arkham Knight. È la prova di come Aparo e Starlin abbiano creato uno di quei turning point di cui parlavamo in testa all’articolo, un punto focale nella vita di Batman che per anni ha condizionato la sua vita.
RW Lion ha deciso di aprire la propria collana DC BEST con questa storia, e credo che la scelta sia da apprezzare, perchè poche altre saghe hanno saputo influenzare la vita di un personaggio dei comics come Una morte in famiglia ha saputo fare con il mito di Batman.
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- USCITA: Settembre 2015
- SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Jim Starlin
- DISEGNI: Jim Aparo
- COPERTINA: Jim Aparo
- COLORI: Mike Decarlo / Adrienne Roy
- CASA EDITRICE: RW Lion Comics
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